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Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Georg Wilhelm Friedrich Hegel Stoccarda 27 agosto 1770 - Berlino 14 novembre 1831, fu uno dei massimi filosofi di tutti i tempi. Seguì i corsi di filosofia e teologia all’Università di Tubinga (1788-1793), dove ebbe legami d'amicizia con Friedrich Schelling e Friedrich Hölderlin. Gli avvenimenti della Rivoluzione francese suscitarono in lui un grande entusiasmo. Con gli amici di Tubinga, piantò un albero della libertà e fu tra essi l’oratore pi acceso in difesa dei princìpi rivoluzionari della libertà e dell’uguaglianza.

Terminati gli studi, il filosofo fece, com’era d’uso, il precettore in case private e fu per qualche tempo a Berna (1793 - 1796) dove compose i primi scritti, che rimasero inediti: una Vita di Ges (1795) ed un saggio Sulla relazione della religione razionale con la religione positiva (1795 - 1796).

Dopo tre anni tornò in Germania a Francoforte sul Meno (1797). Nel 1798 - 1799 compose alcuni scritti di natura teologica. È nel 1800 il primo breve abbozzo del suo sistema, anch’esso rimase inedito. Frattanto essendogli morto il padre, che gli aveva lasciato un piccolo capitale, si recò a Jena e qui esordì pubblicamente con la Differenza dei sistemi di filosofia di Fichte e Schelling (1801).

Nel frattempo, componeva e lasciava inediti altri scritti politici. Nel 1801 pubblicò la dissertazione De orbitis planetarum e nel 1802 - 1803, collaborò con Schelling al «Giornale critico della filosofia». Nel 1805 divenne professore a Jena e fu redattore capo di un giornale bavarese ispirato alla politica napoleonica. Pubblicò la Fenomenologia dello spirito nel 1807. Nel 1808 divenne direttore del Ginnasio di Norimberga e rimase in quell’ufficio fino al 1816.

A Norimberga Hegel pubblicò la Scienza della logica, le cui due parti apparvero rispettivamente nel 1812 e nel 1816. In quell’anno fu nominato professore di filosofia a Heidelberg. Nel 1817, terminò l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio. L’anno seguente fu chiamato all’Università di Berlino, e cominciò allora il periodo del suo massimo successo. Il grande filosofo morirà a Berlino, forse di colera, il 14 novembre 1831. Dopo la sua morte gli studenti pubblicarono le sue opere berlinesi: Lezioni sulla filosofia della storia; Estetica; Lezioni sulla filosofia della religione, e Lezioni sulla storia della filosofia.

Pensiero ed opere principali

Un buon punto di partenza per la comprensione di Hegel rimane la ripresa del discorso filosofico di Immanuel Kant. Ed in effetti, la Critica della Ragion Pura afferma che la realtà che conosciamo esterna al pensiero e ciò implica da una parte un’accurata analisi dei modi in cui il pensiero comprenda la realtà, e dall’altra l’affermazione che ciò che conosciamo non mai la realtà in sé (cio la realtà così com’ indipendentemente dal fatto che sia pensata), bensì la realtà in quanto conosciuta (ad esempio una “mela rossa” rossa solo in quanto il nostro occhio strutturato in modo da percepire la luce riflessa dalla superficie della mela, che in sé non affatto rossa. Il “rosso” della mela appartiene alle nostre - ancestrali - strutture conoscitive). Hegel si chiede: se la “cosa in sé” indipendente dal conoscere, e se il conoscere l’unico modo con cui si entra in contatto con la realtà, com’ possibile affermare l’esistenza della cosa in sé? Ovviamente la risposta può essere: esiste solo ciò che pensato (“Ciò che razionale reale, e ciò che reale razionale” - dalla prefazione della “Filosofia del Diritto”).

" … l'esistenza in buona parte apparizione, e solo in parte realtà … l'Assoluto, l'intero, la sola cosa ad essere autenticamente reale, ogni altro aspetto parte della realtà stessa, e, pur avendo in sé l'aspetto di realtà, lo meno che l'Assoluto, di cui fa parte come il singolo organo di un pi vasto organismo … "

(Vedi: Portale Filosofia | Progetto Filosofia)


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