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Piazza delle cinque lune

Attenzione, questo articolo contiene una trama

Piazza delle cinque lune
PaeseItalia
Anno: 2002-2003
Durata:115 minuti
Regia: Renzo Martinelli
soggetto e sceneggiatura: Renzo Martinelli
e Fabio Campus
alcuni attori:
  • Donald Sutherland Giudice Rosario Saracini
  • Giancarlo Giannini Branco
  • Stefania Rocca Fernanda
  • F.Murray Abraham Entità
  • Aisha Cerami Ombretta
Fotografia: Blasco Giurato
Montaggio: Massimo Quaglia
Musica: Paolo Buonovino e Luca Moro
Scenografia: Franco Vanorio
Premi:

Trama

Il film inizia con una frase di Aldo Moro: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità e sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” Aldo Moro.

Siena - Piazza del campo un vecchio procuratore, il giudice Rosario Saracini sta per andare in pensione. Assiste con una collega (Fernanda), la figlia Ombretta e la sua guardia del corpo (Branco) al palio in Piazza del Campo. La sera rincasando viene bloccato nell'atrio del suo palazzo da uno sconosciuto che gli consegna un pacchettino: una bobina di un filmato in bianco e nero girato 25 anni prima contenente le immagini del rapimento di Aldo Moro in via Fani nel 1978.
L'indomani Rosario da il suo addio alla sua professione per la pensione. Accomiatandosi dai colleghi dice: "La passione solo la passione il rimedio contro la noia Nell'appassionata ricerca della verità nell'evocazione e nella diffusione della verità risiede il segreto della vita." Finito il discorso ad una sua collega perviene una telefonata di qualcuno che si fa passare per il suo medico: lo sconosciuto che gli ha fatto pervenire il filmato che gli da appuntamento nella notte a santa Maria della scala, ove sempre senza farsi riconoscere gli svelerà di essere uno dei brigatisti di via Fani. Essendo praticamente in fin di vita, malato di tumore, deciso a non portarsi nella tomba la verità sui fatti di allora. Dice a Rosario di averlo scelto poiché, da anni, ogni giorno lo vede passare davanti al suo negozio e di potergli far avere l'originale del memoriale di Moro. Il giorno dopo camminando per strada Rosario cerca di capire chi tra i diversi negozianti che incontra sulla sua strada possa essere lo sconosciuto, forse l'antiquario, il barista o il giornalaio, ma senza riuscivi. Arrivato in studio mentre parla con la sua collega trova una busta con dentro alcune foto che lo ritraggono la sera precedente mentre era a santa Maria della scala. Si sente quasi male e comprende di essere spiato da qualcuno. Così si confida con Fernanda, cui mostra il filmato. Assieme a lei inizia a controllare fatti e dati relativi al rapimento Moro. L'indomani mostrano il filmato anche alla sua ex guardia del corpo Branco. Ricostruiscono la dinamica e le fasi del rapimento. Saltano loro agli occhi le incongruenze nelle deposizioni dei brigatisti rispetto al filmato. Confrontano le testimonianze di allora. I misteri ancora irrisolti: le borse scomparse. Perché non rapirlo quando era solo invece di un rapimento cosi complicato? Come facevano le BR a sapere che avrebbe percorso quella strada. Perché gli uomini furono freddati con un colpo di grazia e perché tutti i componenti del commando indossavano una divisa da aviere? Branco fa loro notare nel filmato un tipo con l'impermeabile che impassibile osserva ciò che sta accadendo. Chi ? Si recano a Milano dove ingrandendo le immagini riescono a vedere il volto del misterioso individuo con l'impermeabile: si tratta di un colonnello del SISMI e facente parte della struttura Gladio. Viene recapitato un biglietto al giudice in cui sta scritto di controllare i rogiti dell'appartamento di via Gradoli 96 ove era uno dei covo delle BR. Se ne occupa Fernanda e scopre che il quartiere generale di Mario Moretti era nello stesso palazzo in cui erano appartamenti di proprietà di diverse società controllate dai servizi segreti. Di fronte poi abitava proprio un ex compagno di scuola di Moretti, guarda caso agente dei servizi. Spicca un'altra anomalia: i comitati istituiti da Francesco Cossiga, i cui componenti sono tutti membri della P2, il collegamento con i servizi americani. Innumerevoli interrogativi nascono. Si scoprono verbali della polizia falsi, la vicenda poi del lago della duchessa, quella di Tony Chicchiarelli e la banda della Magliana, le omissioni nelle perquisizioni e nel rilevamento delle impronte, l'omicidio di Pecorelli in piazza delle cinque lune e poi del colonnello dei carabinieri Varisco che cercava di scoprire la verità sull’omicidio Pecorelli.

