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Unni

Gli Unni erano un popolo guerriero, nomade di stirpe turco-mongola, proveniente dall’Asia, che giunse in Europa nel IV secolo.

Il nucleo originario degli Unni forse risale a una tribů della Cina occidentale nota col nome di Xiongnu, che durante la dinastia Han (206 AC-220 DC) fondò un regno nelle regioni a nord dell’impero cinese. Il potere degli Xiongnu, si indebolì durante i secoli seguenti e alla fine si scisse in due gruppi, uno dei quali migrò verso occidente, stabilendosi lungo il corso del Volga, invadendo i territori degli Alani, degli Ostrogoti e dei Visigoti.

Nel V secolo gli Unni costituirono un regno nell’Europa centrorientale, sottomettendo le popolazioni germaniche stanziate in quelle regioni. Sotto la guida dei re Rua, Attila e Bleda gli Unni si rafforzarono e costrinsero l’imperatore d’Oriente, Teodosio, a versare loro un tributo annuale. Attila (406-453) apparteneva alla famiglia reale. Nel 432 gli Unni avevano un tale potere che lo zio di Attila, il re Rua, riceveva un consistente tributo dall’impero.

Attila, che succedette allo zio, dapprima regnò con il fratello Bleda, ma nel 445 lo fece uccidere, unificò le tribů unne e, ponendosi alla loro guida, nel 447 avanzò nell'Illiria devastando gran parte dei territori tra il Mar Nero e il Mar Mediterraneo, e costringendo gli abitanti a prestare servizio nel suo esercito. Nel 447 sconfisse l'imperatore bizantino Teodosio II, ma non riuscì a espugnare Costantinopoli poichĂ© il suo esercito non era esperto nelle tecniche d'assedio. Tuttavia, Teodosio fu costretto a cedere parte del territorio a sud del Danubio e a pagare agli Unni un tributo annuale.

Attila sottomise e costrinse ad arruolarsi nel proprio esercito un contingente di ostrogoti (goti orientali) e nel 451 invase la Gallia insieme a Genserico, re dei Vandali. Fu però sconfitto dal generale romano Flavio Ezio nella battaglia dei Campi Catalaunici (tra Châlons e le Argonne). Ezio, alleato con i Visigoti (goti occidentali) guidati da Teodorico I (419-451) costrinse gli Unni a ritirarsi fino al Reno.

Ripresosi solo in parte dalla sconfitta, nel 452, Attila invase l'Italia devastando Aquileia, Milano, Padova e altre città, ma il suo esercito era ormai stremato dalla fame e dalle malattie e, quando un'ambasceria di Valentiniano III, guidata dal Papa Leone I gli andò incontro presso il Mincio, Attila, ormai ammalato e temendo l’arrivo di aiuti dall’Impero di Oriente, accettò una tregua e si ritirò in Pannonia. Nel 453, Attila si preparava a invadere nuovamente l'Italia, ma morì prima che il suo piano potesse attuarsi. Una delle conseguenze dell'invasione degli unni in Italia fu che gli abitanti di Aquileia si rifugiarono nel territorio, affacciato sull’Adriatico, costituito da isole, paludi e lagune, che sarebbe diventato Venezia. La potenza degli Unni si dissolse con la morte di Attila (453), a causa delle discordie per la successione e per le ribellioni delle popolazioni sottomesse.


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