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Sherlock Holmes

Il giallo deduttivo, il cui primo iniziatore è stato Edgar Allan Poe e il suo Dupin, ha, sulla fine del XIX secolo, ottenuto il suo massimo esponente e interprete: Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle.

Table of contents
1 Il personaggio
2 Il metodo scientifico
3 Il ciclo
4 La filmografia
5 Link esterni

Il personaggio

Comparso in quattro romanzi e cinque raccolte di racconti, non è solo un punto di riferimento per la letteratura gialla, ma soprattutto per la letteratura in generale. Storie appassionati e costruite molto bene, nelle quali Conan Doyle riversa anche la sua passione per la letteratura del terrore e del mistero (come si può vedere in molti racconti ma soprattutto ne Il mastino dei Baskerville e ne La valle della paura), scritte con competenza e precisione del dettaglio, come richiede la materia particolare trattata dai romanzi di Holmes.

Il personaggio ci viene presentato dal fido Dr.Watson, una sorta di alter ego dello stesso Conan Doyle (anch'egli laureato in medicina), narratore di quasi tutte le avventure del detective (solo due racconti nella raccolta Il taccuino di SHerlock Holmes), che ne traccia una precisa descrizione:

(...) il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia.
(da La scienza della deduzione, secondo capitolo de Uno studio in rosso)

E' quindi una persona molto attiva già nella descrizione. Le sue caratteristiche fisiche già ne tracciano un quadro ben preciso che verrà ben delineato nel corso di questo primo romanzo, Uno studio in rosso, nel quale Holmes darà sfoggio delle sue abilità deduttive, descrivendo minuziosamente la sua attività di consulente investigativo, ovvero di ultima speranza per coloro che sono bloccati in casi apparentemente insolvibili.

Le caratteristiche salienti di Holmes sono però ben riassunte, ancora una volta, dal suo puntuale coinquilino e amico:

  1. Conoscenza della letteratura - Zero.
  2. Conoscenza della filosofia - Zero.
  3. Conoscenza dell'astronomia - Zero. (a tal proposito c'è da dire che, la conoscenza del sistema copernicano era per lui un'inutile, ingombrante nozione, non utilizzabile nella sua professione)
  4. Conoscenza della politica - Scarsa.
  5. Conoscenza della botanica - Variabile. Sa molte cose sulla belladonna, l'oppio, e i veleni in genere. Non sa niente di giardinaggio.
  6. Conoscenza della geologia - Pratica, ma limitata. Distingue a colpo d'occhio un tipo di terreno da un altro. Rientrando da qualche passeggiata mi ha mostrato delle macchie di fango sui pantaloni e, in base al colore e alla consistenza, mi ha detto in quale parte di Londra se l'era fatte.
  7. Conoscenza della chimica - Profonda.
  8. Conoscenza dell'anatomia - Accurata, ma non sistematica.
  9. Conoscenza della letteratura scandalistica - Immensa. Sembra conoscere ogni particolare di tutti i misfatti più orrendi perpetrati in questo secolo.
  10. Buon violinista.
  11. Esperto schermidore col bastone, pugile, spadaccino.
  12. Ha una buona conoscenza pratica del Diritto britannico.
Una tipica frase, o per meglio dire motto, per Holmes è poi:
Elimini tutti gli altri fattori, e ciò che rimane dev'essere la verità.
(Holmes parlando con Watson in La scienza della deduzione, primo capitolo de Il segno dei quattro)
In pratica anche se ciò che rimane in una indagine svolta per esclusione può sembrare assurdo, se è l'unica spiegazione logica deve per forza di cose essere quella corretta e solo accurati controlli potranno verificare quanto dedotto.

