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Giovanni Migliara

Giovanni Migliara (Alessandria, 15 ottobre 1785 - Milano, 18 aprile 1837), pittore italiano.

Giovanni Migliara muore il 18 aprile 1837 stroncato da problemi polmonari, gli stessi che in gioventų lo avevano provato duramente costringendolo ad abbandonare una promettente carriera di scenografo. In quel periodo, strappato alla morte dalle amorevoli cure della moglie riprende a lavorare nel "piccolo" e memore della sua formazione artistica dipinge soggetti ispirandosi ai vedutisti veneziani del settecento. Ben presto,perÃ˛,incomincia a produrre del "suo":vedute, capricci, interni di chiese e conventi, il tutto spesso all'insegna di tagli prospettici accentuati e mirabili contrasti di luce.Le dimensioni delle sue opere difficilmente superano i 60-70 cm. di lato mentre molte hanno dimensioni ridotte, quando non sono vere e proprie miniature. Caratteristici sono i suoi fixč, miniature dipinte su seta applicate su vetro. Come altri artisti dell'epoca effettua il suo Tour per l'Italia:in particolare rimane affascinato da Roma e Venezia mentre confida di non trovare alcuno spunto di ispirazione a Napoli. La critica del tempo lo definisce il "nuovo Newton,il signore della luce,colui che rivaleggia con la natura":diventa membro delle pių importanti Accademie d'Arte del tempo. Dal 1812 č il "vero mattatore" delle Esposizioni Braidensi e importantissime gli giungono le committenze: il Re Carlo Alberto, Maria Cristina di Savoia, il Granduca di Toscana Leopoldo II, la Duchessa di Parma Maria Luigia, l'Arciduca Ranieri Vicerč del Lombardo-Veneto, il Principe di Metternich: la lista dei personaggi č ricca.... La Corte di Madrid lo invita nel 1830 per una importante commessa legata all'illustrazione delle pių importanti basiliche del paese, ma lui rifiuta per stare vicino alla propria famiglia. Pur abitando a Milano non rinnegÃ˛ mai la sua cittadinanza piemontese, viene insignito, nel 1831 della neonata onoreficenza dell'Ordine del Merito Civile di Savoia, con possibilità di essere ricevuto a corte, nel 1833 Carlo Alberto lo nomina suo pittore di genere. Suo malgrado, per mancanza di tempo, non potendo garantire una regolare frequenza, rifiuta una cattedra a Brera. Fonda una sua scuola e la figlia Teodolinda insiema ad altri artisti,definiti,"Migliaristi",ne fanno parte. Pittori come il Dell'acqua, Federico e Ferdinando Moja, Giovanni Renica, Pompeo Calvi, Luigi Bisi, ed altri ancora studiano e ripropongono lo stile del Maestro. Nel 1829, Alessandria,la sua città natale,gli dedica una medaglia coniata dal Putinati. Nel 1840,tre anni dopo la sua morte, nel loggiato superiore del Palazzo di Brera viene posto un monumento in suo onore dello scultore Somaini, pagato con una sottoscrizione popolare. La cronaca del tempo sottolinea come tutti questi riconoscimenti non abbiano mai mutato il carattere gioviale, schietto e modesto dell'artista. Le sue opere si possono ammirare in diversi musei nazionali ed esteri. Imponente č la raccolta custodita presso la Pinacoteca di Alessandria, formatasi in parte mediante oculati acquisti e donazioni ma completata in maniera decisiva dall'imponente lascito voluto da Teodolinda Migliara alla sua morte. In due periodi "moderni" sono state organizzate importanti mostre sull'Artista: la prima in occasione del centenario della sua morte nel 1937 ad Alessandria e la seconda a cavallo degli anni 1977/1978 alla riscoperta della sua grafica, mostra itinerante in quanto presentata a Milano, Torino ed Alessandria. Per capire profondamente l'opera del Migliara due sono i testi fondamentali: "IL VOLTO DELLA LOMBARDIA", Maria Cristina Gozzoli, Marco Rosci, 1975 e il testo edito dalla Cassa di Risparmio di Alessandria,"L'OPERA GRAFICA DI GIOVANNI MIGLIARA", 1977.

Principali opere

  • Il saccheggio della casa del ministro Prina (1814)
  • Sant'Ambrogio a Milano (1822, Monaco di Baviera, Neue Pinakothek)
  • Piazza San Marco
  • Il verziere
  • Ingresso al castello Plessis de La Tour
  • Veduta dell'Ospedale Maggiore a Milano
  • Interno di chiostro
  • Mutuo insegnamento ( Torino, Museo del Risorgimento - Raffigura l'applicazione nella chiesa di S. Caterina a Milano della tecnica di mutuo insegnamento proposta da Lancaster-Bell, introdotta in Italia da Silvio Pellico e Federico Confalonieri, raffigurati nell'opera.)

 

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