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UV Ceti

Il sistema

Uv Ceti e Luyten 726-8 AB č il sesto sistema stellare piů vicino al Sole. Si trova a soli 8.7 AL, nella parte sudovest ( 01:39:01 –17:57:0 , ICRS 2000.0) della constellazione della Balena, a nord-est della stella Deneb Kaitos. Questo sistema binario č troppo debole per poter essere individuato ad occhio nudo. La stella fu scoperta solo nel 1949 da Willem Jacob Luyten ( 1899-1994 ), un astronomo che fu in grado di misurare il moto proprio di piů di 520.000 stelle, mediante un sistema a scansione fotografica automatica, nonostante abbia perso la vista da un occhio fin dal 1925. Il piů debole membro del sistema č un estremo esempio di stella variabile, alla quale č stato dato la designazione UV Ceti, ma ad esso ci si riferisce come Stella variabile di Luyten. Il sistema possiede un moto proprio piuttosto elevato pari a 3.35" all'anno.

Luyten 726-8 A

Questa fredda e piccola nana rossa (M5.6 Ve) ha circa tra il 10 e l’11% della massa del Sole ( stima Geyer, 1988, e RECONS) , il 14% del suo diametro ( Johnson e Wright, 1983 ), e meno di 6/100.000 della sua luminositĂ  ( Worley e Behall, 1978 ). Luyten 726-8 A e la sua compagna UV-Ceti possiedono una massa combinata pari al 20% di quella solare, e meno di 11/100.000 della sua luminositĂ . Questa stella, così come la sua compagna sono troppo deboli per essere osservate ad occhio nudo ; Luyten 726-8 A possiede infatti una magnitudine apparente di +12.52 e una magnitudine assoluta di +15.46. Queste stelle sono separate, sul semi asse maggiore, da una distanza media di 5.5 UA ( 823 Milioni di Km ca.) in un orbita estremamente ellittica pari 0.62, e ad un’inclinazione di 127,3°. Le due stelle sono un esempio estremo di rotazione attorno ad un centro di massa comune. Infatti oscillano nella loro distanza fra 2.1 UA ( 314 Milioni di km ) e 8.8 UA ( 1.316 Milioni di km ), in un periodo di 26,5 anni ( Geyer, 1988). ( La stella A č definita anche come BL Ceti. Alcuni cataloghi č numerata come BL Cet,GL 65 A,G272-61, LHS e LDS 868

UV Ceti ( L 726-8-B)

Anche questa č una piccola nana rossa ( M6.0 V) con solo il 10% della massa solare ( Gever, 1988, e stima RECONS ), il 14% del suo diametro ( Johnson e Wright, 1983) e meno di 4/100.000 della sua luminositĂ . Tuttavia, UV Ceti č un esempio estremo di stella variabile in grado di aumentare la luminositĂ  di cinque volte in meno di un minuto, per poi tornare in due o tre minuti alla luminositĂ  normale, oppure variare improvvisamente di nuovo dopo diverse ore. Nel 1952 , UV Ceti venne osservata variare 75 volte la sua normale luminositĂ  in solo 20 secondi. Altri cataloghi la includono con i seguenti codici L 726-8-B, GL 65 B e LHS 10.

I brillamenti di UV Ceti, scoperti da E. Carpenter nel 1948, erano di notevole intensitĂ  : non si era ancora in grado di distinguere quale delle due stelle aveva aumentato la propria luminositĂ , ma il 7 dicembre 1948 si vide che in poco piů di tre minuti l'intensitĂ  luminosa dell’insieme delle due stelle era aumentata di 12 volte: dalla magnitudine 14.7 alla 12. Studi successivi rivelarono brillamenti ancora piů intensi, in grado di elevare la stella, in almeno un’occasione (24 settembre 1952), fino a magnitudine 6,8.

Anche questa stella, così come la sua compagna č troppo debole per essere osservata ad occhio nudo ; Uv Ceti possiede infatti una magnitudine apparente media +13.02 e una magnitudine assoluta di +15.96, anche se, come abbiamo visto la stella č soggetta a periodi di estrema variabilitĂ  luminosa.

Ricerca di pianeti nel sistema

Attorno a Luyten 726-8 A, sono stati individuati, seppur non confermati, due oggetti, candidati al rango di pianeti, rispettivamente di 1.1 e 0.4 masse gioviane. Una piů recente ricerca effettuata con lo Hubble Space Telescope, tuttavia, non ha trovato evidenze per oggetti del tipo Gioviano, o di stelle nane scure ( Schroeder , 2000 ). In ogni caso , la distanza al quale un pianeta di tipo terrestre potrebbe vivere con acqua liquida dovrebbe trovarsi a meno di 0.0075 UA, ( 1,12 milioni di km ), con un “anno”, periodo di rotazione del pianeta attorno alla stella in meno di 17 ore. Purtroppo a una tale distanza a causa della veloce moto di rivoluzione, la rotazione del pianeta potrebbe essere bloccata dalle forza di marea, così da avere un lato in giorno perenne e l’altro in una notte perenne.

La vita attorno ad una stella variabile

Molte piccole nane rosse esibiscono una insolita e violenta variabilitĂ  per le loro dimensioni e luminositĂ . Queste stelle variabili sono in realtĂ  molto comuni poichĂ© le nane rosse, costituiscono circa il 67.5% di tutte le stelle presenti della nostra galassia. Tuttavia i brillamenti avvengono occasionalmente anche sul nostro Sole, ma la quantitĂ  di energia rilasciata in č piccola in confronto della quantitĂ  di energia che il Sole produce. Tuttavia la dimensione di un brillamento solare che avviene su una nana rossa, come UV Ceti, č 10.000 volte piů piccolo di un brillamento solare, ma č molto piů intenso e luminoso se raffrontato alla normale luminositĂ  di una nana rossa.

Una stella variabile emette sporadicamente dei brillamenti spaziati in periodi che vanno da un’ora a pochi giorni. Un brillamento di solito si estingue in pochi minuti raggiungendo un picco di luminositĂ ; durante questo periodo possono manifestarsi piů brillamenti. Oltre ai brillamenti le nane rosse variabili emettono onde radio, tra cui raggi-X, di un’intensitĂ  10.000 volte superiore alle emissioni solari, letali per qualsiasi ipotetico pianeta di tipo terrestre posto in orbita attorno alla stella variabile. E quindi molto improbabile che un pianeta di tipo terrestre possa esistere vicino ad una nana rosa variabile come UV-Ceti. In ogni caso la luce emessa da una nana rossa potrebbe essere troppo rossa per consentire una efficiente fotosintesi.

Traduzione effettuata per gentile concessione di Ben Lin responsabile del sito Solstation.com

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