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Mano invisibile

La metafora della mano invisibile, cardine del liberismo economico, compare nel secondo capitolo (intitolato Delle restrizioni all'importazione dai paesi stranieri di quelle merci che possono essere prodotte nel paese) del "Libro quarto - Dei sistemi di economia politica" della celebre opera di Adam Smith "La ricchezza delle nazioni".

Con questa metafora si intende che l'individuo, nella ricerca egoistica del proprio guadagno, persegue comunque un fine (il benessere della sua società) che non rientra direttamente nelle sue intenzioni.


Citazioni

Da La ricchezza delle nazioni, A.Smith:

In effetti egli [l'individuo] non intende, in genere preseguire l'interesse pubblico, né è consapevole della misura in cui lo sta perseguendo. Quando preferisce il sostegno dell'attività produttiva del suo paese invece di quella straniera, egli mira solo alla propria sicurezza e, quando dirige tale attività in modo tale che il suo prodotto sia il massimo possibile, egli mira solo al suo proprio guadagno ed è condotto da una mano invisibile, in questo come in molti altri casi, a perseguire un fine che non rientra nelle sue intenzioni. Né il fatto che tale fine non rientri sempre nelle sue intenzioni è sempre un danno per la società. Perseguendo il suo interesse, egli spesso persegue l'interesse della società in modo molto più efficace di quando intende effettivamente perseguirlo. Io non ho mai saputo che sia stato fatto molto bene da coloro che affettano di commerciare per il bene pubblico. In effetti, questa è un'affettazione non molto comune tra i commercianti, e non occorrono molte parole per dissaderli da questa fisima.

Pertanto, conclude l'autore, lo Stato non deve cercare di regolare il mercato, ma limitarsi ad assicurare che venga garantita la libera concorrenza dei soggetti economici.

Solitamente si abbina alla metafora della mano invisibile anche la seguente citazione, che si trova in un'altra parte della stessa opera (capitolo II del Libro primo):

Non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse.


Vedi anche:

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