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Principio ristretto di equivalenza in variabilità

Il Principio ristretto di equivalenza in variabilità è dovuto a Karl Pearson e, facendo riferimento ai primi quattro momenti (o ai parametri μ, σ², β1, β2), stabilisce che
due variabili casuali sono equivalenti in variabilità quando hanno uguali gli indici β1 (simmetria) e β2 (curtosi)
Per quanto riguarda la media e la varianza, questi non vengono presi in considerazione in quanto è sufficiente standardizzare le variabili casuali per renderle tutte uguali.

Altri criteri per caratterizzare le variabili casuali sono

  • il criterio della massimizzazione dell'entropia
  • il criterio basato sull'elasticità della funzione di densità o probabilità


Vedi anche:

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