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Basilide

Basilide fu uno dei più antichi e importanti esponenti dello gnosticismo. Di origine siriana, visse ed insegnò ad Alessandria d'Egitto tra il 120 d.C e il 140 d.C.

Le scarse notizie riguardo alla sua vita derivano dagli scritti dei contemporanei: Ippolito afferma che Basilide avesse un figlio, Isidoro, suo primo discepolo. Personaggio colto (conosceva le scritture ebraiche, i vangeli cristiani, il pensiero egizio e la filosofia ellenistica), si pensa abbia scritto non meno di 24 "libri" di commento ai Vangeli.

Dottrina

Il pensiero gnostico di Basilide ci e' noto attraverso i testi di Ippolito, di Ireneo e di Clemente Alessandrino.

Secondo Basilide la fede viene deposta da Dio soltanto nello spirito degli eletti. Sostenne che la salvezza era un problema solo dell'anima, con la conseguenza che il corpo poteva soddisfare liberamente i propri desideri (da cui derivò l'accusa di immoralità).

Per spiegare l'origine del male, Basilide sostenne l'esistenza di due principi della realtà: la luce (il Bene) e la tenebra (il Male). Dal tentativo di unione tra le tenebre e la luce (che lo rifiutava), sarebbe originato il mondo. Infine predicò la dottrina della frode della crocifissione, secondo la quale Cristo solo apparentemente fu messo in croce, mentre in realtà fu sostituito da Simone Cireneo.

Opere

Le conoscenze che si hanno delle sue opere derivano dagli scritti, in genere polemici, dei Padri della Chiesa. Scrisse un commento in 24 volumi ai Vangeli ed un Vangelo di Basilide.


Vedi anche:

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