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La Compagnia dell'anello

Attenzione, questo articolo contiene una trama


La Compagnia dell'Anello (The Fellowship of the Ring) è un romanzo di John Ronald Reuel Tolkien che fa parte della trilogia de Il Signore degli Anelli. La vicenda parte là dove si era concluso Lo Hobbit, storia che narrava le gesta di Bilbo Baggins, l'ultimo possessore dell'Unico Anello prima dell'inizio di questa vicenda.

Trama

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.

E' con questa filastrocca che inizia l'avventura. In essa è brevemente contenuto un riassunto di quanto narrato nell'ultimo racconto de Il Silmarillion, dove si viene a sapere di come Sauron ha forgiato una serie di Anelli del Potere da donare alle razze di elfi, nani e uomini per poterli poi controllare tramite l'Unico Anello. Durante la battaglia finale, Isildur, re degli uomini, trancia il dito di Sauron, impossessandosi dell'Anello. Il suo potere, però, ne corrompe l'animo e lo porta alla rovina insieme a tutto il suo popolo: con la morte di Isildur, l'Anello andrà perduto e solo anni dopo verrà finalmente ritrovato.

Prologo

Dopo una breve introduzione sul popolo degli Hobbit, protagonista della cronaca che l'autore si appresta a narrare, sulla regione da questi abitata e sui loro usi e costumi, Tolkien ci narra di come Bilbo, il protagonista de Lo Hobbit, sia entrato in possesso dell'Unico Anello.
Dopo la vittoria di Isildur su Sauron, questi era andato perduto, per finire in mano a Gollum, anima tormentata che viene nei secoli corrotta dal potere maligno contenuto in questo manufatto. Bilbo, entrato senza volerlo nella tana della miseranda creatura, si ritrova tra le mani l'Anello, che mette in tasca, quindi, discendendo sempre più in profondità nelle viscere della terra, si imbatte in Gollum, che gli consentirà di andare via se riuscirà a sconfiggerlo in una sfida a indovinelli. Bilbo, come ovvio, vince la sfida, ma Gollum intuisce che il suo tessssoro è in mano al giovane Hobbit, e si lancia al suo inseguimento. Bilbo, indossato istintivamente l'Anello, probabilmente spinto dal potere che questi iniziava ad esercitare sulla sua mente, divenenta invisibile. Superato da Gollum, vince l'istinto omicida che lo spingeva ad uccidere la creatura malvagia, dimostrando quella pietà che, nel corso della trilogia, farà anche del nipote Frodo un degno Portatore dell'Anello.

Il ritrovamento dell'Anello

Dopo il breve prologo, la vicenda inizia in quel di Hobbiville, la principale città degli Hobbit, dove fervono i preparativi per festeggiare il compleanno di Bilbo, che compie ben 111 anni, età ragguardevole anche per uno Hobbit.
Tra gli invitati c'è anche l'amico Gandalf il Grigio, mago e piromante, che regala a Bilbo e a tutto il paese un ineguagliabile spettacolo pirotecnico. Al culmine della festa, quando il vecchio Hobbit viene invitato a pronunciare il classico discorso, questi indossa l'Anello e scompare: i suoi piani sono quelli di andare via e non tornare mai più.
Gandalf, però, che conosce molto bene l'amico, si fa trovare a casa sua e qui, utilizzando le sue arti magiche, lo convince a lasciare l'Anello, fonte di estremo pericolo per tutta la Terra di Mezzo, che verrà quindi consegnato al nipote Frodo.
La partenza di Bilbo non cambia il ritmo calmo e tranquillo del paese, se si escludono le voci su qualcosa di malvagio che si muove nelle Terre di Mordor, almeno fino a quando Gandalf non torna a Hobbiville per parlare con Frodo di una delicata questione. Il mago, infatti, mette a parte lo Hobbit del segreto dell'Anello lasciatogli da Bilbo, avvisandolo che il Nemico (Sauron), che tenta di riottenere il suo potere, è in cerca proprio di quel tesoro lasciatogli dallo zio. Gollum, infatti, nel suo peregrinare in cerca del suo tessssoro, è finito nelle Terre di Mordor, portando con sé l'informazione sul ritrovamento dell'Unico Anello, sulla cui identità non ci sono più dubbi.
A quel punto è di vitale importanza che Frodo parta per un viaggio che lo porti lontano dalle mani del Nemico, portando con sé l'Anello, destinato ad essere distrutto.

Il viaggio di Frodo

Frodo, con gli amici Sam, suo giardiniere, e Pipino, d'accordo con Gandalf, parte alla volta di Gran Burrone: il mago, però, non si presenta, così la piccola compagnia decide comunque di iniziare l'avventura.
Nell'attraversare il bosco, il trio prima si imbatte in due Cavalieri Neri (o forse era lo stesso incontrato due volte, come suggerisce Pipino), dai quali si nascondono, quindi incontrano un gruppo di elfi, guidati da Gildor, che, saputa la notizia del loro incontro, decidono di accompagnarli per un tratto del loro viaggio.
Elen sìle lùmenn' omentielvo, dice allora Frodo nell'apprendere la decisione, ovvero Una stella brilla sull'ora del nostro incontro).
Lasciati dagli elfi, i tre, prima di prendere il traghetto per la Terra di Buck, si uniscono, come stabilito prima della partenza, con Merry. Quindi raggiungono Villa Brandy, alla periferia di Buckburgo, dove Merry e gli altri confidano a Frodo di essere a conoscenza dell'Anello e di voler aiutare l'amico nel compiere la sua pericolosa impresa, rinsaldando così la loro amicizia.
I 4 proseguono, così, il loro viaggio all'interno della Vecchia Foresta alle spalle di Buckburgo, al cui interno fanno un incontro particolare: Tom Bombadil.

