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Crisi degli U-2

La Crisi degli U-2 del 1960 occorse quando un aereo-spia U-2 americano venne abbattuto nei cieli dell'Unione Sovietica. L'incidente peggiorò i rapporti Est-Ovest durante la Guerra Fredda e fu un grande imbarazzo per gli Stati Uniti.

Il 1 maggio 1960 (quindici giorni prima della prevista apertura della conferenza Est-Ovest di Parigi), un aereo-spia statunitense, modello Lockheed U-2, lasciò la base di Peshawar, in Pakistan per una missione in cui doveva fotografare i siti di sviluppo degli ICBM nella zona di Sverdlovsk e Plesetsk, nell'Unione Sovietica. I tentativi di intercettare l'aeroplano da parte dei caccia sovietici, fallirono a causa dell'estrema altitudine operativa dell'U-2, ma uno dei 14 missili terra-aria SA-2 Guideline lanciati contro l'aeroplano, riuscì ad arrivare abbastanza vicino. L'apparecchio venne danneggiato gravemente, e si schiantò vicino a Sverdlovsk, in pieno territorio sovietico. Il pilota, Gary Powers, venne catturato dopo essersi lanciato con il paracadute.

Quattro giorni dopo la scomparsa di Powers, la NASA emise un comunicato stampa molto dettagliato, nel quale indicava che un aereo era "andato disperso" a nord della Turchia. Il comunicato stampa speculò che il pilota poteva aver perso conoscenza mentre il pilota automatico era ancora inserito, e sostenne addirittura che "il pilota aveva riportato sulle frequenze di emergenza, che stava sperimentando problemi con l'ossigeno". Per supportare la tesi, un U-2 venne rapidamente dipinto con i colori della NASA e mostrato ai media.

Dopo aver udito ciò, il premier sovietico Nikita Khrushchev annunciò al Soviet Supremo (e quindi al mondo), che un "aereo-spia" era stato abbattuto, al che gli USA emisero una dichiarazione, sostenendo che si trattava di un "aereo per la ricerca metereologica" che aveva sconfinato nello spazio aereo sovietico dopo che il pilota aveva avuto "difficoltà con la riserva di ossigeno", mentre volava sulla Turchia. La Casa Bianca, supponendo che Powers fosse morto, riconobbe graziosamente che poteva trattarsi dello stesso aereo, ma continuò a proclamare che "non c'era stato alcun tentativo deliberato di violare lo spazio aereo sovietico, né allora né in precedenza", e tentò di continuare la messinscena, tenendo a terra tutti gli U-2 per controllare "problemi all'impianto dell'ossigeno".

Il 7 maggio, Khrushchev sganciò la "bomba":

Devo rivelarvi un segreto. Quando feci il mio primo rapporto tralasciai deliberatamente di dire che il pilota era vivo e vegeto... e adesso guardate quante sciocchezze (gli americani) hanno detto.

Non solo Powers era vivo, ma il suo aereoplano era essenzialmente intatto. I sovietici riuscirono a recuperare la fotocamera da ricognizione e svilupparono persino le foto. La dotazione di emergenza di Powers, che comprendeva 7500 rubli e gioielleria per le donne, venne anch'essa recuperata.

Conseguenze

Il Summit di Parigi, tra Dwight Eisenhower e Nikita Khrushchev collassò, in gran parte a causa della richiesta di Khrushchev per delle scuse a riguardo dell'incidente. Khrushchev abbandonò i colloqui il 16 maggio.

Powers venne trovato colpevole di spionaggio il 19 agosto e condannato a 3 anni di carcere e 7 di lavori forzati. Ma scontò solo un anno e nove mesi prima di essere scambiato con il Colonnello Rudolph Ivanovich Abel, il 10 febbraio 1962. Lo scambio avvenne sul Ponte Glienicke a Berlino.


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