Rosario l'indomani incontra nel duomo il suo misterioso informatore che gli fa trovare un floppy disk protetto da una password.

Spiccano altre anomalie: via Gradoli un covo anomalo, Moretti ha scelto il covo di via Gradoli, Moretti un capo anomalo. Dopo aver guardato il dischetto Rosario va a Parigi ed incontra un'Entità che gli da altre informazioni. Sotto la copertura di una scuola di lingue Hyperion i servizi CIA avevano costruito un centro di controllo dei gruppi eversivi, infiltrandosi in questi per pilotarne e controllandone i disegni nell'ottica di Yalta e della cancellazione della minaccia comunista. In un manuale CIA che gli consegna stanno indicate alcune delle prassi previste a tali fini. Conclusione: Moretti decisamente brigatista anomalo, infiltrato CIA, fatto diventare capo delle BR contestualmente all'arresto dei capi storici e dando vita alla svolta armata. Tornato a Siena l'antiquario viene ammazzato, proprio sotto la casa del giudice.

Dal riascolto della telefonata del ritrovamento del cadavere di Moro si comprende l'impossibilità che Moro fosse stato ucciso nel covo di Via Montalcini. Appare pi realistico invece che sia avvenuto poco lontano da Via Caetani. Incongruenze poi ancora con l'autopsia. Ritorna la P2 e Gladio.

Le figlie di Fernanda scompaiono. Branco le riporta. E' ormai chiaro come qualcuno li stia minacciando. Il marito e le figlie di Fernanda subiranno un "incidente" che in realtà un omicidio in cui muore il marito. Segue il funerale. Rosario in auto assieme a Branco ed un biplano sparge gas tossico sopra la sua automobile mentre attraversa le campagne di Montalcino. I due escono illesi.

Il giudice riesce a far decifrare il floppy ed avere la password che porta al memoriale ... ricevuta una telefonata dal procuratore capo della Repubblica si reca a Roma per un appuntamento ... in piazza delle cinque lune ... sale le scale e arriva ad una porta di un appartamento su cui sta scritto: Immobiliare Domino (una di quelle ... si apre la porta e Rosario arriva in una stanza seguono dei passi e davanti a sé Rosario trova Branco ...

Il film si conclude con un’inquadratura di Roma dall'alto. I palazzi diventano sempre pi piccoli e distanti, le strade e i vicoli della città diventano una specie di mappa, sottili linee bianche sembrano disegnare attraverso di essi una grandissima ragnatela.
Scriveva Solone: "La giustizia come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi".

Critica

E' un film pieno della forza drammatica degli eventi che narra mischiandoli all’invenzione cinematografica. Ha un ritmo incessante che inizia con la corsa del palio ... la piazza ...la musica. Ritmo che mantiene per tutto il film che passa dalla drammaticità storica alla trama che si tinge di giallo e che sembra il pulsare di un cuore. Uno dei suoi pregi sta proprio nelle tinte del giallo atte ad incuriosire sulla storia e gli eventi di quei giorni, a leggere, ad informarsi al di fuori della trama un romanzata del film. Sono lo spunto, il pungolo e per chi era nato in allora e per chi non lo era ancora per documentarsi meglio e scernere tra trama filmica e storia. Spunto per conoscere questa vicenda tragica che ha segnato tutta un'epoca della nostra storia recente e che ancora oggi conserva tanti misteri irrisolti.

Originale l'ambientazione di Siena, scegliendo non la solita città, scenario di tanti film (Roma o Milano) ma la bellissima Siena e la campagna circostante che fanno da ambientazione ai fatti.

Incisiva l'immagine del giudice a Versailles quando incontra l'Entità vicino alla statua del Titano Morente, che viene un po' a significare il suo destino di uomo sul cammino della ricerca della verità. Quella ricerca della verità che motore di tutto il film dall’iniziale citazione di Moro al discorso del giudice prima del suo pensionamento.

La scena dell'aereo ricorda invece un Alfred Hitchcock  d'annata (Intrigo internazionale).
Ancor pi significativa e d'effetto  la scena di Siena vista progressivamente dall'alto, in cui il giudice Rosario salendo le scale con Branco e Fernarda mostra loro come la visione degli eventi e dei fatti cambi a seconda della visuale che si ha. Pi la si ampia, maggiore comprensione si ha degli eventi e pi vicina la verità.
La visione d'insieme come nell'interpretazione dei fatti e degli avvenimenti. 

Bravi tutti gli attori da Stefania Rocca a Giancarlo Giannini a Donald Sutherland.

Molto toccante la canzone - ballata del nipote di Moro, Luca, in allora bambino "Maledetti Voi signori del potere", un urlo di dolore e rabbia che chiude e fa da colonna sonora di coda del film.

Sito ufficiale del film


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