(articolo in fase di allestimento)

Al Puledro Impennato

(sezione da ampliare)

Inseguiti dai Cavalieri Neri, arrivano alla locanda del Puledro Impennato a Brea, e lí attendono l'arrivo di Gandalf. Nella locanda incontrano il ramingo Grampasso.

La fuga verso Gran Burrone

Frodo indossa l'anello per la prima volta, diventando invisibile, tutto quello che lo circonda assume un aspetto distorto.
I Cavalieri Neri vengono attirati dalla forza magica dell'anello indossato, e cercano di ucciderlo, ma viene salvato da Grampasso.
Grampasso conduce gli Hobbit al Gran Burrone da Elrond, ma prima vengono raggiunti dai Nazgul che feriscono Frodo con il pugnale di Morgur, ma Grampasso riesce a respingerli con il fuoco. Ci pensa Glorfindel, sire elfico inviato da Elrond incontro al gruppo per guidarli fino a Gran Burrone e incontrato poco prima, ad aiutare Frodo, che sta male dopo la pugnalata subita: con il suo cavallo lanciato ad alta velocità lo porta a Gran Burrone, proteggendolo dai Nazgul.
A Gran Burrone Elrond lo cura e, al suo risveglio, incontra Gandalf di come il mago informò il suo superiore, Saruman il Bianco, del ritorvamento dell'Anello. Questi, però, sapeva già tutto, poiché aveva visto l'occhio di Sauron attraverso il Palantir, la pietra veggente.
Saruman, vuole allearsi con Sauron, e cerca di convincerlo a fare altrettanto; Gandalf non è d'accordo e i due maghi si scontrano con i loro poteri magici.
Tramite il Palantir, Sauron ordina a Saruman, di reclutare un esercito. Così incomincia a sradicare gli alberi per costruire le armi per gli orchi. Intanto Gandalf imprigionato nella torre di Orthanc riesce a fuggire con l'aiuto delle aquile.
Dopo aver lasciato lo stregone, Frodo ritrova tutti i suoi amici Hobbit, tra cui anche lo zio Bilbo, molto invecchiato da quando ha dovuto lasciare l'Anello.

Il Consiglio di Elrond

(da qui in poi trama del film: di prossima correzione)

Intanto a Gran Burrone arrivano tutte le razze per il Consiglio di Elrond, i nani rappresentati da Gimli, gli uomini rappresentati da Boromir e gli Elfi rappresentati da Legolas.
Arwen incoraggia Grampasso, che si sente debole come il suo antenato Isildur, e per restargli vicino rinuncia alla sua immortalità, donandogli la "Stella del Vespro".
Durante la riunione Boromir propone di usare subito l'anello contro i nemici, ma Grampasso lo ferma, svelando la sua identità, lui è Aragorn erede di Isildur e del trono di Gondor. Il consiglio decide di distruggere l'anello gettandolo nel Monte Fato, a Mordor.

La Compagnia dell'Anello

Così mentre tutti discutono su chi dovrà portarlo, Frodo si offre volontario e a lui si uniscono Gandalf, Aragorn, Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Pipino e Merry; si forma così la Compagnia dell'anello.
Prima di partire Bilbo dona a Frodo una spada, "Pungolo", e la maglia di Mithril.
Per raggiungere il monte, si dirigono lungo la strada per la Breccia di Rohan, che è pero sorvegliata da Saruman, decidono quindi di cambiare percorso per il passo di Caradhras, ma anche qui interveien Saruman, che li obbliga a passare dalle miniere di Moria, territorio di Balin, cugino di Gimli.

Le miniere di Moria

Qui scoprono che tutti gli abitanti, i nani delle miniere, sono stati uccisi dai Goblin di Sarumar, decidono quindi di tornare indietro, ma sono bloccati da un terribile mostro e quindi obbligati a proseguire per la strada delle miniere, scoprendo di essere seguiti da Gollum.
Nella miniera vengono attaccati dagli orchi e dal troll di caverna, li sconfiggono e si recano al ponte di Khazad-dum vengono attaccati dal Balrog. In questo scontro muore Gandalf il Grigio precipitando con il Balrog nel dirupo.

Il bosco di Lothlorien

Mentre lo sconforto regna sulla compagnia, Aragon prende il comando e li conduce al bosco di Lothlorien, regno della dama della luce Galadriel.
Qui incominciano i primi dubbi di Boromir, intanto Frodo vede attraverso lo specchi di Galadriel la distruzione della contea da parte degli orchi.

La Compagnia si scioglie

La compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continuano il viaggio in canoa, lungo il fiume.
Mentre si riposano sulla sponda, Boromir tenta di rubare l'anello, Frodo se ne accorge, lo indossa e lo usa per fuggire.
Boromir chiede perdono a Frodo, ma la Compagnia viene attaccata dagli Uruk: Boromir lotta strenuamente fino alla morte, Merry e Pipino vengono catturati.
Frodo decide di continuare da solo, ma Sam non vuole abbandonarlo e così proseguono il viaggio insieme.


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