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Gigante gassoso

Gigante gassoso è un termine astronomico generico, inventato dallo scrittore di fantascienza James Blish e ormai entrato nell'uso comune, per descrivere un grosso pianeta che non sia composto prevalentemente da roccia. I giganti gassosi in realtà possono avere un nucleo roccioso, e in effetti, si sospetta che un tale nucleo sia necessario per la formazione del gigante gassoso. Ma la maggior parte della sua massa è sotto forma di gas (oppure gas compresso in uno stato liquido). A differenza dei pianeti rocciosi, i giganti gassosi non hanno una superficie ben definita.

Nel nostro Sistema Solare ci sono quattro giganti gassosi: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Sono anche conosciuti come pianeti gioviani.

Il termine 'gigante gassoso' è spesso una definizione incorretta. Per esempio, Giove presenta una spessa atmosfera composta principalmente da idrogeno ed elio gassosi, con tracce di altri composti chimici come l'ammoniaca. Ma la maggior parte della sua massa è sotto forma di idrogeno liquido, forse con un nucleo roccioso o composto da nickel e ferro. La composizione degli altri giganti gassosi è simile, ma Urano e Nettuno contengono più acqua, ammoniaca, e metano. Negli strati inferiori, l'idrogeno liquido all'interno dei giganti gassosi è così compresso che diventa di natura metallica. L'idrogeno metallico è stabile solo a tali enormi pressioni.

Molti dei pianeti extrasolari scoperti hanno masse molto superiori a Giove, e su questa base è stato suggerito che possano essere dei giganti gassosi. La loro composizione e struttura è però sconociuta, e molti di questi pianeti sono molto vicini alla loro stella, e quindi molto caldi. Così caldi, infatti, che è dubbio se gli strati di gas mostrati da Giove e Saturno possano sopravvivere ad una tale temperatura. È perciò possibile che questi pianeti siano di un tipo nuovo, non osservato nel Sistema Solare.

Il limite superiore alla massa di un pianeta gigante gassoso è circa 70 volte quella di Giove (cioè 0,08 volte la massa del Sole). Sopra questo limite, il calore e la pressione che vengono sperimentate dal nucleo del pianeta causano l'inizio della fusione nucleare, e il pianeta si accende per diventare una piccola stella, una nana rossa. Sembra che esista un vuoto nella distribuzione di massa dei pianeti giganti, perché i più grandi conosciuti si collocano attorno a 10 volte la massa di Giove, mentre le nane rosse e brune più piccole arrivano vicino al limite delle 70 volte. L'intervallo tra queste due masse sembra spopolato, e questo ha portato gli scienziati ad ipotizzare che i meccanismi di formazione per grandi pianeti e piccole stelle, oggetti che possono essere potenzialmente confusi tra loro, siano in realtà differenti.

Vedi anche: pianeta terrestre, nana bruna.


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