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Buddhismo Zen

Il buddhismo zen un'evoluzione del buddhismo, in particolare della scuola māhayāna, diffusa in Giappone.

Zen la traduzione della parola cinese Chán o Ch'án, tradotta a sua volta dal sanscrito dhyāna, letteralmente non-conoscenza, concetto che nello Zen espresso dal termine satori.

Il Chán fu una scuola buddhista cinese che fiorì sotto la dinastia Tang (618-907). Questa dottrina, grazie all'impulso dei suoi maestri, si diffuse in tutta la Cina e soppiantò rapidamente le altre sette buddhiste. Dopo la grande repressione che colpì il buddhismo nell'845, il Chán s'indebolì sempre pi; il suo insegnamento originario, diretto, aspro, spontaneo, finì per ottenere una nuova istituzionalizzazione sotto la dinastia Song (960 - 1279).

Il Chán fu importato in Giappone nel XII secolo sotto questa forma un po' raffinata, sfumata, e venne diffuso da due scuole concorrenti: Rinzai e Soto. I giapponesi modificarono la pedagogia dei saggi cinesi, insistendo sulla meditazione in posizione seduta (Zazen) e sulla soluzione di enigmi verbali, i famosi kōan, o kung-an. All'inizio del XX secolo i primi missionari giapponesi propagarono lo Zen nell'America del Nord (soprattutto in California); negli anni 1950 il movimento beatnik contribuì a renderlo popolare, tanto da farlo diventare la "filosofia" dei giovani della New Age, in lotta contro la società industriale.

In seguito lo Zen giunse in Europa, ma rimase appannaggio degli intellettuali e degli studiosi. Per comprendere, per quanto possibile, lo Zen, diventa opportuno risalire alla sua fonte d'origine, studiarne l'insegnamento promulgato dai suoi fondatori.


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