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Gioachino Rossini

Gioachino Rossini
Gioachino Rossini (Pesaro 29 febbraio 1792 - Parigi 13 novembre 1868), č stato uno tra i piů grandi compositori del XIX secolo.

Per buona parte, la sua vita fu come uno dei suoi celeberrimi crescendo (compose la prima opera all'etĂ  di quattordici anni); poi, come se fosse pronto ad iniziare una seconda esistenza, il precoce e improvviso abbandono del "teatro per musica" e il ritiro nella pace della campagna parigina. Con molte pagine di musica ancora da scrivere.

Table of contents
1 Due grandi, un cambio di "testimone"
2 In fuga. Tra spinette e prove di canto
3 Questo sarĂ  il catalogo
4 Tra pigrizia e piaceri della vita
5 Dopo Tell "solo" peccati senili
6 Una "renaissance" (anche grazie a Maria)
7 Un uomo da invidiare. Parola di Stendhal
8 Link

Due grandi, un cambio di "testimone"

Nato tre mesi dopo la morte di Mozart, il "Cigno di Pesaro" - come fu definito - impresse al melodramma uno stile destinato a far epoca e del quale chiunque, dopo di lui, avrebbe dovuto tener conto; musicò decine di opere liriche senza limite di genere, dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie .

In fuga. Tra spinette e prove di canto

La sua famiglia era di semplici origini: il padre - Giuseppe, detto "Vivazza", fervente sostenitore della Rivoluzione francese, era originario di Lugo e suonava per professione nella banda cittadina e nelle orchestre locali che appoggiavano le truppe francesi d'occupazione; la madre, Anna Guidarini, era nata ad Urbino ed era una cantante di discreta bravura.

Così il giovane Gioachino trascorre gli anni della giovinezza o presso la nonna o in viaggio fra Ravenna, Ferrara e Bologna dove il padre era riparato nel tentativo di sfuggire alla cattura dopo il restauro del governo pontificio. Ed è proprio a Bologna che si avvicina alla musica ed in particolare allo studio del canto (fu contralto e cantore all'Accademia filarmonica) e della spinetta presso Giuseppe Prinetti, suo primo maestro.

http://en.wikipedia.org/upload/6/6b/Pesaro_-_casa_natale_Rossini-wiki.jpg
la casa natale

È il 1800 e Rossini ha otto anni; a quattordici (1806), si iscrive al Liceo musicale bolognese, studia intensamente composizione appassionandosi alle pagine di Haydn e di Mozart (è in questo periodo che si guadagna l'appellativo di tedeschino) e scrive la sua prima opera ("Demetrio e Polibio", che sarĂ  rappresentata però solo nel 1812). Conosce Isabella Colbran, cantante lirica, maggiore di etĂ , che sposerĂ  anni dopo e da cui si separarerĂ  intorno al 1830.

Questo sarĂ  il catalogo

A neanche vent'anni tre sue opere sono già state rappresentate e la quota, un anno dopo, salirà a dieci. L'esordio ufficiale sulle scene era avvenuto nel 1810 al teatro S.Moisé di Venezia con "La cambiale di matrimonio". Il lungo viaggio nel melodramma era iniziato. Rossini ha composto opere per i maggiori teatri italiani ed europei. Il Guglielmo Tell - rappresentato a Parigi il 3 agosto 1829 sarà l'ultima sua opera.

Tra pigrizia e piaceri della vita

Rossini, uomo dalle mille sfaccettature, è stato descritto dai numerosi biografi in molte maniere: ipocondriaco, umorale e collerico oppure preda di profonde crisi depressive, ma pure gioviale "bon vivant" amante della buona tavola e delle belle donne; spesso č stato ritenuto afflitto da pigrizia, ma la sua produzione musicale, alla fine, si rivelerĂ  incomparabile (sebbene arricchita da numerosi "centoni", brani musicati precedentemente e riutilizzati per nuove opere che il compositore prestava a sĂ© stesso in una sorta di auto-plagio).

Dopo Tell "solo" peccati senili

Rossini smise di comporre musica per opere liriche all'etĂ  di trentasette anni con il "Guglielmo Tell" (o Guillaume Tell, come nel titolo originale per l'edizione parigina) continuando fino all'ultimo a comporre musica (per sĂ©, per Olympe PĂ©lissier, sposata in seconde nozze dopo la morte nel 1845 di Isabella Colbran, e per gli amici): oltre che per innumerevoli brani di musica da camera, sonate e composizioni per pianoforte, ci sarĂ  spazio anche per quelli che egli stesso definì autoironicamente i suoi PĂ©chĂ©s de vieillesse, "semplici" (ma in effetti non era semplicemente così) "senili debolezze". È pronto a ricevere la Legion d'onore.

L'autore di opere come "Il Barbiere di Siviglia", "La Cenerentola", "Semiramide", "Tancredi" e "La Gazza ladra" (solo per citarne alcune) si spense per una forma tumorale nella sua villa di Passy, presso Parigi, dove viveva da tempo. I francesi, e il mondo intero, si stavano preparavando a festeggiare il suo settantasettesimo compleanno. Le sue spoglie furono tumulate nel cimitero parigino Pčre Lachaise e portate in Italia solo nel 1887, nove anni dopo la morte della PĂ©lissier. Riposano nella basilica di Santa Croce, a Firenze.

Rossini ha lasciato ogni suo bene alla cittĂ  natale, Pesaro, nella quale è attivo ancor oggi un importante Conservatorio a lui intitolato, fucina di nuovi talenti.

Una "renaissance" (anche grazie a Maria)

Dai primi anni Settanta ad oggi sta prendendo campo una rivalutazione delle molte e famosissime opere del compositore pesarese, una riscoperta che ha dato vita ad una vera e propria Rossini renaissance.

I suoi capolavori - alcuni dei quali riportati in auge un paio di decenni prima con la interpretazione di Maria Callas, sono ritornati ormai stabilmente nel repertorio e vengono rappresentati dai maggiori teatri lirici. A Pesaro viene organizzato annualmente il Rossini Opera Festival: appassionati giungono da tutto il mondo appositamente per ascoltare opere del Maestro eseguite filologicamente, se non raramente eseguite.

Un uomo da invidiare. Parola di Stendhal

Rossini è stato ed è molto amato anche all'estero; sulla sua figura sono stati scritti numerosi libri e biografie.

Famosissima, anche se per molti critici eccessivamente romanzata, è la "Vita di Rossini" scritta da Stendhal, quando il compositore aveva trentadue anni:

"È difficile scrivere la storia di un uomo ancora vivo ..." - č scritto nella prefazione - "Lo invidio piů di chiunque abbia vinto il primo premio in denaro alla lotteria della natura ... a differenza di quello, egli (Rossini) ha vinto un nome imperituro, il genio e, soprattutto, la felicitĂ ".

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