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Sonda Galileo

La Sonda Galileo fu lanciata il 18 ottobre 1989 dalla NASA per studiare il pianeta Giove ed i suoi satelliti.

Il lancio avvenne tramite lo Space Shuttle Atlantis e la sonda raggiunse l'orbita di Giove il 7 dicembre 1995; dopo otto anni di orbite attorno a Giove si lasciò sprofondare nell'atmosfera del pianeta (2 settembre 2003), alla velocità di 50 km al secondo.

Pochi mesi dopo il lancio, la missione sembrò compromessa: la grande antenna ad alto guadagno, progettata per inviare a Terra la grande quantità di dati generata dagli strumenti della sonda, rifiutò di aprirsi e i tentativi, durati mesi, furono tutti vani. La causa fu attribuita al disseccamento del lubrificante dei meccanismi di apertura dell'antenna, avvenuta durante gli anni in cui la sonda rimase in un deposito in attesa di essere lanciata (il lancio originale era previsto per il 1986). Si dovette quindi far fronte alla situazione utilizzando la sola antenna a basso guadagno, che era molto piccola e permetteva un flusso di poche decine di bit al secondo. Il problema fu risolto mediante nuovi algoritmi di compressione, che permisero di impacchettare i dati in meno spazio. Inoltre, una certa percentuale dei dati previsti fu tagliata. Le immagini, che occupano un'enorme quantità di spazio, subirono i tagli maggiori.

Galileo aveva a bordo una grande quantità di strumenti: telecamere, magnetometri, spettrometri, etc. Inoltre ha sganciato nell'atmosfera di Giove una piccola sonda figlia progettata appositamente, che ha permesso di indagare la sua composizione chimica al di sotto della superficie. Per venire incontro alle necessità dei diversi strumenti, una metà della sonda ruotava su se stessa, mentre l'altra metà rimaneva ferma.

Gli obiettivi della sua missione erano stati raggiunti in sei anni, ma viste le sue ottime condizioni si è continuato a farle fare gli straordinari, in attesa di un guasto che le fosse fatale.

Invece la Galileo superò ogni problema, magari uscendone malconcia ma comunque funzionante. Solo l'esaurimento del suo propellente l'ha piegata, costringendola a quel pensionamento rimandato per anni.

La sonda Galileo fu la prima a scoprire che anche gli asteroidi possono avere un satellite, quando lungo il suo tragitto incontrò l'asteroide Ida, individuando la sua luna Dactyl. Preziosi i suoi dati sulla composizione gassosa di Giove e fortunata quando nel 1994 potè osservare da una posizione ottimale l'impatto della cometa Schoemaker-Levy 9 con la densa atmosfera del pianeta.

Nel 2002 la scoperta che vicino al piccolo satellite Amaltea vi sono numerosi detriti rocciosi, forse sono parte di un nuovo anello di frammenti, oltre a quelli già conosciuti, che circonda il pianeta.


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