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Taj Mahal

(Nota: questo articolo tratta del celebre mausoleo indiano; se cercavi notizie sul musicista omonimo vedi Taj Mahal (Musicista); Taj Mahal è anche il titolo di due film indiani: Taj Mahal (Film 1941) e Taj Mahal (Film 1963) nonché di un magazine indiano virtuale'')

Il Taj Mahal è situato ad Agra, nell'India del nord, ed è un mausoleo costruito dall'imperatore mughal Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Bano Begum.

Conosciuta anche con il nome di Mumtaz Mahal, che in persiano significa "la luce del palazzo", la donna morì nel 1630 dando alla luce il quattordicesimo figlio dell'imperatore. I lavori di costruzione della tomba cominciarono nel 1632 e finirono nel 1654. Tra le 20.000 persone che presero parte ai lavori si contano anche numerosi artigiani provenienti dall'Europa e dall'Asia Centrale.

Origine del Taj Mahal, fra turchesi e lapislazzuli

L'origine del nome Taj Mahal è ancora oggi incerta. Le varie corti che sono succedute al regno di Shah Jahan hanno chiamato il monumento semplicemente rauza (complesso di tomba e moschea) di Mumtaz Mahal. E' credenza generale che Taj Mahal (il cui significato letterale è "Palazzo Corona" oppure "Corona del Palazzo") sia una versione abbreviata del nome di Mumtaz. Spesso, al giorno d'oggi, ci si riferisce chiamandolo semplicemente il Taj.

Il Taj Mahal venne costruito utilizzando materiali provenienti da ogni parte dell'India e dell'Asia. Oltre 1.000 elefanti vennero impiegati, durante le costruzioni, per il trasporto delle materie prime. Il marmo bianco venne portato dal Rajasthan, il diaspro dal Punjab e la giada e il cristallo dalla Cina. I turchesi erano originari del Tibet e i lapislazzuli dell'Afghanistan, gli zaffiri venivano da Sri Lanka e la corniola dall'Arabia. In tutto, 28 diversi tipi di pietre preziose e semi-preziose, vennero incastonati nel marmo bianco.

La struttura

Il complesso archittetonico del Taj Mahal copre approssimativamente un'area di 580 x 300 metri e si compone di cinque elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino) che è la tipica forma di charbagh (giardino diviso in quattro parti) mughal, il masjid (moschea), il mihman khana (casa degli ospiti) ed infine il mausoleum ovvero la tomba di Taj Mahal.

Il complesso tombale venne realizzato in modo tale da essere accessibile sia dal nord che dal sud, rispettivamente dal fiume Yamuna oppure dalla terraferma. Quest'ultimo ingresso era costituito dal portone principale nonché da altri abbellimenti caratterizzanti l'ingresso frontale del complesso. Entrando dal portone principale ci si trova nella parte iniziale del charbagh. All'interno del giardino, che misura 300 x 300 metri, si trovano aiuole di fiori, canali d'acqua che riflettono l'immagine del Taj e viali alberati.

Alla fine dell'asse centrale del giardino si trova la tomba. Ad ovest della tomba è situata la moschea. Costruita in arenaria rossa, è l'edificio che santifica il complesso ed è il luogo di culto dei pellegrini. Ad est della tomba si trova invece il cosiddetto jawab ("risposta"), edificio utilizzato come casa per gli ospiti e costruito come gemello della moschea, in modo da rispettare la simmetria architettonica.

L'influenza persiana

La tomba della regina Mumtaz Mahal è situata su un terrazzo sopraelevato ed è circondata da quattro minareti, uno per ogni angolo del terrazzo stesso. Si crede che i minareti siano leggermente inclinati verso l'esterno in modo da non crollare sulla tomba, in caso di terremoto.

Come la maggior parte delle tombe moghul, anche il Taj mostra segni evidenti dell'influenza persiana. Visto dall'alto è un quadrato con gli angoli smussati composto, all'interno, da numerose stanze. La stanza principale è circondata da otto stanze minori ciascuna delle quali presenta delle aperture a forma di arco.

L'edificio è coperto da cinque cupole: la più grande, che ha una forma a bulbo, si trova sopra la stanza principale, le altre coprono quattro delle stanze minori. Il cenotafio si trova al livello dell'ingresso della stanza principale; la tomba vera e propria invece è esattamente nel livello sottostante.

La pavimentazione della stanza tombale è una scacchiera di marmo bianco e nero e molti lavori artistici in pietra dura, tra cui figure geometriche, fiori e piante, adornano la stanza.

Ad ogni ora, un aspetto diverso

Diversi studiosi hanno cercato di capire cosa renda questo monumento così unico e magnifico. Una ragione è attribuita alle sue perfette proporzioni e alla geometria.

Una seconda è dovuta ai diversi modi in cui il Taj si mostra ai suoi visitatori.

Rivestito di delicato marmo, infatti, il Taj varia il proprio aspetto durante la giornata, a seconda del cambiamento della luce del sole e dei diversi effetti ottici provocati dalle ombre sul marmo. Il monumento è considerato particolarmente bello visto di notte, alla luce della luna piena.

In origine il progetto comprendeva anche la costruzione, dalla parte opposta del fiume, di un complesso identico ma in marmo nero invece che bianco, che sarebbe dovuto essere il mausoleo dell'imperatore. Aurangzeb, il figlio di Shah Jahan, preoccupato per le ingenti somme di denaro che il padre aveva già investito per il Taj Mahal, costrinse l'imperatore agli arresti e ne prese il posto sul trono nel 1658.

Shah Jahan trascorse il resto della sua vita nella fortezza di Agra, fissando dalla finestra la lontana sagoma del Taj dove, alla sua morte, venne seppellito insieme alla moglie.

Per questo motivo, nonostante ci siano prove archeologiche che le costruzioni del secondo monumento erano iniziate, il progetto originario non fu mai portato a termine.

Moderna meraviglia

Alla fine del XIX secolo, complice il tempo e i ladri di tombe, il Taj Mahal versava in un forte stato di abbandono. Quando, nello stesso periodo l'inglese Lord Curzon venne nominato viceré dell'India, fu avviato un progetto di restauro del monumento.

In questa occasione i tradizionali giardini del Taj Mahal vennero sostituiti dai classici prati in stile britannico che sono ancora oggi visibili.

Nel 1983 il Taj Mahal è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Il monumento è proposto come una delle sette meraviglie moderne

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