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Aiace (tragedia)

Aiace è una tragedia di Sofocle.

Tema centrale è la follia da cui viene preso Aiace il grande, quando non riesce nell'intento di battere Ulisse per la conquista delle armi di Achille.
L'opera inizia con il massacro da parte di Aiace di un gregge di montoni, da lui ritenuti nemici. I suoi compagni e Tecmessa, sua prigioniera, tentano di calmarlo.
Aiace chiama suo figlio, Eurisace, gli affida lo scudo e gli lascia un messaggio per suo fratello Teucro. Aggiunge quindi di dover sotterrare la sua spada e di doversi lavare delle propria colpe nelle acque del mare ed esce di scena.

Arriva Teucro, in quanto l'indovino Calcante aveva annunciato di non lasciare uscire Aiace dalla sua tenda, per evitare il verificarsi di gravi avvenimenti. È troppo tardi, Aiace viene ritrovato morto, trafitto dalla propria spada.
Menelao proibisce che gli vengano rese le onoranze funebri, in quanto nella sua folle ira era divenuto inviso agli altri achei, contro i quali si sarebbe scagliato, se la dea Atena non l'avesse fatto cadere nella pazzia.
Agamennone da ragione a Menelao, ma interviene Ulisse, e la tragedia si conclude con la sepoltura di Aiace (anche se l'uso voleva che i corpi fossero bruciati su un rogo funebre).


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