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Totò

"Signori si nasce e io, modestamente, lo nacqui"
(Zazà-Totò, dal film Signori si nasce, 1960)

Totò, al secolo Antonio De Curtis Gagliardi, è stato un noto attore italiano di cinema, teatro ed avanspettacolo, capace di un repertorio completo che gli consentiva di interpretare, specie nella parte finale della carriera, oltre che ruoli comici anche parti di intenso spessore drammatico.

Per la sua maschera interpretativa è stato talvolta accostato ad un altro grande del cinema: Buster Keaton. Morì a Roma il 15 aprile 1967.

Table of contents
1 Rione Sanità
2 Fermo con le mani!
3 Uccellacci e Uccellini
4 Tra livelle e malafemmene
5 Filmografia (parziale)
6 Link

Rione Sanità

Totò era nato a Napoli il 15 febbraio 1898 nel famoso rione Sanità, frutto di una relazione clandestina della madre col marchese Giuseppe De Curtis. E proprio nel rione Sanità, Totò incontrò artisti del calibro di Eduardo De Filippo, iniziando la sua carriera in piccoli teatri dove imparò l'arte dei guitti, attori napoletani che recitavano senza una sceneggiatura, proprio come nella Commedia dell'Arte.

Nel 1922 si trasferì a Roma, dove fece le prime apparizioni nei teatri maggiori, proponendosi nel genere dell'avanspettacolo, una sorta di varietà con musica, balli e scenette brillanti. Di questi spettacoli, chiamati anche riviste, egli divenne un maestro e negli anni 30 egli formò una sua compagnia con la quale si esibì in tutto il paese.

Qualche anno dopo Totò otterrà il riconoscimento dal padre e potrà quindi fregiarsi del titolo marchionale, che suonava così: Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e di Illiria, principe di Costantinopoli, di Cicilia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo.

Fermo con le mani!

Nel 1937 girò il suo primo film: Fermo con le mani, che sarebbe stato seguito successivamente da altri 101 film, molti dei quali contenevano frasi che sarebbero poi divenute celeberrime anche nel linguaggio comune.

La strana figura di Totò, con la sua fisonomia irregolare, presto diventò molto popolare e le sue gags comiche largamente appezzate. Dal 1950 in poi, avrebbe rappresentato la commedia italiana più brillante, anche se la critica ufficiale gli negò fino alla fine il riconoscimento di uno spessore artistico.

E forse era proprio a certi critici quelli a cui Totò pensava nell'ideare le esilaranti battute destinate a rimanere nella memoria e a venire, direttamente o indirettamente, continuamente citate, come la seguente: La vita è fatta di cose reali e di cose supposte; se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo? (dal film Totò, Peppino e la Dolce vita, 1961, regia di Sergio Corbucci).

Inoltre alcune delle sue battute sagaci furono oggetto di interrogazioni parlamentari, poichè data la sua popolarità, sarebbero state politicamente pericolose per il governo retto dalla Democrazia Cristiana.

Uccellacci e Uccellini

Fu con Uccellacci ed Uccellini di Pier Paolo Pasolini, in coppia con un inedito (e sorprendente) è Ninetto Davoli, che Totò ricevette il primo vero riconoscimento per la sua capacità interpretativa drammatica, fino ad allora largamente sottovalutata.

Sofferente di una pessima vista fu proprio sul palco di un teatro che divenne cieco, e cominciò così a scrivere poesie.

Tra livelle e malafemmene

La sua Livella è una delle poesie più apprezzabili, e parla della Morte che livella le differenze sociali che dividono le persone durante la vita.

Totò scrisse anche canzoni: "Malafemmena" è stata considerata come una dei migliori brani italiani di ogni tempo.

Nel milieu artistico fu soprannominato Il Principe e divenne famoso per il suo animo generoso: avendo egli stesso patito la povertà, cercò sempre di aiutare e sostenere i colleghi più sfortunati.

Filmografia (parziale)

Link

vedi anche:
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