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Tommaso Masaccio

Tommaso Masaccio, pittore, nasce a San Giovanni Valdarno (Arezzo) il 21 dicembre del 1401 e muore giovanissimo a Roma nell'autunno del 1428.
Lavora a Firenze, Pisa, Roma, con Masolino o da solo.

Table of contents
1 Caratteristiche e opere
2 Link esterni

Caratteristiche e opere

Con lui finisce definitivamente la pittura medievale; raccoglie l’eredità di Giotto, creando personaggi resi massicci e reali dal chiaroscuro, dotati di espressioni forti e credibili. I personaggi sono inseriti in architetture e paesaggi prospetticamente esatti, raggiungendo dunque la perfetta rappresentazione della realtà.

Sant’Anna Metterza

tempera su tavola
1425
Pala d’altare, realizzata con Masolino, che rappresenta Sant'Anna, la Madonna e il bambino, circondati da cinque angeli; Masaccio dipinge la Madonna, dandole, grazie al chiaroscuro, uno spazio dimensionale e un’esistenza fisica; Masolino dipinge la santa che appare irreale, incorporea, priva di profondità spaziale e di studio anatomico.

Polittico di Pisa

1426
  • Madonna in trono con bambino: uso della prospettiva, del chiaroscuro per dare profondità e corporalità alle figure; si noti il gesto molto naturale del bambino di mangiare un acino d’uva.
  • Crocifissione: il Cristo è visto dal basso, collo e arti ridotti dalla prospettiva, umano plastico; circondato da Maria, monumentale nell’ampio mantello, dall’attonito San Giovanni, e dalla Maddalena ritratta di spalle, inginocchiata (Giotto). Sfondo d’oro idealizzato.

Cappella Brancacci

ciclo di affreschi in collaborazione con Masolino: Vita di Pietro, scene dalla Genesi
1424
  • Tributo (Masaccio): tre scene diverse nello stesso affresco (il gabelliere che esige il denaro in centro, a sinistra Pietro che prende la moneta dal pesce, Pietro a destra che la da al gabelliere), diversa unità temporale, ma uguale unità spaziale: prospettiva unica, ombre determinate con la stessa inclinazione dei raggi del sole, montagne che sfumano all’orizzonte. Personaggio massicci, scultorei grazie al chiaroscuro, espressioni vive.
  • Cacciata dal Paradiso terrestre: il chiaroscuro fornisce dei corpi volutamente massicci, sgraziati, realistici. Adamo piangente si copre il viso con la mano, Eva si copre con le braccia, vergognandosi, e urla: la disperazione che trapela dal viso è reale, disegnata con un grande uso di ombre. Per Masolino, che invece li ritrae nel Paradiso terrestre, Adamo ed Eva sono dotati di una bellezza classica, irreale.

La Trinità

affresco
1428
Collocato a Firenze, nella basilica di Santa Maria Novella. Diviso in tre fasce: in primo piano si trova un sarcofago con scheletro, che ricorda la transitorietà della vita terrena. In secondo piano, ai lati si trovano due figure inginocchiate che pregano, i due committenti, alla base del triangolo che le figure formano (rappresentano la preghiera, mezzo di salvezza). In terzo piano si trova una cappella; sulla soglia ci sono la Vergine e San Giovanni (rappresentano l’intercessione), dietro ai quali c’è la croce, sorretto da dietro dal Dio Padre, al vertice del triangolo. Sopra il Cristo si trova la colomba dello Spirito Santo (Trinità, salvezza). La cappella è rappresentata secondo una rigorosa prospettiva che viene data dai lacunari della volta a botte, dalle lesene e dai capitelli corinzi sullo sfondo. I personaggi sono monumentali, ben definiti spazialmente dal chiaroscuro. Lascia gli schemi della tradizione, per creare un arte ispirata dalla realtà e al vero.

Link esterni


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