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Osama bin Laden

   

Lo sceicco Usamah bin Muhammad bin Awad bin Ladin (più noto con il nome di Osama bin Laden), nato a Riad (Arabia Saudita) nel 1957) è il capo di al Qaeda, la maggiore organizzazione terroristica internazionale. Ritenuto responsabile dei fatti dell'11 settembre 2001 (con l'attacco alle Twin Towers di New York, circa tremila vittime), è latitante da anni. Una corte spagnola lo ha accusato assieme ad altre 34 persone degli atti di terrorismo compiuti il 17 settembre del 2003.

Nei primi mesi del 2004 si è diffusa la voce di una sua possibile cattura. Figura al primo posto nella lista dei ricercati dall'FBI. Con al Qaeda avrebbe finanziato nel 1997 l'uccisione di un gruppo di turisti a Luxor, in Egitto.

Table of contents
1 Osama ed altri alias
2 Sulle montagne di Tora Bora
3 Ricercato n. 1 dell'FBI
4 Colpo al "cuore dell'America"
5 Studente modello
6 Guerrigliero in Afghanistan
7 Nascita di "al Qaeda"
8 L'espulsione dal Sudan
di Osama agli "infedeli"">9 "Guerra" di Osama agli "infedeli"
10 Link

Osama ed altri alias

Il nome di Osama può essere tradotto in modi diversi (come Usama bin Laden è citato nei rapporti dell'FBI e nei resoconti giornalistici dei mass media di lingua anglosassone). Tra gli altri vi sono quelli di: Ussamah Bin Ladin, Oussama Ben Laden; ma anche: ibn Laden e Binladen. Come per i nomi arabi in generale, la dicitura "bin Laden" non sarebbe corretta, sebbene sia entrata nell'uso comune in quanto forma occidentalizzata. Resta il significato del nome: "figlio di Laden".

Osama è stato abbinato a parecchi alias, quali "il Principe" (nei più crudi report anche come Il Principe del terrore), "l'Emiro", "Abu Abdallah", "Mujahid Shaykh", "Hajj", e "The Director" (quest'ultimo termine traducibile con "il Direttore" ma anche con "il Capo" o "il Regista").

Sulle montagne di Tora Bora

L'ultima localizzazione ufficiale di bin Laden risale al 2001 e riferisce della sua posizione nella zona di Kandahar, Afghanistan. Dopo l'attacco dell'11 settembre gli USA, di fronte al rifiuto del regime talebano di estradarlo, invasero l'Afghanistan sovvertendo quel regime. Non fu tuttavia possibile ai soldati americani catturare Osama nonostante massicci attacchi aerei compiuti nell'area di confine tra Afghanistan e Pakistan, in special modo nella zona montuosa ricca di grotte di Tora Bora, nella quale si riteneva che il capo di al Qaeda potesse essersi nascosto.

Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che bin possa essere rimasto ucciso in quei raid o che sia morto per cause naturali a causa delle sue precarie condizioni di salute. Di certo che l'ultima volta che è stato visto - secondo testimonianze certe - risale al 2001. Sebbene sia stato ufficialmente ripudiato dalla sua famiglia, si ritiene che continui a ricevere da essa sostentamento finanziario.

Ricercato n. 1 dell'FBI

Osama bin Laden figura al primo posto nella lista delle persone ricercate in ogni parte del mondo dall'FBI. La sua esatta ubicazione rimane tuttora sconosciuta anche se si ritiene che il luogo ove potrebbe essere rifugiato, assieme ad alcuni suoi fedeli collaboratori, sia localizzato nelle zone montuose al confine tra Afghanistan e Pakistan.

Sempre secondo l'FBI, bin Laden è responsabile anche degli attentati compiuti contro le ambasciate degli Stati Uniti a Dar es Salaam (Tanzania) e Nairobi (Kenya) che causarono la morte di oltre duecento persone e di altri attacchi terroristici in varie parti del mondo.

Colpo al "cuore dell'America"

bin Laden non ha mai ammesso un suo diretto coinvolgimento nell'episodio che ha sconvolto ogni equilibrio planetario in principio di terzo millennio, l'attacco al cuore dell'America, portato nella sua città forse più rappresentativa, New York. Ciò nonostante non ha mancato di definire più volte gli Stati Uniti un paese ostile all'Islam e un nemico dichiarato da combattere con ogni mezzo in nome della Jihad. Fra le registrazioni video, effettuate presumibilmente in Afghanistan e diffuse nei giorni immediatamente successivi dall'emittente del Qatar Al Jazeera, una in particolare aveva mostrato lo stesso Osama parlare dell'attentato in termini che - secondo l'opinione pubblica mondiale - lasciavano pochi dubbi su una sua partecipazione al piano d'attacco.

Studente modello

Nato da madre siriana, diciassettesimo di cinquantadue fratelli, Osama è figlio di Muhammad bin Laden, self made man originario dello Yemen del Sud operante nel settore delle costruzioni e in stretto rapporto con la famiglia reale saudita.

Cresciuto nell'insegnamento della cultura e della religione musulmana fedele alla Sharia (Allah è spesso invocato da Osama nelle sue interviste), ancora adolescente venne mandato a studiare in un college: le specializzazioni - anche in chiave di un suo futuro inserimento nell'azienda paterna - furono economia e pianificazione amministrativa; nel 1979 conseguì però anche un diploma in ingegneria civile all'Università di Gedda. Nel 1971, quando aveva quattordici anni, visitò insieme a due fratelli il college di Oxford. Il periodo trascorso in Inghilterra del giovane Osama è documentata da alcune istantanee pubblicate dopo i fatti dell'11 settembre dalla stampa occidentale.

