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SEC

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1 Lo schema SEC di contabilità macroeconomica

Lo schema SEC di contabilità macroeconomica

La contabilità macroeconomica (o contabilità nazionale) si presenta sotto forma di un insieme coerente di conti che, proponendosi di descrivere quantitativamente, in termini monetari, l'attività economica, costituisce un supporto utile per lo studio delle caratteristiche strutturali e dinamiche di un sistema economico, rispondendo alle esigenze dell'analisi e della previsione oltre che a quelle della politica economica.

L'insieme dei conti è retto da una serie di relazioni del tipo "identità". La deniminazione di conto trae origine del fatto che i membri di ciascuna relaizone possono essere considerati come le sezioni di un conto che rileva entrate e uscite, ricavi e costi, secondo schemi che si richiamano ai metodi contabili delle imprese e, in particolare, al metodo della partita doppia.

Lo scopo essenziale di un sistema di contabilità macroeconomica è quello di classificare la complessa attività economica, di sintetizzarla in un ristretto numero di categorie fondamentali e di esporla in un quadro organico d'insieme rappresentativo dei circuiti economici. Le operazioni economiche sono raggruppate in tre grandi categorie:

  1. operazioni su beni e servizi. Questa categoria include le operazioni che si riferiscono alla produzione, allo scambio o all'impiego di beni e servizi prodotti nel corso del periodo in esame. Si tratta di operazioni dalle quali nascono flussi di beni e servizi;
  2. operazioni di distribuzione e di redistribuzione. Questa categoria accoglie le operazioni mediante le quali le unità produttive operano la distribuzione del valore aggiunto, e la redistribuzione dei redditi e del patrimonio;
  3. operazioni finanziarie. Questa terza ed ultima categoria raggruppa le operazioni che hanno la proprietà di modificare l'ammontare delle attività e delle passività finanziarie degli operatori.

Le unità residenti (cioè gli operatori che appartengono all'economia del paese) che compiono le operazioni sono classificate secondo due distinti criteri, ciascuno dei quali risponde a modelli di analisi economica.

Per evidenziare le relazioni di comportamento economico e finanziario si adotta il criterio di classificazione in settori istituzionali, ciascuno dei quali accoglie operatori aventi comportamento economico analogo.

Per evidenziare le relazioni d'ordine tecnico-economico che intervengono nel processo di produzione, si adotta il criterio di classificazione in branche, definito sulla base della Nomenclatura delle attività economiche nella Comunità europea (NACE). La branca è un raggruppamento di unità di produzione omogenea, cioè di unità caratterizzate da un'attività unica rivolta alla produzione di beni e servizi considerati omogenei in relazione alla struttura dei costi e alla tecnica di produzione seguita. Conseguentemente, la branca può essere intesa anche come un insieme di beni o servizi omogenei quanto a processo produttivo. Nella realtà, le unità produttive (imprese e stabilimenti) svolgono generalmente attività miste, cioè producono beni o servizi non omogenei. In questi casi, le unità produttive vengono scomposte in tante unità di produzione omogenea che vengono classificate in branche diverse. Le branche si distinguono in:

  1. branche produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita;
  2. branche produttrici di servizi non destinabili alla vendita, cioè che non formano oggetto di scambio sul mercato.

Le prime comprendono tutte le unità di produzione omogenea la cui attività esclusiva consiste nel produrre beni e servizi destinati a essere venduti dietro corresponsione di un prezzo di mercato; le seconde comprendono tutte le unità di produzione omogenea delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali varie.

L'unità istituzionale è l'unità di produzione residente che dispone di una contabilità completa e che gode di autonomia di decisione nell'esercizio della sua funzione principale. Un insieme omogeneo di unità istituzionali costituisce un settore istituzionale; un insieme omogeneo di unità di produzione omogenea dà luogo ad una branca. In altre parole, i settori sono raggruppamenti di operatori utili per descrivere il loro comportamento come centri di decisione riguardo alla distribuzione del reddito e all'impiego delle risorse; essi però si rivelano inadeguati, perchè eterogenei, ai fini della'nalisi del processo di creazione del prodotto e quindi del reddito.

