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Priapea

I Priapea sono una raccolta anonima di circa ottanta componimenti di lunghezza e metro variabili, risalente alla seconda metà del I secolo DC che si possono accostare all'opera di Petronio, per una certa affinità tematica.

I componimenti sono collegati dalla figura del dio Priapo, che protegge giardini e orti con la sua abnorme sessualità. Priapo è un dio connesso alla fecondità, ma nella cultura romana non è mai trattato con serioso rispetto e nel folklore e nella letteratura è associato a scherzi salaci e motti osceni. Il genere priapeo è un tipo di epigramma, di tono scherzoso e tematica esplicitamente sessuale. Il genere fu praticato sporadicamente da Marziale, da un autore dell' Appendix Vergiliana e forse anche da Catullo, poeta molto attento al folklore. I Priapea sono un'opera unitaria e di notevole livello tecnico, probabilmente dovuta a un singolo autore. A causa della relativa monotonia del tema, la bravura dell'autore sta nel produrre effetti di varietà alternando diversi metri e cambiando i punti d vista. Vi sono carmi di dedica, ritratti satirici, maledizioni, etc., ma tutto è ricondotto alla limitata prospettiva della rustica divinità. Nella raccolta spicca una goliardica rilettura dell'Odissea in chiave pornografica, che fa pensare a certi spunti parodistici del Satyricon.


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