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Gordiano III

 


   

 Gordiano III
Imperatore Romano

Marco Antonio Gordiano Pio (20 gennaio 225 - 244), noto come Gordiano III, fu Imperatore Romano dal 238 al 244. Gordiano era figlio di Antonia Gordiana, figlia di Gordiano I e sorella di Gordiano II. Il nome di suo padre è sconosciuto, avendo egli assunto quello del nonno nel 238.

A seguito dell'assassinio dell'Imperatore Alessandro Severo a Moguntiacum (l'odierna Mainz) capitale della Provincia della Germania Inferiore, Massimino il Trace fu acclamato Imperatore malgrado la forte opposizione del Senato e l'ostilità della popolazione. In risposta a quella che a Roma venne considerata una ribellione, Gordiano I e Gordiano II (rispettivamente nonno e zio di Gordiano III) furono proclamati co-imperatori nella provincia Africana. La loro azione venne spenta in meno di un mese da Cappelliano, governatore della Numidia e fedele seguace di Massimino. I due co-imperatori persero la vita, ma la pubblica opinione ne conservò la memoria come di letterati amanti della pace e vittime dell'oppressione di Massimino.

Nel frattempo, Massimino era in procinto di marciare su Roma ed il Senato elesse co-imperatori Pupieno e Balbino. Questi senatori non erano personaggi popolari e la popolazione di Roma, ancora scioccata dalla fine dei Gordiano, pretese che il giovane Gordiano fosse fosse nominato Cesare ed erede. Pupieno e Balbino sconfissero Massimino principalmente a causa della diserzione di alcune legioni, in particolare la Legione II Partica, che assassinò Massimino. Tuttavia il loro regno fu minato fin dall'inizio da ribellioni popolari, malcontento nelle legioni ed anche da un enorme incendio che divorò Roma nel Giugno 238. Il 29 luglio 238 Pupieno e Balbino furono uccisi dalla Guardia Pretoriana e Gordiano II giovanissimo fu proclamato Imperatore

A causa della sua età giovanissima, il governo era manovrato dalle famiglie aristocratiche che controllavano lo 
stato attraverso il Senato. Nel 241 Gordiano III fu fatto sposare a Furia Sabina 
Tranquilina, figlia del nuovo Prefetto dei Pretoriani, C. Fulvio Sabinio Aquila Timesiteo, 
uno dei più colti personaggi del tempo, che il Senato onorò con il titolo di 
Protettore della Repubblica. Come capo della Guardia Pretoriana e suocero 
dell'Imperatore Timesiteo rapidamente divenne di fatto il monarca 
dell'Impero Romano. 

Nel III secolo, le frontiere romane vacillavano sotto la pressione delle tribù germaniche attraverso il Reno ed il Danubio, quando il Regno di Persia aumentò i suoi attacchi attraverso l'Eufrate. Quando i Persiani al comando di Shapur I invasero la Mesopotamia, il giovane Imperatore fece aprire, per l'ultima volta della storia, le porte del tempio di Giano, e marciò personalmente verso oriente. I persiani furono sconfitti e rigettati oltre l'Eufrate nella battaglia di Resena (243). La campagna era stata un successo e Gordiano III stava pianificando l'invasione del territorio nemico, quando il suocero perse la vita in circostanze oscure. Senza Timesiteo la campagna, e la sicurezza stessa dell'Imperatore erano a rischio.

A questo punto salì alla ribalta Marco Giulio Filippo come Prefetto dei Pretoriani e la campagna proseguì. All'inizio del 244, i Persiani contrattaccarono. Le fonti persiane affermano che vi fu una battaglia presso l'odierna Dura-Europo (Iraq) conclusa con una pesante sconfitta dei Romani e la morte di Gordiano III. Le fonti romane, invece non menzionano la battaglia e suggeriscono che Gordiano morì in oriente oltre l'Eufrate. Non si conosce la causa della morte di Gordiano III, ma il Prefetto dei Pretoriani Filippo, che gli succedette sul trono, è spesso descritto come un assassino.

La giovane età ed il buon carattere, insieme alla morte di suo nonno, dello zio e la sua tragedia personale per mano di un altro Usurpatore, accattivarono a Gordiano III il favore popolare. Malgrado l'opposizione del nuovo Imperatore, egli fu dichiarado divino dopo la sua morte per lusingare il popolo ed evitare ribellioni.

La fonte originale di questo articolo è l'ed. 1911 dell'Enciclopedia Britannica


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