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Incidente del Golfo del Tonchino

L'incidente del Golfo del Tonchino fu una serie di battaglie tra due cacciatorpediniere statunitensi e delle siluranti nordvietnamite, che si svolsero nell'agosto 1964 nel Golfo del Tonchino. Immediatamente dopo l'incidente, il presidente Lyndon Johnson si appellò al Congresso per approvare la Risoluzione del Golfo del Tonchino, che autorizzò effettivamente il presidente ad incominciare l'escalation statunitense della Guerra del Vietnam.

I dettagli esatti dell'incidente non sono tuttora chiari, con molte prove che suggeriscono che nessuna forza nordvietnamita era presente durante la seconda "battaglia". I critici sostengono inoltre che l'amministrazione Johnson sensazionalizzò l'incidente come scusa per incrementare il suo già attivo coinvolgimento nel Vietnam.

Descrizione ufficiale degli eventi

Il 31 luglio, 1964, la cacciatorpediniere americana USS Maddox (DD-731) iniziò una missione di ricognizione nel Golfo del Tonchino. Lo scopo ufficiale della missione era quello di ottenere informazioni sulle forze di difesa costiera del Vietnam del Nord. Nello stesso periodo, altre navi statunitensi simili erano impegnate nell'appoggio delle incursioni dei commando sudvietnamiti sulla costa nordvietnamita.

Il 2 agosto, tre motosiluranti nordvietnamite, scambiando la Maddox per un vascello sudvietnamita, lanciarono un siluro e aprirono il fuoco delle mitragliatrici verso di essa. Rispondendo immediatamente all'attacco, la Maddox, con l'aiuto del supporto aereo della vicina portaerei Ticonderoga, distrusse una delle barche attaccanti e ne danneggiò altre due. La Maddox, soffrì solo danni superficiali dovuti ad un signolo proiettile di mitragliatrice, e si ritirò in acque sudvietnamite dove venne raggiunta dalla C. Turner Joy.

Il 4 agosto, un nuovo pattugliamento DESOTO sulla costa nordvietnamita venne lanciato dalla Maddox e dalla C. Turner Joy. Quest'ultima captò dei segnali radar che vennero interpretati come un altro attacco nordvietnamita. Per circa due ore le navi spararono sui bersagli radar e manovrarono vigorosamente in mezzo ad avvistamenti elettronici e visivi di siluri. È altamente improbabile che delle forze nordvietnamite fossero effettivamente in zona durante questa sparatoria. Il Capitano John J. Herrick ammise addirittura che non si trattò d'altro che di un "sonarista eccessivametne ansioso" che "stava udendo il battito dei motori della propria nave". Inoltre nel 1995, il Generale Vo Nguyen Giap, all'epoca comandante in capo delle forze nordvietnamite, sconfessò qualsiasi coinvolgimento nell'incidente del 4 agosto, anche se confermò l'attacco del 2.

Pretese contraddette

Secondo la descrizione ufficiale, l'aumentato coinvolgimento statunitense nella Guerra del Vietnam avvenne nel 1964, con un programma di operazioni coperte nel Vietnam del Sud, disegnato per imporre una "pressione progressivamente maggiore" sul Nord, e iniziato su scala ridotta ed inefficace in febbraio. Il ruolo attivo degli USA nelle poche operazioni sotto copertura che vennero portate avanti fu limitato essenzialmente a pianificazione, equipaggiamento e addestramento delle forze sudvietnamite coinvolte, ma la responsabilità statunitense nel lancio e nella condotta di queste attività fu inequivocabile e portò con se una implicita intensificazione simbolica e psicologica dell'impegno americano.

Lo storico attivista Noam Chomsky, tra gli altri, contesta la sequenza di eventi sopra riportata, sostenendo che il coinvolgimento militare attivo degli USA in realtà iniziò nel 1962, e che l'incidente del 4 agosto fu in effetti una messa in scena, costruita dall'amministrazione Johnson per far si che gli USA potessero richiedere, per il beneficio dell'opinione pubblica americana, cha il Vietnam del Nord fosse ritenuto pienamente responsabile dell'inizio delle ostilità. Anche se l'informazione ottenuta ben dopo i fatti indica che in effetti "non ci fu nessun attacco nordvietnamita" quella notte, le autorità statunitensi dell'epoca furono convinte che un attacco aveva avuto luogo, e reagirono inviando aerei dalle portaerei Ticonderoga e Constellation per colpire le basi delle motosiluranti nordvietnamite e i loro depositi di carburante.

