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Claudio Monteverdi

Claudio Monteverdi (Cremona, 15 maggio 1567 - Venezia, 29 novembre 1643) fu un compositore, violinista e cantante italiano.

Il suo lavoro segna il passaggio dalla musica rinascimentale a quella barocca. Nel corso della sua lunga vita ha prodotto opere che possono essere classificate in entrambe le categorie, e fu uno dei principali innovatori che portarono al cambio di stile. Monteverdi scrisse la prima opera teatrale realizzabile, l'Orfeo, e fu abbastanza fortunato da godere del successo mentre era in vita.

Nel 1590 Monteverdi iniziò a lavorare alla corte di Mantova come corista e violinista, e per il 1602 era diventato direttore d'orchestra. Fino ali suo quarantesimo compleanno lavorò principalmente su dei madrigali, componendo in tutto otto libri. Il libro VIII, pubblicato nel 1638, comprende i cosidetti Madrigali guerrieri et amorosi che molti considerano come la perfezione di questa forma. Nel loro insieme, i primi otto libri di madrigali mostrano un enorme sviluppo dalla musica polifonica rinascimentale allo stile monodico che è tipico della musica barocca. Il nono libro di madrigali, pubblicato postumo nel 1651, contiene brani più leggeri, probabilmente composti nell'arco della sua vita, che rappresentano entrambi gli stili.

Dalla monodia, con la sua enfasi su chiare linee melodiche, testo intelleggibile e una placida musica di accompagnamento, fu un passo logico iniziare a comporre opere, specialmente per un compositore incline alla drammaticità che amava anche gli effetti sontuosi. Nel 1609 Monteverdi compose la sua prima opera, Orfeo. A quell'epoca era comune per i compositori creare lavori su richiesta per occasioni speciali, e quest'opera era intesa ad aggiungere del lustro al carnevale annuale di Mantova. In effetti fu un grande successo, che aderiva perfettamente allo spirito dei tempi. L' Orfeo è segnato dalla sua potenza drammatica e dall'orchestrazione vivace. Infatti, si può sostenere che questo lavoro sia il primo esempio in cui un compositore assegna specifici strumenti a delle parti, ed è anche una delle prime grandi composizioni delle quali l'esatta composizione della strumentazione per la prima ci è pervenuta. La trama è descritta in vivide immagini musicali e le melodie sono lineari e chiare. Con quest'opera Monteverdi creò uno stile musicale completamente nuovo, il dramma per musica, come venne chiamato. Le opere di Monteverdi vengono normalmente etichettate come "pre-barocche" o del "primo barocco".

Si può sostenere che il lavoro principale di Monteverdi rimane il Vespro della Beata Vergine 1610. Questo è uno dei suoi pochi lavori sacri, ma rimane ancor oggi uno dei più grandi esempi di musica devota, pareggiato solo da lavori come Il Messia di Handel e la Passione di San Matteo di J. S. Bach. La portata del lavoro nel suo insieme lascia senza fiato - ogni parte (sono 25 in totale) e pienamente sviluppata sia in senso musicale che drammatico - la struttura strumentale viene usata per precisi effetti drammatici ed emotivi, in un modo che non si era mai visto prima.

Nel 1613 Monteverdi viene nominato direttore a San Marco, Venezia, dove ben presto fece rinascere il coro, che era avvizzito sotto il suo predecessore. Qui egli completò il sesto, settimo e ottavo libro di madrigali. L'ottavo è il più grande, e contiene lavori scritti in un periodo di 30 anni, compresa la scena drammatica Tancredi e Clorinda (1624), nella quale l'orchestra e le voci formano due entità separate, che agiscono come copia una dell'altra. Probabilmente Monteverdi fu ispirato a provare questo arrangiamento a causa delle due balconate opposte di San Marco, che avevano ispirato musica simile ad altri compositori, come Giovanni Gabrieli. Ciò che fece spiccare questa composizione sulle altre, è il primo utilizzo del tremolo (una veloce ripetizione dello stesso tono) e del pizzicato (pizzicare le corde con le dita) per ottenere effetti speciali nelle scene drammatiche.

Durante gli ultimi anni di esistenza Monteverdi si ammalò, ma ciò non lo tenne lontano dalla composizione dei suoi due ultimi capolavori, entrambi opere: Il ritorno d'Ulisse in patria (1641), e l'opera storica l'Incoronazione di Poppea (1642). L'Incoronazione in particolare, è considerata il punto culminante del lavoro di Monteverdi. Essa contiene scene tragiche e comiche (un nuovo sviluppo dell'opera), un ritratto più realistico dei personaggi, e delle melodie più calde, che non si erano sentite prima. Richiedeva un'orchestra più piccola, e un ruolo meno prominente del coro. Questo lavoro ebbe anche una considerevole influenza sullo sviluppo della musica per chiesa (messe).

Monteverdi compose almeno diciotto opere, delle quali solo l'Orfeo, l'Incoronazione, Il ritorno, e la famosa aria "Lamento", dalla sua seconda opera l'Arianna, sono sopravvissute.


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