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Fruttuaria

Fruttuaria è un'abbazia fondata da Guglielmo da Volpiano nel territorio di San Benigno Canavese.
La posa della prima pietra dell'abbazia avvenne il 23 febbraio 1003 con la consacrazione del vescovo d'Ivrea, Ottobiano, ed alla presenza di Arduino marchese d'Ivrea e re d'Italia e della moglie Berta.
Fruttuaria, completata nel 1006-1007 seguiva la regola benedettina riformata di Cluny. Nel 1027 Giovanni XIX, con bolla papale, pone l'abbazia, e tutti i suoi beni, sotto il controllo diretto di Roma.
Il periodo di massimo splendore di Fruttuaria si colloca nei secoli XII e XIII (nel 1265 l'abbazia possiede 85 chiese in Italia ed altre in Francia ed Austria.) Nel momento di massimo splendore alcuni documenti riferiscono il numero di 1200 monaci presenti nel monastero.

Oltre a chiese e monasteri gli abati governano direttamente quelle che vengono comunemente dette "le quattro terre abbaziali" ossia gli attuali comuni di San Benigno Canavese, Montanaro, Lombardore e Foglizzo. Le terre di Fruttuaria battono anche moneta. Il declino inizia nel XIV secolo e giunge al suo culmine nel 1477 quando i monaci perdono il privilegio di nominare l'abate che viene sostitutito da un Abate Commendatario (che non risiede nell'abbazia) di nomina papale. Da quel momento Fruttuaria viene diretta da un Vicario.
Nel 1585 Sisto V decreta la soppressione del monastero sostituito da una Collegiata di preti secolari. L'ultimo monaco muore nel 1634.
Nel 1710 Vittorio Amedeo II, Duca di Savoia, occupa militarmente le "terre abbaziali" occupazione che termina nel 1741 con rinuncia papale al controllo su quelle terre.
Nel 1749 diviene abate Commedatario Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze che nel 1770 fa abbattere ciò che rimane della chiesa e del monastero romanici per edificare una nuova chiesa. Unico a salvarsi è il campanile. La nuova costruzione (architetti Vittone e Quarini) è in uno stile a cavallo tra il barocco ed il neoclassico e ricorda nella struttura interna San Pietro in Vaticano.
Nel 1979, durante i lavori di posa dell'impianto di riscaldamento, viene alla luce un pregevole mosaico risalente al 1066 raffigurante due grifoni. Ulteriori scavi portano alla luce le fondazioni della chiesa romanica. Nel maggio 2004, finalmente conclusi i lavori di restauro, è stato aperto al pubblico il percorso di visita che si snoda al di sotto del pavimento.


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