Il SEC è costituito da conti e da tavole.
I conti sono dieci: sette sono intestati al paese (o alle unità residenti) e tre al resto del mondo. I conti previsti mirano a raggiungere un felice compromesso tra le due esigenze opposte di analisi dettagliata e di sintesi efficace. Ciascuno dei conti descrive un aspetto del circuito economico e registra operazioni che si equilibrano o in virtù delle definizioni (o identità) adottate o mediante un saldo contabile che viene riportato nel conto successivo.
Ogni conto contine voci o poste o aggregati del sistema, che si possono distinguere in due categorie: aggregati che corrispondono a operazioni e aggregati che rappresentano dei saldi contabili.

Lo scopo delle tavole, che possono essere esposte dopo i conti cui più strettamente si collegano, è di:

  • fornire un maggior dettaglio per alcune operazioni che figurano nei conti;
  • fornire dati complementari che non figurano nei conti;
  • incrociare alcune operazioni descritte nei conti con una classificazione per funzioni;
  • illustrare la relazione tra alcune grandezze evidenziate nei conti e altre grandezze;
  • raggruppare o presentare in maniera diversa alcuni elementi previsti nei conti.

I sette conti intestati alle unità residenti sono:
  1. conto di equilibrio dei beni e servizi;
  2. conto della produzione;
  3. conto della distribuzione del prodotto interno lordo;
  4. conto del reddito;
  5. conto dell'utilizzazione del reddito;
  6. conto della formazione del capitale;
  7. conto finanziario.

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Questo conto, approntato a prezzi correnti, raffronta le risorse e gli impieghi di beni e servizi con lo scopo di illustrare la composizione delle risorse e la loro destinazione agli usi possibili. E' un conto equilibrato, per definizione, e conseguentemente non origina alcun saldo. La sua costruzione punta sulla seguente identità:

CI+CFI+INV+VS+ESP=PT+IMP+IIMP

dove:

CI=Consumi Intermedi;

CFI=Consumi Finali Intermedi;

INV=Investimenti Fissi Lordi;

VS=Variazioni delle Scorte;

ESP=Esportazioni di beni e servizi;

PT=Produzione Totale a prezzi ex fabrica;

IMP=Importazioni di beni e servizi;

IIMP=Imposte Indirette sulle Importazioni;

Conto della produzione

Questo conto illustra il modo in cui si forma il risultato dell'attività produttiva e quindi la componente interna dell'offerta globale. Il suo saldo è costituito dal valore aggiunto o prodotto interno lordo ai prezzi di mercato colto al suo formarsi. Questo saldo non misura l'incremento di ricchezza interna del paese, in quanto una parte di esso deve essere impiegata nella sostituzione di elementi nel capitale fisso che durante il periodo contabile hanno perso valore, in modo a conservare intatto il capitale iniziale. Quindi, deducendo da questo saldo gli ammortamenti si ottiene il prodotto interno netto ai prezzi di mercato che rappresenta il valore dei beni e servizi che la collettività può consumare senza intaccare il capitale preesistente.
Questo conto risponde all'identità:

PT+IIMP=CI+PIL

dove:

PT=Produzione Totale a prezzi ex fabrica;

IIMP=Imposte Indirette sulle Importazioni;

CI=Consumi Intermedi;

PIL=Prodotto Interno Lordo ai prezzi di mercato;

