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Bilancio

Il bilancio d'esercizio è il documento contabile di sintesi che ha lo scopo di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico dell'azienda.
Il bilancio d'esercizio si compone di tre documenti tra loro complementari:
  1. lo Stato Patrimoniale
  2. il Conto Economico
  3. la Nota Integrativa

L'obiettivo fondamentale del bilancio è quello di fornire informazioni ad operatori esterni ed interni: fornitori, creditori, risparmiatori, analisti finanziari, Stato, soci, dipendenti.

Le norme in materia di bilancio (all'art. 2428) prevedono che lo stesso sia corredato da una relazione degli amministratori sulla situazione della società e sull'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti.
Anche se non è parte integrante del bilancio, questa relazione sulla gestione assolve ad una funzione descrittiva ed esplicativa e completa le informazioni desunte dallo Stato Patrimoniale (SP), dal Conto Economico (CE) e dalla Nota Integrativa (NI). La sua funzione è quella di:

  • rendere nota la situazione complessiva dell'azienda (scenario economico, competitivo e ambientale in cui opera e con i quali interagisce; compatibilità e coerenza dei programmi di gestione con il contesto esterno) e l'andamento della gestione, sia passata che in corso, nel suo insieme e nei vari settori in cui l'azienda ha operato;
  • illustrare l'andamento della redditività nonché gli aspetti più spiccatamente finanziari e loro influenza sulla formazione del risultato economico dell'azienda, con riferimento non solo alle situazioni patrimoniali e finanziarie già determinatesi ma anche in relazione alle previsioni relative all'evoluzione della gestione (analisi dei dati che riguardano i costi, i ricavi e gli investimenti).
Compito degli amministratori è, infatti, quello di delineare (nella relazione sulla getsione) le prospettive di sviluppo della gestione medesima sulla base dei valori di bilancio e attraverso piani e programmi di medio-lungo e breve periodo.
In particolare, la relazione sulla gestione deve contenere indicazioni circa le attività d'investimento in R&S delle società; i rapporti con imprese collegate, controllate e controllanti; il numero e il valore nominale delle azioni proprie, incluse quelle alienate nel corso dell'esercizio; i fatti di rilievo avvenuti dopo la data di chiusura del bilancio consolidato; l'evoluzione prevedibile della gestione.

Quindi, il bilancio d'esercizio non è soltanto un documento da redigere per adempiere prescrizioni civilistiche e fiscali, ma è la fonte principale d'informazione dei dati economici, patrimoniali e finanziari dell'impresa per tutte le classi di portatori di interesse nei suoi confronti: creditori, dipendenti, clienti e fornitori, organi statali di controllo, fisco, pubblica amministrazione; soggetto economico e/o management; azionisti di maggioranza e di minoranza.
E' lo strumento fondamentale d'informazione per i terzi e per i soci al fine di giudicare (almeno in prima approssimazione) la convenienza a mantenere il legame con l'azienda.
E' anche un utile strumento di controllo di gestione per impostare, attraverso opportune comparazioni ed analisi, un giudizio d'insieme sull'andamento della gestione svolta.

Table of contents
1 La costruzione del bilancio di esercizio

La costruzione del bilancio di esercizio

Durante l'esercizio tutte le operazioni di gestione vanno contabilizzate mediante scritture in Partita Doppia, i cui valori confluiscono negli appositi conti.
Le operazioni vanno registrate nel libro giornale.
I conti vanno inseriti nel piano dei conti.
Nel bilancio confluiranno tutti i saldi di ciascun conto dopo aver effettuato un apposito inventario e le rettifiche di valore.

Al termine del periodo amministrativo occorre redigere il bilancio di esercizio per evidenziare la composizione del capitale d'impresa; determinare il reddito prodotto dalla gestione.