Alla morte del padre, bin Laden ereditò un patrimonio dapprima stimato in 300 milioni di dollari, ma poi ridimensionato a meno di un decimo: 25 milioni di dollari.

Guerrigliero in Afghanistan

Nel 1979 in occasione dell'invasione sovietica dell'Afghanistan, bin Laden si avvicinò alla causa dei mujaedin della guerriglia musulmana organizzando alcuni anni dopo (1984) un nuovo fronte, chiamato Maktab al-Khidamat (MAK), con il compito di convogliare - con il supporto dei servizi segreti pakistani e il sostegno dell'Arabia Saudita - denaro, armi e combattenti nella guerra afgana. Il MAK in quella occasione avrebbe ricevuto finanziamenti anche dalla CIA che - secondo informazioni stampa all'epoca assai ricorrenti - sarebbe intervenuta direttamente nella preparazione e nell'assistenza logistica dei guerriglieri afgani.

Nascita di "al Qaeda"

La nascita dell'organizzazione terroristica di al Qaeda, in principio una formazione preparata per la guerriglia, viene fatta risalire al 1988. Quando Osama lasciò il MAK, molti dei suoi militanti confluirono nella nuova organizzazione. Osannato come eroe in Arabia Saudita, bin Laden non si mostrò tenero verso la sua patria, lamentando in occasione della Guerra del Golfo del 1991 un'eccessiva dipendenza militare del suo paese nei confronti degli Stati Uniti. Il passo verso una incrinatura dei rapporti, ed una rottura definitiva, con la monarchia araba fu assai breve.

Nello stesso 1991 decise così di fissare in Sudan la propria base operativa. Tre anni dopo, ammettendo il suo coinvolgimento in attentati compiuti a Riad e Daharan, perderà la cittadinanza saudita.

Un duro colpo all'organizzazione di al Qaeda è stato inferto il 2 marzo del 2003 con l'arresto di Khalid Sheik Mohammed, uomo chiave dell'organizzazione terroristica e ritenuto la mente degli attentati dell'11 settembre 2001. Khalid fu arrestato assieme ad altre due persone a Rawalpindi, nel nord-est del Pakistan.

L'espulsione dal Sudan

Con l'aiuto di false organizzazioni caritatevoli (una delle quali fondata dallo stesso cognato Mohammed Jamal Khalifa), Osama ha potuto espandere successivamente il proprio raggio di attività inviando esponenti della sua organizzazione nel sud est asiatico ed in Africa, Europa e Stati Uniti con lo scopo di reclutare nuovi affiliati per al Qaeda e radicare il senso del fondamentalismo islamico.

Nel 1996 il Sudan offerse in più circostanze agli Stati Uniti di estradare Osama - o semplicemente arrestarlo, o condurre su di lui azioni di intelligence tese ad accertarne le reali attività - ma l'amministrazione Clinton rifiutò sempre ogni offerta in questo senso. Nel maggio dello stesso anno Osama fu espulso dal Sudan e costretto ad un ritorno in Afghanistan, accolto dai capi del governo talebano che in quell'anno avevano preso il controllo del paese.

"Guerra" di Osama agli "infedeli"

Il primo attacco di bin Laden contro gli Usa avvenne contro un gruppo di soldati alloggiati in un albergo nello Yemen: i militari erano però partiti due giorni prima per la Somalia. Nel bombardamento dell'hotel morirono due turisti austriaci.

Secondo talune fonti Osama avrebbe anche ideato e diretto l'attentato al World Trade Center nel 1993 e pianificato, in combutta con il terrorismo indonesiano, l'operazione Bojinka, sventata a Manila il 6 gennaio 1995.

Il 23 febbraio 1998, Osama è stato uno dei cinque firmatari (fra cui l'emiro Ayman Zawahiri (fondatore della Jihad islamica egiziana) di una fatwa, sorta di editto o proclama religioso, diretta a nome del Fronte islamico mondiale contro ebrei e crociati.

In essa si sosteneva testualmente come "uccidere gli americani ed i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni paese ove sia possibile, per giungere alla liberazione della moschea "al Aqsa" di Gerusalemme e della santa moschea della Mecca e scacciare le loro armate dalle terre dell'Islam".

Tutto ciò - proseguiva la fatwa - secondo le parole dell'onnipotente Allah: combattete i pagani tutti insieme come essi combattono voi tutti insieme, combatteteli fino a quando non ci saranno più tumulti od oppressioni e fintanto che non prevalga la giustizia e la fede in Allah". (nota: vedi qui il testo originale)

Il presidente americano Bill Clinton ordinò il congelamento di ogni bene di bin Laden ma nulla fu trovato. Contestualmente autorizzò la sua cattura e, se necessario, la sua uccisione, come nel caso del fallito lancio di missili Cruise contro la sua presunta base nell'agosto 1998. Posta sul capo di bin Laden una taglia di 25 milioni di dollari, per chiunque fornisse informazioni alla sua cattura, gli USA convinsero nel 1999 le Nazioni Unite ad imporre sanzioni contro l'Afghanistan nel tentativo di forza il regime talebano a estradarlo.

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vedi anche: link esterni (in inglese):


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