Conto della distribuzione del prodotto interno lordo

Questo conto registra, a prezzi correnti, le operazioni di distribuzione del PIL direttamente collegate al processo produttivo e che, quindi, possono essere classificate per branche e per settori. Il valore di ciò che è prodotto, oltre a ricostituire i capitali consumati, viene distribuito ai fattori della produzione: ai lavoratori dipendenti, sotto forma di salari e stipendi; a chi fornisce capitale, sotto forma di interessi e rendite; al fattore <>, sotto forma di profitti.
Dal punto di vista della distribuzione funzionale ai fattori della produzione il prodotto interno lordo viene suddiviso soltanto in due grandi categorie statistico-economiche: quella dei redditi da lavoro dipendente e quella residuale denominata risultato lordo di gestione.
Quest'ultimo equivale al prodotto interno lordo ai prezzi di mercato diminuito del prelevamento effettuato dalle amministrazioni pubbliche nazionali e dal resto del mondo sulla produzione e sulle importazioni (imposte indirette) al netto dei contributi alla produzione, e diminuito ancora dei redditi da lavoro dipendente versati dai datori di lavoro residenti o redditi interni da lavoro dipendente. Di conseguenza, questa quota residuale comprende tutti gli altri redditi generati dla processo produttivo e cioè i redditi da capitale-impesa, da lavoro autonomo nonchè gli ammortamenti. Tutto ciò si può sintetizzare nella seguente relazione contabile:

PIL+CP=RILD+IP+IIMP+RLG

dove:

PIL=Prodotto Interno Lordo;

CP=Contributi alla Produzione;

RILD=Redditi Interni da Lavoro Dipendente;

IP=Imposte indirette sulla Produzione;

IIMP=Imposte Indirette sulle Importazioni;

RLG=Risultato Lordo di Gestione;

L'espressione redditi interni da lavoro dipendente (RILD) si riferisce al costo del lavoro sostenuto dai datori di lavoro residenti per i lavoratori manuali e intellettuali a titolo di remunerazione del lavoro prestato nella qualifica di dipendenti. Esso risulta composto da due voci:

  1. la retribuzione lorda, che comprende i seguenti elementi: la paga tabellare, l'indennità di contingenza, gli aumenti periodici di anzianità, il compenso per lavoro straordinario, il compenso per ferie e festività non godute, i premi di produzione e di rendimento, le retribuzioni in natura, la tredicesima e le eventuali mensilità aggiuntive, i cottimi, le provvigioni, le gratificazioni;
  2. gli oneri sociali, che pur non facendo parte della retribuzione del lavoratore, rappresentano un costo per il datore di lavoro e possono essere considerati come una remunerazione differita nel tempo in quanto il lavoratore ne usufruisce al verificarsi di prefissate circostanze. Questa voce comprende:

Conto del reddito

Questo conto registra le varie operazioni di distribuzione e di redistribuzione del reddito che si effettuano tra i vari settori dell'economia. In esso, al risultato lordo di gestione conseguito dalle branche come risultato dell'attività produttiva, si aggiunge un coacervo di altre risorse, il tutto variamenti distribuito e redistribuito. Questo conto è predisposto, a prezzi correnti, per settori istituzionali e non anche per branche, in quanto sono le unità istituzionali a decidere per quanto concerne la distribuzione dei redditi. Il saldo del conto è il reddito lordo disponibile, cioè il reddito di cui dispone il paese per consumi finali e risparmio. Tutto ciò si può sintetizzare dalla seguente relazione contabile:

RLG+RNLD+IP'+IIMP'+RCI*+OAD*+TCU*=CP'+RCI**+OAD**+TCU**+RLD

dove:

RLG=Risultato Lordo di gestione;

RNLD=Redditi Nazionali da Lavoro Dipendente;

IP'=Imposte indirette sulla Produzione pagate alle amministrazioni pubbliche nazionali;

IIMP'=Imposte Indirette sulle Importazioni pagate alle amministrazioni pubbliche nazionali;

RCI* e RCI**=Redditi da Capitale-Impresa, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo;

OAD* e OAD**=Operazioni di Assicurazione contro i Danni, rispettivamente in entrata dal resto del mondo e in uscita verso il resto del mondo;

TCU* e TCU**=Trasferimenti Correnti Unilaterali, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo;

CP'=Contributi alla Produzione e alle importazioni versati dalle amministrazioni pubbliche nazionali;

