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Edipo (Seneca)

L'Edipo (Oedipus) è una tragedia di Lucius Annaeus Seneca il Giovane, direttamente ispirata dal modello dell'Edipo re di Sofocle.

Trama

L'opera inizia con un dialogo da Edipo e Giocasta, entrambi spaventati dalla pestilenza che imperversa nella città di Tebe.
Nel mentre arriva
Creonte, incaricato da Edipo di andare a consultare l'oracolo di Delfi per trovare un rimedio al flagello.
Il dio Apollo rivela tramite l'oracolo, che dalla città deve essere allontanato il responsabile della morte del re Laio.
Edipo chiede a Tiresia, l'indovino, di indicargli l'indovino. Tiresia consulta le viscere delle vittime: i presagi sono sinistri. Evoca quindi l'ombra di Laio alla presenza di Creonte e questa indica in Edipo il colpevole.
Edipo si crede vittima di un complotto, ma, successivamente, ricorda di aver ucciso uno sconosciuto, che è appunto Laio.
Apprende anche che il re e la regina di Corinto non sono i suoi veri genitori. dicendo che aveva lasciato la città proprio per evitare l'avverarsi di una profezia che lo voleva autore dell'omicidio del proprio padre.
Edipo è quindi colpevole di parricidio e di incesto. Giocasta si uccide, ed egli, si autopunisce accecandosi. Quindi parte in esilio, per liberare la città dalla maledizione.

L'opera

Il carattere dato da Seneca ad Edipo, è inferiore a quello di Sofocle. I cori sono meno interessanti. La parte più interessante è il sacrificio attuato da Tiresia, il racconto della scena di negromanzia è originale del poeta latino, e riecheggia l'opera di Virgilio.

L'orrore è la musa di Seneca. De Sanctis

Le tragedie di Seneca sono le sole scampate al naufragio di tutto il teatro tragico romano: e sono il maggiore e talora unico legame che colleghi l'antica tragedia a quella moderna. G. Marchesi


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