Pagina iniziale | Navigazione |
Google

RIAA

La sigla RIAA č l’acronimo di Recording I\ndustry Association of American in italiano "Associazione americana dei produttori discografici", fondata nel 1952, rappresenta l’industria discografica americana, il gruppo autorizzato per la certificazione per gli albi d’oro e di platino.

La RIAA č stata recentemente al centro delle controversie nello sviluppo del peer-to-peer, l’MP3, la condivisione di file. I suoi tentativi di difendere gli interessi delle major sono stati visti da alcuni come un comportamento lesivo sia per i consumatori che per gli artisti.

Gli avversari della RIAA affermano che questo gruppo forma un cartello che artificialmente gonfia e fissa i prezzi dei CD. Questa affermazione č dimostrata da fatto che le Big Five (BMG, EMI, Sony,Universal Music e Warner, distribuiscono almeno il 95 % di tutti i CD a livello mondiale.

Il presidente e chief executive officer dal 1988 al 2003 č stata Hilary Rosen che ha chiaramente criticato l’uso del “peer-to-peer”. Sotto la sua direzione la RIAA ha intrapreso una aggressiva campagna legale per fermarne la diffusione.

La digitalizzazione della musica e la disponibilità di mezzi di comunicazione digitale piuttosto economici unite alle tecnologie di file-swapping ha messo in crisi le major discografiche. Molti credono che queste tecnologie siano in grado di eliminare completamente la distribuzione fisica dei CD musicali, minacciando di fatto l’esistenza di molte aziende che attualmente dominano il marketing e la distribuzione.

La RIAA cerca di proteggere i suoi interessi sensibilizzando i politici e formando delle lobby al fine di modificare le leggi sul copyright. Come risultato i membri della RIAA, negli U.S.A hanno ora a disposizione una legislazione speciale che protegge e rinforza il loro modello industriale. Queste leggi le aiutano a citare in giudizio molti provider e utenti che utilizzano il peer-to-peer

La RIAA č diventata il bersaglio di molti hacker a causa della sua impopolaritĂ . I loro siti sono ripetutamente violati e cancellati. Molte prsone credono che la RIAA ha fatto pochissimo per guadagnarsi le simpatie dei consumatori e alcuni credono che il loro obiettivo fondamentale sia mantenere l’attuale status quo al fine di evitare la diminuzione dei costi di registrazione e di distribuzione.

Per questi osservatori, le major appaiono come una lobby che spende una incrediible quantitĂ  di denaro per influenzare i legislatori al fine di promulgare leggi che erodono i diritti di utilizzo di file condivisi al fine di proteggere il copyright (l’accordo sul copyright č un accordo che permette agli artisti di evitare la copia preventiva dei loro lavori, un diritto che alcuni pensano sia contrario alle leggi naturali).

Recentemente, diverse aziende e oppositori della RIAA hanno dichiarato che il gruppo sta artificialmente espandendo i suoi membri, elencando le compagnie e che non ne fanno parte e che non desiderano esserlo. Il sito Boycott-RIAA.com fondato da Bill Evans, ha fatto notare che sul website della RIAA c’č una lista dei suoi membri che inizia con la Matador Records e con Lookout Records [1]. Tuttavia, nessuna delle due compagnie č attualmente membro della RIAA. Mentre per molti Evans č una fonte indaffidabile, molte aziende confermano la sua storia.

La Matador Records di Patric Armory afferma di non essere membro della RIAA e che non desidera esserlo e che non č la prima volta che vengono inseriti in questa lista sul sito della RIAA. Per rimediare alla situazione ha inviato almeno tre email di sollecito per farsi eliminare da questa lista. Ma nessuno gli ha risposto. Armory ha contattato Amy Weiss della RIAA e W. J. Clinton il segretario delegato alla stampa, ma nuovamente nessuno gli ha risposto. Tuttavia il nome della loro azienda due giorni dopo č stato rimosso. Contemporanamente Bill Evans ha affermato che il nome della Lookout Record, da loro contattata, era stato aggiunto alla lista.

