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Adriano

 


   

 Publio Elio Traiano Adriano
Imperatore romano

Publio Elio Traiano Adriano (24 gennaio 76 - 10 luglio 138), noto semplicemente come Adriano, fu imperatore romano dal 117 al 138. E' considerato uno dei "Cinque buoni imperatori". Adriano nacque in Spagna da una famiglia benestante. Era un lontano parente del suo predecessore Traiano. Traiano mai lo aveva indicato ufficialmente (avanti al senato) come suo successore, ma, d'accordo con la moglie lo nominò immediatamente prima di morire. Tuttavia la moglie di Traiano era ben disposta verso Adriano, ed in un certo senso si può dire che debba a lei la sua successione.

Table of contents
1 Adriano e l'esercito
2 Adriano in Giudea
3 Attività culturali e protezione delle arti
4 Rappresentazioni storiche

Adriano e l'esercito

Il regno di Adriano fu caratterizzato da una generale pausa nelle operazioni militari. Egli abbandonò le conquiste di Traiano in Mesopotamia, considerandole indifendibili. L'inattività dei militari fu esasperata dalla politica di Adriano di rendere più sicure le frontiere con fortificazioni permanenti (limites, limes al singolare). Il più famoso di questi è il possente Vallo di Adriano in Gran Bretagna, ma la frontiera del Danubio fu guarnita con fortificazioni in legno. Per mantenere il morale delle truppe e non lasciarle impigrire, stabilì intensi turni di addestramento, ed ispezionava personalmente gli eserciti.

Adriano in Giudea

Come primo segnale di apertura verso la Giudea, Adriano promise di ricostruire Gerusalemme, ancora in rovina dopo la sua distruzione del 70 a seguito della grande ribellione degli Ebrei. Gli Ebrei si sentirono traditi quando emerse che la sua intenzione era di ricostruirla come una città pagana e che un nuovo tempio sulle rovine del precedente sarebbe stato dedicato a Giove. La tensione crebbe ancora di più quando Adriano abolì la circoncisione (da lui vista come una mutilazione), e nel 132 cominciò la rivolta di Bar Kokhba. Le perdite dei romani furono tanto pesanti che nel rapporto di Adriano al senato fu omessa l'abituale formula "Io e il mio esercito stiamo bene".

Nel 135 dopo aver soffocato brutalmente la rivolta e devastato la Giudea (580.000 Ebrei rimasero uccisi e 50 città fortificate e 985 villaggi furono distrutti) Adriano tentò di sradicare l'Ebraismo considerandolo la causa delle continue ribellioni. Proibì la Torah, il Calendario giudaico e mise a morte gli studiosi delle "Scritture". I Rotoli sacri furono formalmente bruciati nel Tempio. Nel primo santuario del Tempio installò due statue, una di Giove ed una di se stesso. In un tentativo di cancellare la memoria della Giudea, ne cancellò il nome dalle mappe e lo cambiò in Siria Palestinese, come ricordo insultante dei loro antichi nemici, i Filistei, da tempo da loro eliminati. Cambiò anche il nome a Gerusalemme chiamandola Elia Capitolina, trasformandola in città romana e pagana, e proibì agli Ebrei di entrarvi. Più tardi permise loro di piangere la loro umiliazione una volta all'anno a Tisha B'Av. Gli Ebrei rimasero alla diaspora e senza stato fino al 1948. (Cassio Dio, Storia romana; Elio Spartiano, Vita di Adriano nella Historia Augusta) (In attesa di completamento, si veda in inglese Cassio Dio e Historia Augusta)

Attività culturali e protezione delle arti

 


   

 Interno del Panteon
Aspetto odierno

Adriano protesse notevolmente l'
arte: Villa Adriana a Tivoli fu l'esempio romano più grande di un giardino che riproducesse un luogo sacro. A Roma il Panteon costruito da Agrippa fu arricchito sotto Adriano e prese la forma con cui si erge ancora oggi.

Adriano fu un umanista, profondamente "Ellenofilo" nei gusti. Fu anche particolarmente famoso per i suoi amori con un giovane greco Antinoo. Nel 130, durante un viaggio in Egitto, Antinoo misteriosamente cadde nel Nilo. Travolto dal dolore, Adriano fondò la città egiziana di Antinopoli. Adriano trascinò tutto l'impero nel suo lutto, facendo di Antinoo l'ultima nuova divinità dell'antichità. Per il resto della vita Adriano commissionò centinaia (se non migliaia) di statue di Antinoo rappresentato come un giovane greco. La passione e la profondità dell'amore di Adriano per il ragazzo furono mostrate in busti e statue rinvenuti ovunque in Europa, che rappresentano le labbra piene e le guance tonde del ragazzo.

Si riporta un brano della "Storia romana" di Dio Cassio:

Dopo la morte di Adriano gli fu eretto un enorme monumento equestre che lo rappresentava su di una quadriga. Era così grande che un uomo di alta statura avrebbe potuto camminare in un occhio dei cavalli, ma, a causa dell'altezza esagerata del basamento, i passanti avevano l'impressione che i cavalli ed Adriano fossero molto piccoli.

Rappresentazioni storiche

La perduta autentica
biografia di Adriano fu reimmaginata in forma di autobiografia, basata su accurati studi di fonti originali da Marguerite Yourcenar, Mémoires d'Hadrien (Memorie di Adriano) nel 1951; (Traduzione inglese Memoirs of Hadrian (New York 1954). Un'altra rappresentazione di Adriano e della sua corte è il classico scolastico di Elizabeth Speller Following Hadrian: a second-century journey del 2003 (Seguendo Adriano: Un viaggio nel secondo secolo). Il libro mescola racconti di viaggio, finte memorie ed autentiche note biografiche, come viste dagli occhi della storica e poeta di Adriano Giulia Balbilla.

Imperatori Romani
Preceduto da:
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