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Guglielmo III di Sicilia

 I  Normanni  di  Sicilia  non  si estinsero  con Guglielmo lll   
Fu per evitare l’ accecamento e la castrazione che Guglielmo III d’ Altavilla, giovanissimo Re di Sicilia, consentì, senza reagire, che Enrico VI venisse incoronato Re, al suo posto, sotto i suoi occhi e, successivamente, regnasse incontrastato. Ciò umano. Altri Re, dopo di lui, baratteranno il proprio regno per una donna o per un cavallo. La notte di Natale del 1194 Enrico fu incoronato re di Sicilia. Erano presenti anche il giovane Guglielmo d’Altavilla e la madre Sibilla. Enrico offrì al detronizzato re la contea di Lecce e Taranto, ma dopo tre giorni, con la scusa di un complotto, lo fece arrestare insieme alla madre e ad altri nobili. L’atto indegno - vista la giovane età di Guglielmo ed il fatto che la povera Sibilla non aveva nemmeno un difensore - in alcuni nobili risvegliò un senso di ribellione. Era quello che aspettava Enrico per scoprire tutti coloro che gli erano contro e per metterli in prigione. Vi rimasero due anni. Poi quando effettivamente, visto l’autoritarismo del tedesco, nel 1196-97 scoppiò un’insurrezione, Enrico ordinò delle esecuzioni in massa, sanguinose repressioni, accecò molti nobili che vi avevano preso parte, e fatti uscire i nobili che erano in prigione da due anni, fece strappare gli occhi anche a loro. I siciliani che avevano aperto le porte di Palermo ad Enrico, ebbero modo di rimpiangere quell’entusiasmo, nonostante il suo breve regno. Del giovane Guglielmo III, ultimo re Normanno di Sicilia, non si seppe pi nulla; alcune fonti lo dicono deportato e morto in Germania, altre affermano che fu catturato e mutilato da Enrico VI, e altre ancora che fu chiuso in un convento. L’ unica versione che abbia una attendibile verifica storica che egli e gli altri sopravvissuti del ramo principale dei d’ Altavilla, Re di Sicilia, Duchi di Calabria e Puglia, si ritirassero in volontario esilio presso la Signoria della Palmara (l’ attuale Gran Camposanto Monumentale) che possedevano a Messina, da cui trassero successivamente la nuova denominazione di Signori Della Palma o della Palmara, successivamente trasformatasi in Palamaro e Palamara. Qui pure misteriosamente muore Enrico VI, dopo aver bevuto un bicchiere d’ acqua, il 29 settembre 1197, dopo solo tre anni di regno, forse avvelenato per ordine della moglie Costanza. Da qui, subito dopo, senza una precedente storia familiare nota, vengono alla ribalta della vita politica i Signori della Palmara, che subito assumono alti incarichi sotto Federico II e suoi successori, da Giustizieri a Vicari del Regno di Sicilia. Ciò si deve alla Regina Costanza d'Altavilla, che, assumendo la reggenza del Regno di Sicilia alla morte di Enrico VI, in odio allo stesso, che le aveva distrutto la famiglia Normanna, come primo atto, richiama dall' esilio i fuoriusciti, li reintegra nei beni e nei feudi, e rimette in uso le antiche leggi tolleranti emanate dal padre Ruggero II e dal nipote Guglielmo II il Buono. I d' Altavilla sarebbero stati dunque graziati dai nuovi regnanti, loro stretti parenti. Le prime memorie certe di questa famiglia rimontano agli anni immediatamente successivi al 1197, in persona di Tancredi e Riccardo. Notiamo Guglielmo, Giustiziere per Federico II Imperatore (1236); Bertrando, Giustiziere di Principato (1322); Roberto, Vicario del Regno; e molti altri che illustrarono questa Famiglia. Si noti come la lunga serie delle discendenze: Tancredi - Guglielmo d’Altavilla, dopo Guglielmo III riprenda con Tancredi e Guglielmo Palamara, senza interruzione.

  • TANCREDI d' Altavilla, il capostipite (X, XI secolo)
  • GUGLIELMO d' Altavilla, Duca di Puglia e di Calabria, m. 1127
  • GUGLIELMO I d' Altavilla, Re di Sicilia detto “il Malvagio” m. 1166
  • TANCREDI d’ Altavilla, Principe, m. 1148
  • GUGLIELMO II d’ Altavilla, Re di Sicilia detto “il Buono” n. 1155 - m. 1189
  • TANCREDI d’ Altavilla, Conte di Lecce, Re di Sicilia - m.1194 -
  • GUGLIELMO III d’Altavilla , Re di Sicilia (sparisce nel 1198)
  • TANCREDI Palamara (appare dopo il 1198)
  • GUGLIELMO Palamara, Giustiziere per Federico II, nel 1236
………………………………………………………………………………..
  • BERTRANDO Palamara, Giustiziere di Principato nel 1322
  • ROBERTO Palamara, Vicario del Regno di Sicilia

E’ rimarchevole, inoltre, notare che il giovane Guglielmo Palamara (verosimilmente Guglielmo IV) divenga subito Giustiziere per Federico II Imperatore, suo stretto parente. E come Roberto divenga Vicario del Regno, quasi a comprovare la sua discendenza regale.

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