La tesi sostenuta da Chomsky, che l'incidente del 4 agosto fu una costruzione, pesa contro i rapporti dei veterani delle squadre di Navy SEAL statunitensi secondo i quali i commando sudvietnamiti addestrati dagli americani erano attivi nell'area nei giorni degli attacchi. Spieagti da Da Nang con veloci barche da pattugliamento di fabbricazione norvegese, i Lien Doc Nguoi Nhia, LDNN, (soldati che combattono sotto il mare), eseguirono attacchi nell'area del golfo in entranbe le notti in questione.

Il 31 luglio, membri degli LDNN a bordo delle "Nasty's", il nome che i commando diedero alle veloci imbarcazioni da attacco, assaltarono una trasmittente radio sull'isola di Hon Nieu. Il 3 agosto, usarono un mortaio da 88mm per attaccare una postazione radar a Capo Vinh Son. I nordvietnamiti risposero attaccando le navi ostili visibili nell'area. Mentre gli ufficiali americani furono meno che onesti sull'estensione delle ostilità che portarono alla Risoluzione del Golfo del Tonchino, le pretese dei critici, che un comandante navale fece fuoco con le armi solo per creare un incidente inteernazionale, tendono a trascurare le circostanze e le risposte opportunistiche che suggeriscono una motivazione meno intenzionale.

Il comandante di squadrone James Stockdale fu uno dei piloti statunitensi che sorvolò l'area il 4 agosto. Negli anni '90 Stockdale dichiarò:

"[Io] avevo un posto in prima fila per osservare l'evento, e le nostre cacciatorpediniere stavano sparando a bersagli fantasma -- non c'erano barche nordvietnamite la.... C'era solo acqua nera e la potenza di fuoco americana".

La Risoluzione del Golfo del Tonchino

La Risoluzione del Golfo del Tonchino è il nome dato alla Risoluzione Congiunta (H.J. RES 1145) del Congresso degli Stati Uniti, fatta il 7 agosto 1964, che facilitò il maggiro coinvolgimento statunitense nella Guerra del Vietnam. Anche se non ci fu mai una formale dichiarazione di guerra, questa risoluzione diede il permesso al presidente Lyndon Johnson "di prendere tutti i passi mesessari, incluso l'uso delle forze armate, per assitere ogni membro del Southeast Asia Collective Defense Treaty che richieda assistenza in difesa della sua libertà".

Lyndon Johnson, che quell'anno correva per la rielezione, lanciò degli attacchi di rappresaglia e andò in onda sui canali televisivi nazionali il 4 agosto. Anche se la Maddox era stata coinvolta nel fornire supporto agli attacchi sudvietnamiti a Hon Me e Hon Ngu, il Segretario della Difesa di Johnson, Robert McNamara, si presentò davanti al Congresso e negò che la marina militare statunitense stesse appoggiando le operazioni militari dei sudvietnamiti. Egli caratterizzò quindi l'attacco come "non provocato". Nonostante il fatto che non ci fu un secondo attacco, egli sostenne davanti al Congresso che esistevano "prove inequivocabili" di un secondo attacco "non provocato" contro la Maddox. Un anno dopo, Johnson disse in privato "per quanto ne so, la nostra marina stava sparando alle balene laggiù".

Come risultato della deposizione di McNamara, il 7 agosto, la Risoluzione Congiunta passò all'unanimità alla Camera dei Rappresentanti, e al Senato con due soli voti contrari: quelli dei senatori Wayne Morse dell'Oregon, ed Ernest Gruening dell'Alaska.

Sia Johnson che il presidente Richard Nixon usarono la risoluzione come giustificazione per l'aumentato coinvolgimento in Indocina. La risoluzione venne annullata nel giungo del 1970 in risposta alle operazioni militari in Cambogia volute dall'amministrazione Nixon. Gli USA avevano già iniziato il processo di ritiro delle truppe dall'area nel 1969, sotto una politica nota come "Vietnamizzazione", ma non si disimpegnarono completamente dalla regione fino al 1973. La risoluzione venne sostituita dalla Risoluzione dei poteri di guerra del 1973, che è in vigore ancora oggi.

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