RLD=Reddito Lordo Disponibile

Conto dell'utilizzatore del reddito

Questo conto, redatto a prezzi correnti per l'intera economia e per settori istituzionali, mostra come il reddito lordo disponibile si ripartisca fra i consumi finali e il risparmio. Il saldo è rappresentato dal risparmio lordo che quantifica la parte del reddito lordo disponibile non impiegata in cinsumi finali. Il conto per l'intera economia è sintetizzato dalla seguente relazione contabile:

RLD=CFN+RL

dove:

RLD=Reddito Lordo Disponibile;

CFN=Consumi Finali Nazionali;

RL=Risparmio Lordo

Conto della formazione del capitale

Questo conto registra, per ciascun settore istituzionale, le operazioni a prezzi correnti che modificano le attività reali del patrimonio, relative agli investimenti non finanziari e i trasferimenti in conto capitale che vengono considerati come operazioni di distribuzione del patrimonio; quindi descrive il processo di acquisizione dei capitali fissi. Il saldo del conto è l'indebitamento (-) o l'accreditamento (+), rispettivamente bisogno o capacità di finanziamento, dei singoli settori. Nel caso in cui le risorse superano gli impieghi si tratta dell'ammontare netto dele risorse che ciascun settore mette a disposizione dei rimanenti settori.
Per il totale dei settori, la somma degli accreditamenti e degli indebitamenti equivale all'ammontare delle disponibilità che il paese mette a disposizione (se positivo) del resto del mondo. Il saldo di questo conto fa da collegamento con i conti precedenti e il successivo conto finanziario. Questo conto può essere sintetizzato dalla seguente relazione contabile:

RL+OK*=INV+VS+OK**±B

dove:

RL=Risparmio Lordo;

INV=Investimenti fissi lordi;

VS=Variazione delle Scorte;

B=Accreditamento (+) o Indebitamento (-);

OK* e OK**=Operazioni in Conto Capitale, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo.

Conto finanziario

Il conto finanziario si presenta come necessario complemento dei precedenti conti economici. Infatti, mentre questi ultimi descrivono le transazioni connesse con la produzione, la distribuzione, la redistribuzione e l'impiego del reddito (flussi reali), il conto finanziario descrive le risultanze delle transazioni finanziarie e monetarie attraverso le quali i settori istituzionali assumono debiti o concedono crediti.
Il conto in oggetto rileva tutte le transazioni che determinano variazioni nelle attività e nelle passività finanziarie degli operatori economici, con riferimento sia a trasferimenti di beni e servizi, sia a rapporti di scambio puramente finanziario. Questo conto è limitato alle transazioni effettivamente compiute e attuate mediante l'uso della moneta o del credito; non rileva, quindi, le transazioni imputate e quelle in natura.
Concettualmente, il conto finanziario riprende il saldo del conto della formazione del capitale e lo analizza nelle sue componenti di credito o di debito. In altri termini, questo conto descrive il processo che conduce alla modificazione di attività e passività finanziarie attraverso la registrazione delle variazioni dei vari tipi di attività e passività finanziarie, cioè mediante la quantificazione dei flussi di fondi che si spostano da un settore all'altro evidenziando le preferenze espresse dai settori verso i vari tipi di strumenti finanziari.

La struttura del conto, redatto a prezzi correnti e per settori istituzionali, contempla due sezioni contenenti le registrazioni nette:

La differenza tra le operazioni finanziarie attive e passive di ciascun settore origina un saldo che può essere:
  • attivo, il che significa che il settore considerato presenta una capacità di finanziamento nei confronti dell'economia, cioè che esso mette il proprio risparmio netto a disposizione degli altri operatori economici, al contrario, di mezzi di finanziamento;
  • negativo, quando il settore considerato presenta un bisogno di finanziamento netto.

Il conto finanziario risponde alla seguente relazione contabile:

VAF=VPF+saldo

dove VAF e VPF stanno per le variazioni, rispettivamente, delle attività e delle passività finanziarie, cioè variazioni che riguardano le operazioni finanziarie aventi la proprietà di modificare l'ammontare delle attività e delle passività finanziarie delle unità istituzionali.
Le operazioni differite nel tempo che non modificano gli ammontari effettivi se non allo scadere del loro termine, non sono considerate alla stregua delle operazioni finanziarie e non sono registrate nei conti.

