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Lupercalia

I Lupercalia erano feste pagane con le quali nell'antica Roma si festeggiava, il 15 di febbraio, il dio della fertilità Luperco (o Lupercus), protettore del bestiame e delle messi. Lo stesso Plutarco ne dà una descrizione minuziosa nelle sue Vite parallele ("Vita di Giulio Cesare", cap. 61). I lupercalia venivano celebrati nella grotta chiamata appunto Lupercale, sul colle romano del Palatino dove, secondo la leggenda, i fondatori di Roma, Romolo e Remo sarebbero cresciuti allattati da una lupa.

Secondo il rito celebrativo, nel giorno antecedente i lupercalia, le donne ancora in cerca di marito scrivevano il loro nome su un biglietto che veniva messo in un grande contenitore; successivamente tali biglietti, estratti a sorte, venivano abbinati ai nomi dei maschi presenti così da formare delle coppie; queste coppie passavano insieme tutto il giorno della festività danzando e cantando; poteva succedere che alla fine dei festeggiamenti alcune di esse decidessero di sposarsi.

Inoltre, il giorno stesso, due ragazzi di famiglia patrizia, in una grotta sul palatino consacrata al Dio, venivano segnati sulla fronte con del sangue di capra. Il sangue veniva quindi asciugato con della lana bianca intinta nel latte di capra, al che i due ragazzi dovevano sorridere. Venivano poi fatte loro indossare le pelli degli animali sacrificati, le quali venivano poi fatte a striscie, le februa o amiculum Iunonis, da usare come fruste. Con queste ultime due giovani dovevano correre intorno al colle colpendo chiunque incontrassero, ed in particolare le donne, le quali volontariamente si offrivano per purificarsi e ottenere la fecondità.

Un altro rito della celebrazione era la februatio, la purificazione della città, in cui le donne scendevano in strada con dei ceri accesi.

I lupercalia furono osteggiati verso la fine del V secolo da Papa Gelasio I che volle contrapporgli come festa dell'amore e delle persone che si amano la festa di San Valentino, istituita appunto nel 496. Il Senato accolse la sua richiesta, ma la tradizione era dura a morire, così alcuni secoli dopo, nel VII secolo, la celebrazione venne sostituita con la Candelora, la quale ne riprende sia il significato rituale di purificazione, sia, verso il IX secolo, la processione con le candele.


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