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Rivista

La rivista è un genere di spettacolo leggero, di ascendenza teatrale, misto di prosa, musica, danza e scenette umoristiche ispirate all'attualità spicciola e ai tradizionali cliché erotico-sentimentali, uniti da un tenue filo conduttore e dalla presenza di personaggi fissi come la soubrette.

Lo splendore delle scene e la spettacolarità delle coreografie sono altrettanti elementi caratteristici del genere, sorto in Francia alla fine dell'800 grazie ai fratelli Cogniard, che abbandonarono gli studi di medicina per dedicarsi al teatro leggero ("La biche au bois", "La chatte blanche",...). Nel primo dopoguerra ebbe una grande fortuna in America (grazie all'impresario Florenz Ziegfeld, ideatore delle "Ziegfeld Follies") e in tutta Europa, con attori e soubrettes quali Mistinguett, Joséphine Baker, Mauriche Chevalier e Fritzy Massary.

La rivista in Italia - preceduta dalle esperienze del café-chantant, dello spettacolo leggero e dell’operetta - ebbe il suo momento di maggiore splendore dagli anni '20 fino ai primi anni '50. Fra i suoi maggiori rappresentanti ci furono Ettore Petrolini, Isa Bluette, Milly, Anna Fougez, e più tardi Erminio Macario, Totò, l'indimenticabile soubrette Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Renato Rascel e Gino Bramieri.

Soprattutto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, la rivista rappresentava un modo per sognare, per distogliere il pensiero dalla crudeltà della guerra e farlo volare in posti esotici e paradisiaci grazie alle mastodontiche e sfarzose scenografie, oppure distrarsi con le gambe delle ballerine e con le esilaranti battute dei comici.

Nel secondo dopoguerra la rivista venne progressivamente soppiantata dall'affermazione della commedia musicale.


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