Table of contents
1 La campagna contro la pornografia infantile nel peer-to-peer
2 Il processo
3 Dirigenti della RIAA
4 Vedi anche
5 External link

La campagna contro la pornografia infantile nel peer-to-peer

Il 6 Settembre 2003 la RIAA ha iniziato una campagna contro i programmi peer to peer, dichiarando che essi facilitano la diffusione della pornografia infantile. Il presidente della RIAA Cary Sherman ha affermato al senato degli U.S.A. che le reti peer to peer vengono utilizzate per adescare i bambini. Ha inoltre aggiunto che una percentuale significativa di file disponibili tra i 13 milioni di utenti che usano il peer to peer al mese sono pornografia e pornografia infantile. News story.

Molte comunitĂ  su Internet hanno interpretato questa azione come un tentativo di screditare le reti P2P e ricordando che in passato i membri della RIAA hanno “sfruttato” l’ingenuitĂ  dei bambini vendendo della musica incompatibile con la loro etĂ . Un commento e una [1] Storia. Contro la RIAA č stato poi utilizzato un altro argomento in difesa del peer to peer: sia il sistema postale, che le aziende che fabbricano macchine fotografiche, videocamere, caramelle e strade, tutti contribuiscono a diffondere la pornografia infantile, per cui č sbagliato discriminare solo tra i network P2P.

Il processo

  • Il 17 Luglio 2003, il CEO della RIAA Cary Sherman ha reso pubblico un generico piano per citare in giudizio chiunque violasse le regole di copyright. A sua volta la SBC Communication ha mosso un’azione legale al fine di fermare questa citazione.

  • L’8 Settembre 2003, diversi membri della RIAA citarono in giudizio 261 persone per violazione del copyright. La RIAA era disposta ad un'amnistia a patto che questi avessero firmato una dichiarazione di non utilizzare mai piů programmi di file sharing, e che avrebbero dovuto cancellare qualsiasi file musicale scaricato illegamenente sui loro hard disk (molti notavano, che pur firmando, questi non erano fuori da una possibile citazione in giudizio, in quanto l’attuale legislazione sul copyright, non riguardava soltanto le legislazoni promosse dalla RIAA) [1].
  • 9 Settembre, 2003 – È emerso che tra le persone citate a giudizione vi era Brianna LeHara, una ragazza di 12 anni che viveva con sua madre nella cittĂ  di Housing Authority. Il giorno successivo la RIAA concordò con la famiglia un risarcimento di 2000$. Si speculò che soluzioni così rapide servissero per evitare alla RIAA pubblicitĂ  negativa. class="external">[1.

  • 10 Settembre, 2003 – Un gruppo di aziende P2P P2P United offrì di restituire alla famiglia di LaHara i 2000$ pagati alla RIAA.

  • 21 Ottobre, 2003 – Una coalizione di piů 100 website (Fermate i processi della RIAA) cercano di boicottare la RIAA e le sue azioni legali.

  • 19 Dicembre, 2003 – La corte d’appello federale dichiara che l’industria discografica non può obbligare i provider a identificare i propri utenti che si scambiano musica on line, dando così un duro colpo alla campagna anti pirateria delle major.

Come risultato di questa decisione, la RIAA quando vuole citare in giudizio qualcuno lo nomina come “John Doe”, identificando solo l’Indirizzo ISP.

Dirigenti della RIAA

Vedi anche

  • MPAA
  • EFF
  • Recording Artists' Coalition
  • Candlemakers' petition
  • MP3
  • Napster
  • Kazaa
  • BayTSP

External link

Una coalizione di siti web che invitano a boicottare la musica delle RIAA e stimolano il consumatore ad acquistare musica con etichette indipendenti.

GNU Fdl - it.Wikipedia.org




Google | 

Enciclopedia |  La Divina Commedia di Dante |  Mappa | : A |  B |  C |  D |  E |  F |  G |  H |  I |  J |  K |  L |  M |  N |  O |  P |  Q |  R |  S |  T |  U |  V |  W |  X |  Y |  Z |