Lo Stato Patrimoniale

Lo Stato Patrimoniale rappresenta gli investimenti esistenti in un determinato momento e chiarisce in che modo essi sono stati finanziati, attraverso le passività ed il capitale netto. In concreto:

Nello Stato Patrimoniale vengono inseriti tra le attività, gli investimenti (o impieghi) dell'azienda e tra le passività, le fonti di finanziamento:

Attività o Investimenti:
Liquidità immediate
Liquidità differite
Disponibilità
che possono essere riassunte con la voce Attività correnti (o attivo circolante)

Immobilizzazioni tecniche (materiali e immateriali)
Immobilizzazioni finanziarie
che possono essere riassunte nella voce Attività fisse (o attivo immobilizzato)

Fonti di finanziamento:
Passività a breve scadenza
Passività a media e lunga scadenza
che rappresentano le fonti esterne

Capitale sociale
Riserve di utili
che rappresentano le fonti interne

Attivo

L'ammontare complessivo degli investimenti in essere in un dato momento (attivo circolante+attivo immobilizzato) determina il fabbisogno finanziario dell'azienda.
Le attività, e cioè gli investimenti o impieghi dell'azienda, si distinguono in circolanti e immobilizzate, a seconda della loro attitudine a trasformarsi in liquidità, direttamente o indirettamente, entro un breve o lungo periodo di tempo.

Le attività circolanti sono rappresentate dal complesso degli investimenti che permangono nell'azienda per un breve arco di tempo, in quanto, essendo destinati ad un rapido impiego produttivo o ad essere prontamente venduti e/o riscossi, ritornano in forma monetaria in tempi brevi, comunque non superiori all'anno.
Nell'ambito di tale aggregato si opera una distinzione tra:

  • Liquidità immediate
  • Liquidità differite
  • Disponibilità

Le liquidità immediate sono impieghi liquidi d'esercizio costituiti generalmente da disponibilità liquide in cassa

Le liquidità differite sono impieghi non liquidi d'esercizio in attesa di realizzo. Comprendono le attività che presumibilmente saranno trasformate in contante entro breve tempo (crediti verso clienti, cambiali commerciali, prestiti di prima riscossione) ovvero titoli acquisiti per temporaneo investimento di eccedenze di mezzi monetari. La trasformazione in contanti avverrà: a scadenza; mediante la vendita; mediante ricorso ad operazioni di sconto.

Le disponibilità sono impieghi di esercizio in attesa di utilizzo o di realizzo. Rappresentano investimenti che saranno venduti (prodotti finiti) o consumati (materie prime e semilavorati) durante il normale ciclo economico-produttivo (o operativo) dell'azienda (di solito pari all'anno).

Le attività immobilizzate (o fisse) rappresentano investimenti di durata pluriennale in immobilizzazioni tecniche, materiali e immateriali, e immobilizzazioni finanziarie, che si prevede resteranno vincolati all'azienda per lungo tempo, generando flussi monetari in entrata in un periodo di tempo superiore all'anno.
Le immobilizzazioni tecniche riguardano impieghi in fattori produttivi che costituiscono la struttura operativa dell'impresa; si distinguono in materiali ed immateriali in relazione alla presenza o meno per le stesse del requisito della materialità.
Le immobilizzazioni finanziarie riguardano impieghi durevoli a carattere finanziario, quali i crediti di finanziamento a medio e lungo termine, le partecipazioni di controllo e di collegamento.

Passivo e Capitale Netto

L'azienda copre i suoi investimenti ricorrendo a diverse fonti di finanziamento, caratterizzate da diverse forme di "vincolo".
Le passività ed il capitale netto rappresentano le fonti del capitale investito. Indicano, cioè, da chi (proprietario o terzi) e in che misura è stato fornito il capitale necessario per finanziare le Attività.
Il totale delle passività, che insieme la capitale netto costituiscono le "fonti" necessarie al finanziamento degli "impieghi", corrisponde ai debiti contratti dall'azienda con i terzi e, dunque, rappresentano i diritti che questi ultimi vantano nei confronti dell'azienda.

