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Seconda battaglia di El Alamein

La Seconda battaglia di El Alamein si svolse tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942, durante la seconda guerra mondiale. A seguito della Prima battaglia di El Alamein, che aveva bloccato l'avanzata delle forze dell'Asse, il generale britannico Bernard Montgomery prese il comando dell'Ottava Armata alleata, da Claude Auchinleck, nell'agosto 1942. Il successo alleato in questa battaglia segnò il punto di svolta nella campagna d'Africa.

Table of contents
1 La situazione
2 Il piano britannico
3 La battaglia

La situazione

A luglio del 1942 gli Afrika Korps tedeschi del Generale Erwin Rommel erano penetrati profondamente in Egitto, minacciando la vitale linea di rifornimenti britannica del Canale di Suez. Confrontato con una catena di approvvigionamento troppo allungata e con la mancanza di rinforzi, mentre era consapevole dei massicci rinforzi britannici in arrivo, Rommel decise di colpire mentre il rafforzamento delle truppe britanniche non era ancora completo. Questo attacco del 30 agosto 1942 ad Alam Halfa fallì, e aspettandosi un contrattacco dell'Ottava Armata di Montgomery, gli Afrika Korps si trincerarono. Dopo altre sei settimane di nuovi arrivi l'Ottava Armata Britannica era pronta a colpire. 200.000 uomini e 1.000 carri armati guidati da Montgomery si mossero contro i 100.000 uomini e 500 carri dell'Afrika Korps.

Il piano britannico

Con l' Operazione Lightfoot, Montgomery sperava di ritagliare due corridoi lungo i campi minati dell'Asse, a nord, lungo i quali sarebbero passati per sconfiggere l'armata tedesca. Degli attacchi diversivi a sud avrebbero trattenuto il resto delle forze dell'Asse dal muoversi verso nord. Montgomery si attendeva una battaglia di dodici giorni in tre fasi - "Irruzione, combattimento corpo a corpo, e rotta finale del nemico".

I britannici praticarono una serie di inganni nei mesi precedenti la battaglia per sviare il comando dell'Asse, non solo a riguardo del punto dell'attacco ma anche sui tempi in cui sarebbe avvenuto. Questa operazione aveva come nome in codice "Operazione Bertram". Venne fabbricato, pezzo per pezzo, un falso oleodotto, la cui costruzione indusse l'Asse a pensare che un attacco sarebbe arrivato molto più tardi di quanto non fu in realtà, e molto più a sud. Per aumentare l'illusione, finti carri armati fatti con sagome di compensato attaccate a delle jeep vennero dislocati a sud. Al contrario, i carri per la battaglia, posizionati a nord, erano camuffati come camion da trasporto, piazzando sopra di essi delle sovrastrutture in compensato.

Le forze dell'Asse erano trincerate lungo due linee, chiamate dagli Alleati Linea Oxalic e Linea Pierson. Attorno ad esse giacevano mezzo milione di mine, principalmente anticarro.

La battaglia

La battaglia iniziò alle 21:40 del 23 ottobre con un sostenuto sbarramento di artiglieria. L'obiettivo iniziale era la Linea Oxalic, con i mezzi che intendevano avanzare sopra a questa e verso la Linea Pierson. Ad ogni modo i campi minati non erano ancora stati completamente ripuliti quando l'assalto iniziò.

Il primo giorno, l'assalto per creare il corridoio a nord si fermò a tre chilometri dalla Linea Pierson, mentre più a sud i progressi furono migliori ma si fermarono sulla Cresta di Miteirya.

Il 24 ottobre, il comandante dell'Asse, Generale Stumme (Rommel era in licenza per malattia in Austria), morì per un attacco di cuore e il Generale Ritter von Thoma prese il comando, mentre a Rommel fu ordinato di tornare in Africa, dove arrivò il 25 ottobre.

Per gli alleati, a sud, dopo un altro assalto abortito alla Cresta di Miteirya, l'attacco fu abbandonato. Montgomery spostò la concentrazione sull'attacco a nord. Ci fu un attacco che ebbe successo la notte tra il 25 e il 26. L'immediato contrattacco di Rommel non andò a buon fine. Gli Alleati avevano perso 6.200 uomini contro i 2.500 dell'Asse, ma mentre Rommel aveva solo 370 carri armati pronti all'azione, Montgomery ne aveva ancora più di 900.

Montgomery sentì che l'offensiva stava perdendo la sua spinta e decise di riorganizzarsi. Ci furono una serie di piccole azioni ma, per il 29 ottobre, la linea dell'Asse era ancora intatta. Montgomery era ancora fiducioso e preparò le sue forze per l' Operazione Supercharge. Le infinite operazioni di disturbo e il logorio delle forze aeree alleate avavano ridotto la forza effettiva dei carri di Rommel a 102 unità.

La seconda offensiva massiccia degli alleati si svolse lungo la costa, inizialmente per catturare il rilievo di Tel el Aqqaqir. L'attacco iniziò il 2 novembre 1942. Per il 3, Rommel era rimasto con solo 35 carri armati operativi. Nonostante riuscisse a contenere l'avanzata britannica, la pressione sulle sue truppe rese necessaria la ritirata. Lo stesso giorno Rommel ricevette da Adolf Hitler un messaggio di "Vittoria o morte" che fermò la ritirata; ma la pressione alleata era troppo grande e le forze tedesche dovettero riprenderla nella notte tra il 3 e il 4 novembre. Il 6 novembre le forze dell'Asse erano allo sbando e oltre 30.000 soldati si erano arresi.

Winston Churchill riassunse la battaglia, il 10 novembre 1942 con la famosa frase: "Ora, questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio".

La battaglia fu il più grande trionfo di Montgomery, e gli valse il nome di "Lord Montgomery di Alamein" quando venne fatto Pari.Il successo del suo piano portò Montgomery a preferire la superiorità schiacciante in tutte le successive battaglie, dandogli la reputazione di essere eccessivamente cauto.

Con l'Operazione Torch, che si svolse in Marocco alla fine di Novembre, la Battaglia di El Alamein segnò la fine della minaccia portata dalle forze dell'Asse in Nord africa.


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