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Giuseppe Pinelli

Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico morto a Milano il 15 dicembre 1969, sulla cui morte sono rimasti molti punti oscuri.

C'è chi pensa che, sebbene innocente, fu assassinato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana a Milano. La notte stessa della strage la polizia mise agli arresti ben 84 anarchici, tra cui lui. Tre giorni dopo, proprio quando venne arrestato il presunto complice di Pinelli Pietro Valpreda, egli cadde dal quarto piano della questura di piazza Fontana, e la morte fu archiviata come suicidio. In quella stanza in quel momento si svolgeva un'interrogatorio all'anarchico condotto da Marcello Guida (uomo di fiducia di Mussolini e futuro direttore di Ventotene, zona di confino), Luigi Calabresi (ispiegabilmente subentrato ad un altro commissario che seguiva la pista degli estremisti di destra) e alcuni brigadieri. Poco tempo dopo tutte queste persone vennero elevati di grado per "meriti" non specificati.

La controinchiesta, partita contro un'affermazione di Guida che può essere sintetizzata in "Pinelli si è suicidato; ciò prova la colpevolezza", dimostrò che le 3 versioni date da differenti cariche della polizia sono esageratamente contrastanti. Tra tutti, i particolari più evidenti sarebbero:

  • l'ambulanza per l'anarchico venne chiamata due minuti prima del fatto;
  • Pinelli sarebbe caduto sbattendo qua e là contro i cornicioni, senza dire una parola, senza nemmeno un grido;
  • La disposizioni dei mobili, delle sedie per l'interrogatorio rendono difficile, se non impossibile, saltare giù dalla finestra;

Solo più tardi, e precisamente nel 1975, la salma di Pinelli, riesumata e rianalizzata, rivelerà che l'anarchico era stato ucciso prima di cadere con un colpo di karatè (metodo usato dalla polizia di quegli anni). Incredibilmente, il caso viene chiuso di nuovo con l'affermazione che Pinelli era morto in seguito a un malore (così la polizia spiega falsamente l'echimosi provocata dal colpo di karatè).

Negli anni a venire, sono fiorite moltissime canzoni su Pinelli che ribadiscono come l'anarchia non accettasse mai la resa. Se come sostengono in molto si è trattato di omicidio, i colpevoli non furono mai arrestati: solo Calabresi morì ucciso dal movimento Lotta Continua su ordine di Adriano Sofri (ma anche questa vicenda, indipendentemente dalla conclusione giudiziaria, presenta diversi punti oscuri).

Ogni anno, a Milano si organizzano molte manifestazioni per non dimenticare piazza Fontana e Pinelli. A ricordo di questa triste morte, in piazza Fontana è stata posta una lapide che recita: "Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico morto innocente; 15/12/1969".

Alla vicenda di Pinelli si ispira anche una celebre opera teatrale di Dario Fo: Morte accidentale di un anarchico.


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