Conti con il resto del mondo

Le transazioni effettuate tra i residenti e i non residenti sono sistematicamente registrate in un conto, denominato bilancia dei pagamenti, che le autorità monetarie redigono da tempo al fine di accertare e seguire la posizione dell'economia nazionale rispetto a quella internazionale.

Lo schema essenziale della bilancia dei pagamenti è un conto intestato al paese che registra:

La Banca d'Italia appronta due tipi di bilance dei pagamenti, entrambe riepilogate con riferimento all'anno:
  • la bilancia valutaria (a cadenza mensile), nella quale confluiscono i movimenti di entrata e di uscita di valuta effettuati attraverso il sistema bancario per finanziare le partite correnti e i movimenti di capitale che si verificano nel mese. Essa è, quindi, una bilancia di cassa;
  • la bilancia economica (a cadenza trimestrale), che registra le transazioni con l'estero di merci e servizi nel momento della loro effettuazione, anzichè del loor regolamento valutario. Essa è, quindi, una bilancia di competenza.

Entrambi i modelli della bilancia dei pagamenti si compongono di tre sezioni:
  1. Partite correnti, comprendenti trasferimenti reali: merci; trasporti e assicurazioni; viaggi all'estero (o bilancia turistica); redditi di capitale; altri servizi, nonchè i trasferimenti unilaterali;
  2. Movimenti di capitale, ovvero flussi che dipendono dalla volontà specifica degli operatori;
  3. Movimenti monetari.

Delle due, la bilancia eocnomica è la più prossima alla contabilità macroeconomica e costituisce la fonte per la costruzione dei tre conti del resto del mondo a prezzi correnti.

Il conto delle operazioni correnti riepiloga le operazioni del resto del mondo con le unità residenti che figurano nei conti intestati al paese: di equilibrio dei beni e servizi, della produzione, della distribuzione del prodotto interno lordo, del reddito, dell'utilizzazione del reddito. Risponde all'identità:

CF*+ESP+RLD*+RCI*+CP*+OAD*+TCU*=CF**+IMP+RLD**+RCI**+IP**+IIMP**+OAD**+TCU**+S

dove:
CF* e CF** rappresentano i consumi finali, rispettivamente, in Italia dei non residenti e all'estero dei residenti;
ESP e IMP denotano, rispettivamente, le esportazioni e le importazioni di beni e servizi;
RLD* e RLD** stanno per i redditi da lavoro dipendente, rispettivamente, dal resto del mondo e interni corrisposti al resto del mondo;
RCI* e RCI** indicano i redditi da capitale-impresa, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo;
CP* si riferisce ai contributi alla produzione e alle importazioni versati dal resto del mondo;
OAD* e OAD** rappresentano le operazioni di assicurazione contro i danni, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo;
TCU* e TCU** denotano i trasferimenti correnti, rispettivamente, dal resto del mondo e al resto del mondo;
IP** sta per le imposte indirette sulla produzione pagate al resto del mondo;
IIMP** indica le imposte indirette sulle importazioni pagate al resto del mondo;
S è il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo.

Il conto della formazione del capitale ragguaglia sui trasferimenti in conto capitale secondo l'identità:

S+OK*=OK**±B

in cui:
S è il saldo del conto delle operazioni correnti;
OK* e OK** rappresentano le operazioni in conto capitale, rispettivamente, dal resto del mondo e verso il resto del mondo;
B è l'accreditamento (+) o l'indebitamento (-) nei confronti del resto del mondo.

Infine, il conto finanziario integra sia i movimenti di capitale sia i movimenti monetari della bilancia dei pagamenti secondo la relazione contabile:

B+VPF*=VAF**
dove:
B è il saldo del conto dell formazione del capitale;
VPF* e VAF** stanno per le variazioni, rispettivamente, delle passività finanziarie con l'estero e delle attività finanziarie con l'estero.


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