Come le attività, anche le passività sono distinte in base alla loro scadenza (esigibilità) in passività a breve termine e passività a medio-lungo termine.
Le passività a breve scadenza sorgono in relazione a prestiti che l'azienda ottiene per finanziare gli investimenti dell'attivo circolante e rappresentano impegni da soddisfare in un periodo inferiore ad un anno.
Le passività a media-lunga scadenza soddisfano il fabbisogno collegato agli investimenti in immobilizzazioni ed implicano un impegno al rimborso ed alla remunerazione del capitale mutuato per un periodo di tempo protratto, superiore all'anno.

Contabilmente, il capitale netto è pari alla differenza tra le attività e le passività patrimoniali, nominalmente scomposta in molteplici componenti. In concreto, il capitale netto rappresenta la misura di quanto resta delle attività dopo che sono stati rimorsati tutti i creditori nonché i soci.
Il capitale netto è costituito:

  • dai conferimenti, in denaro o in natura, eseguiti dal proprietario e/o dai soci la momento della costituzione dell'azienda (Capitale sociale) e/o in epoche successive (aumento del capitale sociale);
  • dall'accantonamento a riserva degli utili conseguiti e non distribuiti ai soci sotto forma di dividendi: gli utili di bilancio conseguiti e reinvestiti nell'impresa concorrono alla copertura del complessivo fabbisogno finanziario (autofinanziamento in senso stretto).

A parità di tutte le altre condizioni, il patrimonio netto aumenta in presenza di utili non distribuiti, mentre diminuisce in conseguenza di perdite.

Il Conto Economico

Il Conto Economico è il documento di bilancio che, contrapponendo i costi ed i ricavi di competenza del periodo amministrativo, illustra il risultato economico della gestione del periodo considerato misurando, in questo modo, l'incrmento o il decremento che il capitale netto aziendale ha subito per effetto della gestione.
in particolare, il Conto Economico:

  1. individua tutti i fattori che hanno partecipato al ciclo gestionale e costituisce una verifica di come hanno contribuito al risultato d'esercizio le voci dello Stato patrimoniale;
  2. permette di individuare i risultati parziali di tutte le fasi gestionali in cui può essere scomposta l'attività dell'impresa;
  3. permette di individuare, in via di prima approssimazione, le responsabilità di ciascun dirigente (responsabili di funzione).

La forma scalare consente di esporre risultati parziali progressivi, che evidenziano come si è formato il reddito d'esercizio e che indicano il contributo delle varie aree di gestione alla sua formazione:
  1. risultato della gestione caratteristica o tipica
  2. risultato dopo la gestione extra-caratteristica
  3. risultato dopo la getsione finanziaria
  4. risultato dopo la gestione straordinaria
  5. risultato prima delle imposte
  6. risultato dell'esercizio (risultato della gestione complessiva, al netto delle imposte, ottenuto tenendo conto delle opportunità offerte dalla normativa fiscale).

Gestione caratteristica
Comprende i ricavi e i costi della gestione tipica dell'
azienda. In primo luogo, si considerano i ricavi per vendite o prestazioni di servizi, ai quali vanno sottratti i costi di produzione e le spese commerciali, amministrative e generali.

Gestione extra-caratteristica
Rientrano nell'ambito della gestione extra-caratteristica tutti i fenomeni e tutte le operazioni (e, quindi, gli oneri e i proventi) estranee alla gestione tipica ma che si verificano e si svolgono con continuità nel corso dell'esercizio.

Gestione finanziaria
E' l'attività di gestione volta al reperimento dei mezzi finanziari necessari all'attività d'impresa e all'impiego delle risorse eccedenti. In particolare, la direzione finanziaria deve, attraverso le operazioni la gestione dei flussi di entrata e di uscita, essere in grado di assicurare la liquidità aziendale evitando una sottocapitalizzazione dell'azienda, ossia evitando un eccessivo indebitamento.

Gestione straordinaria
La forma scalare del conto economico consente di distinguere i componenti ordinari del reddito da quelli starordinari che, in quanto tali, sono irripetibili. Il termine straordinario è legato al concetto di non ripetitività del fenomeno considerato e dei connessi oneri e/o proventi.

vedi anche:


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