E' infatti con Holmes che le tecniche di deduzione assurgono al livello di scienza, anche perché l'investigatore, che vivve con l'amico in quel di Baker Street, al numero 221B, è ricalcato sulla figura di Joseph Bell, un medico che Doyle, alle sue prime armi come dottore, ha veramenre conosciuto e per il quale, c'è da immaginarselo leggendo i resoconti di Watson, ha provato grande ammirazione per le capacità deduttive.

Altre caratteristiche salienti erano la sua grande conoscenza del tessuto criminale londinese, al cui interno aveva anche numerosi informatori, e le sue grandi doti trasformiste, che lo aiutarono nella raccolta di molte prove per la risoluzione dei suoi complicati (per gli altri) casi. Tendeva, poi, a mantenersi lontano affettivamente dalle donne, e questo per mantenere la mente sempre lucida e sgombra da pensieri inutili e svianti (l'amore è un'emozione, e tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto. da Il segno dei Quattro). Nutriva, poi, una certa diffidenza sulle tecniche investigative di Scotland Yard, pur avendo in gran conto le qualità di Lestrad. Aveva poi un difetto che, con il prosieguo della serie venne via via cancellato da Doyle: ogni volta che era in uno stato di inattività, per mantenere la sua mente in movimento, faceva uso di cocaina o morfina. Successivamente tale uso venne sostituito dalla pipa (anche in questo con un certo disappunto da parte di Watson, perché arrivava, soprattutto per le indagini più complesse, ad affumicare completamente il soggiorno del loro appartamento).

Il personaggio, comunque, segnò profondamente la carriera di scrittore di Doyle, tanto che dopo la morte di Holmes ne L'ultima avventura, fu costretto prima a realizzare un romanzo, Il mastino dei Baskerville, ambientato prima della sua morte, avvenuta nel 1981, quindi, grazie al fatto che il corpo del geniale investigatore non venne mai ritrovato, lo fece ritornare vivo e vegeto in attività ne L'avventura della casa vuota, ambientata nel 1894: tre anni di buio in cui Holmes si è tenuto nascosto, aiutando in segreto il governo britannico.

Quindi, dopo una carriera lunga ben 23 anni, 17 dei quali in collaborazione con Watson, Holmes si ritira prima nel Sussex a studiare api, quindi in una fattoria a cinque miglia da Eastbourne, dedicandosi alla filosofia e all'agricoltura, non prima di aver aiutato l'Inghilterra nel corso della Prima Guerra Mondiale.

Il metodo scientifico

Parlare del metodo di indagine di Holmes è abbastanza semplice e complesso al tempo stesso. Si prova, in questa sezione, a fare un tentativo.

Il nostro poneva alla base una certa differenza tra l'osservazione dei particolari e la deduzione. Erano due aspetti distinti, poiché l'osservazione portava ad alcune preliminari conclusioni, ma solo con la conoscenza di alcuni aspetti della vicenda si potevano trarre delle deduzioni definitive. Il suo metodo, poi, era spesso basato sulla raccolta sul campo delle prove e degli indizi, cosa che lo differenzia nettamente dal fratello Mycroft, comparso per la prima volta ne L'interprete greco, in grado di risolvere, lui sì, un'indagine senza mai muoversi dalla sua casa.

Infine poneva una certa, importante differenza tra il guardare e l'osservare: nella prima attività tutti erano certamente bravi, ma solo l'abilità di cogliere i particolari poteva essere affinata con l'abitudine e l'esercizio.

In sintesi questo era Holmes: una personalità asciutta e scattante che portò a livelli elevati l'attività investigativa nella letteratura, divenendo, molto più del già citato Dupin, un punto di riferimento per i giallisti del mondo intero.

Il ciclo

Come detto il ciclo si compone di una serie di romanzi e di racconti, tutti pubblicati sullo Strand Magazine. Tale ciclo di storie è suddiviso come segue:

La filmografia

(sezione in fase di sviluppo)

Link esterni

(sezione in fase di sviluppo)


(Tutti i passi citati sono tratti dall'edizione della Newton&Compton nella traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto)

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