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Filmografia dei Beatles

L'esperienza cinematografica dei Beatles non č stata sicuratamente pari a quella musicale, nella quale hanno impresso un marchio destinato a segnare la musica pop per decenni successivi; così il risultato che ne deriva non č da considerare complessivamente (almeno così si č espressa gran parte della critica) nč importante nč particolarmente eclatante.

I loro film (in molti casi privi di un plot ben definito o di una sceneggiatura di senso compiuto) avevano una ragion d'essere solo in virtů della loro presenza scenica e quale fenomeno destinato a muovere (nel pensiero e nel corpo) intere masse giovanili. Senza contare la funzione di traino che avevano per le loro canzoni in via di lancio.

Table of contents
1 Nuovi fratelli Marx?
2 Catalogo modesto ma di "rottura"
3 A Hard Day's Night
4 Help
5 How I Won the War
6 Magical Mystery Tour
7 Yellow Submarine
8 Il "sesto" film

Nuovi fratelli Marx?

I Beatles erano sostanzialmente dei musicisti e come attori non sembravano destinare ad avere un grande avvenire. Nonostante ciò qualcuno - senza timore che il giudizio apparisse irriverente - li definì i nuovi fratelli Marx.

Esclusi i (pochi) videoclip e i documentari televisivi o dei cine-giornali, allora ancora abbastanza in voga, e non tenendo conto della colonna sonora fornita da Paul McCartney al film del 1973 Live and Let Die, la loro esperienza nel campo della settima arte si riduce alla partecipazione a cinque film, tenendo conto del fatto che in uno di essi era presente solo un Beatle, John Lennon, e che un sesto film nel quale compaiono in copertina tale non si può considerare in senso stretto, per ragioni che si vedranno piů avanti (nell'elenco che segue viene comunque incluso).

Catalogo modesto ma di "rottura"

A detta dei critici, l'unico valore aggiunto fornito dai Beatles e dai loro film al panorama cinematografico della loro epoca, č contenuto nella fantasia (fantasmagoria anche) delle immagini, nell'uso sapiente e moderno del montaggio (i videoclip erano ancora di lĂ  da venire) e, naturalmente, nelle musiche, comunque riconoscibili ed apprezzabili.

Così il catalogo dei film dei Beatles (cui va riconosciuto un certo stile di rottura) č questo:

A Hard Day's Night

  • 1964 - In Italia uscito con il titolo Tutti per uno, di Richard Lester, il regista inglese che contendeva a Brian Epstein il titolo di quinto Beatle.

In origine il film (la frase del titolo si rifà ad una espressione gergale usata a tormentone da Ringo Starr) avrebbe dovuto intitolarsi Beatlemania; con un taglio fra il semi-documentaristico e il musical ricco di invenzioni, i quattro musicisti sono seguiti dalla cinepresa durante il movimentato trasferimento in treno da Liverpool a Londra dove dovranno tenere un concerto. Braccati dai fans, i musicisti - fra figure di contorno di scarso spessore - riusciranno a presentarsi all'appuntamento (non prima però di essersi recati in incognito in un club, abbandonando in maniera sbarazzina la sessione di prove).

Il film debuttò al London Pavillon alla presenza della famiglia reale. Ebbe due nomination agli Oscar e gli incassi coprirono dieci volte il costo della realizzazione. Il regista Lester racconterà di essersi limitato a muovere la camera da presa al ritmo della musica, ma il film si rivelerà il maggiore successo cinematografico dei Beatles.

Help

  • 1965 - Sempre per la regia di Richard Lester.

In una caotica avventura, i Beatles interpretano se stessi, con tanto di scienziati pazzi, escursioni alle Bahamas, inseguimenti da parte di adepti ad una setta indů adoratori della Dea Kalì, anelli (di Ringo Starr) rubati e improbabili sciate sulle montagne austriache; riescono però, fra una sequenza e l'altra, a cantare sette nuove canzoni.

How I Won the War

  • 1967 - In Italia uscito con il titolo Come vinsi la guerra.
Ancora regia di Lester; l'unico beatle coinvolto nel film - una farsa antimilitarista - fu John Lennon, che interpretava il soldato Gripweed.

Magical Mystery Tour

  • 1967 - Fu l'unico tentativo dei Beatles di girare un film in piena autonomia, ma l'esito non fu felice come nelle precedenti occasioni.

Concepito durante un viaggio negli Stati Uniti da Paul McCartney, il film fu girato praticamente senza sceneggiatura ma solo sulla base di piccole tracce sparse. Durante le due settimane in cui il Magic Mystery Bus viaggiò nel sud dell'Inghilterra ogni Beatle portò il proprio contributo in termini di invenzione di gag.

Presentata in televisione, la pellicola fu aspramente criticata dai media e soltanto successivamente rivalutata e distribuita in sale cinematografiche e in videocassetta. Anche in questo caso il film servì a lanciare un nuovo Lp del quartetto di Liverpool.

Yellow Submarine

  • 1968 - Nel cortometraggio animato ispirato all'omonimo brano, i Beatles appaiono solo in una breve sequenza finale.

Nel resto del film sono sostituiti dalla propria immagine disegnata; il lavoro, nel suo complesso, fu definito da critici in svariati modi: apologia del mito, operazione promozionale del disco che doveva lanciare, ma anche sintesi delle piů innovative esperienze figurative, dall' Art Nouveau, al Surrealismo, alla Pop Art.

Nel suo divenire, il film parse una (ingenua) variante del Mago di Oz con tanto di appendice morale: il regno di Pepperland č invaso dai biechi blu che vogliono abolire musica e colori; ma ci penserĂ  il direttore della Sergeant Pepper's Lonely Heart Club Band a mettere tutto a posto: navigando sul Sottomarino giallo giungerĂ  fino a Liverpool a chiedere soccorso agli stessi Beatles.

Il "sesto" film

  • Let It Be - 1970 - Motivazioni contrattuali sono alla base dell'ultimo film interpretato collettivamente dai Beatles.

La United Artists aveva stipulato un contratto per tre film: i due diretti da Lester ed un terzo titolo, appunto Yellow Submarine; quest'ultima pellicola, però, non accontentò la casa produttrice: un ulteriore terzo film doveva essere girato.

Probabilmente nessuno poteva immaginare che tale film (Let it Be, uscito nel 1970, l'anno dello scioglimento del gruppo) sarebbe stato un documento per molti versi destinato a entrare nella storia della musica rock: era infatti il concerto dell'addio, ripreso live sul tetto di un edificio londinese, con i quattro baronetti dai volti tirati impegnati a gettare gli (ultimi) accordi al vento per un pugno di curiosi, per lo piů impiegati che lavoravano nello stesso stabile, mentre fans imperterriti si affollavano in strada nella (vana) speranza di vedere ancora una volta i loro idoli.


Crediti

GNU Fdl - it.Wikipedia.org




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