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Cotone (fibra)

La fibra di cotone si ricava dalla pianta omonima e più esattamente dalla bambagia che avvolge i semi del frutto.

Table of contents
1 Morfologia della fibra
2 Denominazione
3 Valore merceologico
4 Caratteristiche chimiche
5 Produttori
6 Lavorazione
7 Consumo
8 Storia

Morfologia della fibra

Le fibre sono peli prodotti dall'accrescimento di singolo cellule dell'epidermide dei semi.
Quindi la fibra è vegetale, seminale, monocellulare e cellulosica.
Guardando il pelo al microscopio in vista longitudinale appare appiattito con bordi leggermente rialzati; in alcuni casi sono presenti sottili striature.
In visione trasversale assume la forma di un fagiolo.
Nel
cotone mercerizzato la sezione è prevalentemente arrotondata o ovale.
La lunghezza varia da 15-20 mm fino a 60 mm.
Il colore è prevalentemente bianco, ma può anche essere giallo, crema, bruno o rossiccio.

Denominazione

La denominazione e il valore della fibra sono determinati dal luogo di provenienza: vi sono qualità egiziane, indiane, peruviane, americane, brasiliane e levantine.
Ogni provenienza ha poi una precisa nomenclatura per ciascuna varietà. Il cotone viene anche classificato in funzione della lunghezza della sua fibra:
  • fibra corta, meno di 25 mm
  • fibra media, 25-32 mm
  • fibra lunga, oltre i 32 mm
A volte la lunghezza o seta viene espressa in multipli di 1/328 di pollice:

Valore merceologico

Il valore merceologico dipende da criteri qualitativi, da caratteristiche tecnologiche, dall'immagine del marchio e la notorietà della fibra.

Criteri qualitativi

  • Qualità o grado: proprietà (tenore in impurità) del colore e della preparazione (aspetto)
    • GM (Good Middling)
    • M (Middling)
    • SLM (Strict Low Middling)
    • LM (Low Middling)
    • GO (Good Ordinary)
Il grado viene a sua volta suddiviso in funzione del colore, dal bianco al grigio:
  • white (bianco)
  • light spotted (appena maculato)
  • spotted (maculato)
  • tinged (leggermente colorato)
  • yellow stained (giallognolo)
  • light gray (grigiastro)
  • gray (grigio)

Caratteristiche tecnologiche

Uniformità, finezza, resistenza, tenacità, allungamento, maturità.

Caratteristiche chimiche

È una fibra naturale, vegetale, seminale, monocellulare, cellulosica.
La sua cellulosa è priva di lignina e altamente cristallina.
I cristalliti sono il 75% del contenuto, suddiviso in:
  • cellulosa (82,7%)
  • emicellulosa e pectina (5,7%)
  • sostanze solubili in acqua (1%)
  • grassi e cere (0,69%)
  • umidità (10%).

Produttori

I maggiori produttori sono:
Cina, Uzbekistan, Stati Uniti d'America, Pakistan, India, Brasile, Turchia.

Lavorazione

La raccolta deve avvenire prima che la capsula si apra, altrimenti si disperderebbe nell'aria.

La raccolta è meccanizzata, i bioccoli vengono aspirati e introdotti in un cassone; in alcuni paesi la raccolta è ancora manuale.

Raggiunto il magazzino di raccolta, il cotone viene esposto al sole e quindi pulito da ogni corpo estraneo.
Apposite macchine separano il seme dalla lanuggine che li avvolge, questa viene portata in un frantoio, in cui un tappeto munito di punte la apre in fiocchi, da qui passa alla camera di mischia.
Le balle di cotone passano quindi al cotonificio per la battitura, la cardatura e la pettinatura. La prima fase è di "apritura" ovvero la pulizia della fibra: i fiocchi vengono aspirati verso due cilindri ruotanti, uno contro l'altro, su questi aderiscono formando un velo sottile, si ottiene così la tela.
La tela passa ad un battitoio che rende le fibre più omogenee e successivamente viene raccolta in rotoli.
La tela passa in un cilindo munito di punte per effettuare la cardatura, quindi avviene la stiratura, che riunisce un certo numero di nastri e li stira, facendo in modo che le fibre assumano un andamento sempre più parallelo (pettinatura).
I nastri vengono ridotti a sottili lucignoli, che verranno quindi filati.
L'operazione viene effettuata dai banchi a fusi, che assottigliano i nastri e li avvolgono, torcendoli, su spolette.

Consumo

Il consumo pro-capite è elevato ed in continua crescita. Ogni anno un individuo consuma in media circa 7 kg di cotone.

Storia

La fibra ha origini molto antiche, le prime testimonianze del suo impiego risalgono 5800 a.C in una grotta presso Tehuacan (Messico), dove sono stati ritrovati resti di capsule e di tessuti di cotone.
Frammenti di tessuto e di pezzi di corda sono stati ritrovati anche in Pakistan (datati 3000 a.C.), dove sono stati ritrovati anche semi di lino ancora più antichi (9000 a.C.). Nel 2000 a.C. veniva usato in Babilonia per farne teli per indumenti, per la sua preziosità veniva definito "oro bianco".
Portato dagli arabi, la coltura e l'utilizzo della fibra di cotone si sviluppò in nord Africa, Spagna e Italia meridionale.
Parallelamente si sviluppa anche l'utilizzo nel nuovo mondo: sono state rinvenute fibre di cotone ad Ancon-Chillon (costa del Perù) databili tra tra il 2000 e il 1700 a.C.
Da queste zone l'artigianato tessile si diffonde verso il nord e verso l'ovest.
Anche le civiltà Maya e Azteca coltivarono e tessero il cotone.


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