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Jacques-Louis David

   
Jacques-Louis David (30 agosto 1748-29 dicembre 1825); pittore francese.

Table of contents
1 Biografia
2 Attività artistica
3 Opere
4 Musei

Biografia

Nacque a Parigi il 30 agosto 1748, suo padre era un commerciante di ferro all'ingrosso, mentre la madre proveniva da una stirpe di architetti: una famiglia agiata e solida che venne improvvisamente sconvolta nel 1757 dalla morte del padre, ucciso in un duello.
Fu quello il primo dei numerosi tragici avvenimenti che lo avrebbero accompagnato per tutta la vita.

Il giovane David fu affidato alla cure di due zii, Jacques Buron e Pierre Desmaison, entrambi architetti, che gli assicurarono una solida educazione classica iscrivendolo al prestigioso collegio Dormans-Beauvais.
Gli zii ovviamente avrebbero voluto che David intraprendesse la loro stessa professione, ma il giovane, che aveva già sviluppato la passione per il disegno ed era determinato a diventare un artista, non si fece condizionare.
Per assecondare il nipote, Buron consultò un lontano cugino, François Boucher (1703-1770), che in passato era stato il più grande artista dell'Ancien Régime, ma questi, ormai quasi cieco, non era in grado di seguire un nuovo discepolo e suggerì di affidarsi all'insegnamento di Joseph-Marie Vien.
Vien non era un grande artista, ma godeva di un certo seguito ed era perfettamente aggiornato sulle tendenze artistiche: in particolare era un entusiasta sostenitore del nascente movimento neoclassico, che traeva ispirazione dall'antica Grecia e dall'antica Roma.

Sotto la sua guida David cominciò a pensare al Prix de Rome, il prestigioso premio riservato ai giovani artisti che gli avrebbe consentito di completare gli studio in Italia ed era riconosciuto come un vero e proprio trampolino di lancio verso il successo.
David si impegnò con grande determinazione in questo progetto. I suoi primi tre tentativi furono fallimentare (dopo la seconda bocciatura si disse addirittura che avesse pensato di uccidersi), ma nel 1774 finalmente si aggiudicò il premio con il dipinto "Antioco e Stratonice".
Grazie alla vittoria l'anno successivo partì per Roma dove rimase per cinque anni.

Durante il periodo trascorso a Roma, David fu molto prolifico soprattutto nei disegni, che riproducevano principalmente medaglie e sculture antiche, e studiò con grande attenzione i grandi maestri del Rinascimento (Michelangelo, Caravaggio e soprattutto Raffaello).

Durante il soggiorno italiano non produsse dipinti degni di nota, ma al suo ritorno a Parigi visse un periodo di grande ispirazione durante il quale realizzò i suoi primi capolavori.
Grazie a questi dipinti riuscì a farsi conoscere dal pubblico e nel 1783 trionfò al Salon con il quadro "Compianto di Andromaca sul corpo di Ettore" che gli consentì di entrare a pieno titolo nell'Accademia.

L'anno prima (1782) aveva sposato Charlotte Pécoul figlia di un facoltoso imprenditore.
Suo padre era stato uno tra i primi ad intuire le enormi possibilità del genero che nel 1785 accrebbe la sua fama esponendo al Salon di Parigini "Il giuramento degli Orazi".
Il dipinto assunse grande importanza soprattutto perché riuscì a rappresentare lo stato d'animo di quel delicato periodo. In Francia, infatti, le avvisaglie del malcontento politico e sociale stavano diventando sempre più evidenti e la rigida moralità ed il furore patriottico del dipinto simboleggiarono in un certo senso un desiderio di ribellione che alcuni intesero con un'esplicita "chiamata alle armi".

Nel 1789 scoppiò la Rivoluzione francese e David si trovò coinvolto nella sommossa, e non certo casualmente, sembra che fosse già presente al Jeu de Paume (il "Giuramento della Pallacorda") nel giugno 1789, quando l'Assemblea giurò per darsi una nuova Costituzione.
Nel 1792 fu eletto deputato di Parigi nell'Assemblea Costituente e la sua preoccupazione principale fu quella di sradicare la natura elitaria dell'Accademia, per sostituirla con una più democratica "Comune des Arts".
La sua attività non si limitò all'arte: ben presto David si unì agli elementi più estremisti dell'Assemblea, stringendo in particolare un forte legame con Maximilien de Robespierre e Jean-Paul Marat; prima della fine del 1794 vennero entrambi uccisi, vittime della violenza che essi stessi avevano scatenato, e a molti sembrò inevitabile che David facesse la stessa fine.
Imprigionato nell'agosto del 1794, rimase in bilico per alcuni mesi tra la condanna a morte e l'assoluzione, finché sua moglie riuscì a farlo rilasciare.
A quel tempo il matrimonio era andato in frantumi lacerato dalla Rivoluzione (Charlotte Pécoul era una convinta monarchica), e nel febbraio del 1794 i due si separarono.
Dopo che David uscì dal carcere le incomprensioni scomparvero si risposarono nel 1796.

L'artista fu costretto per un certo periodo a tenere nascoste le sue idee rivoluzionarie ed assunse un atteggiamento conciliante, eseguendo dipinti che non alludevano a temi politici.
Ma nel 1797 restò affascinato dall'entrata trionfale di Napoleone Bonaparte a Parigi e, lasciata ogni cautela, si votò immediatamente alla sua causa con lo stesso fervore che aveva provato per la Rivoluzione.
Napoleone, da parte sua, incoraggiò questo atto di devozione, anche se non fu sempre entusiasta dei risultati artistici.

David, che era sempre considerato il più grande artista di Francia, fu scelto da Napoleone perché immortalasse la gloria del suo dominio imperiale.
Ma a David questo ruolo non si addiceva e difatti il suo lavoro ne risentì, al punto che lasciò il campo ad un giovane allievo, Antoine-Jean Gros che divenne il pittore delle campagne napoleoniche.

Rimase fedele a Napoleone fino alla fine firmando i cosiddetti "acts additionels", un giuramento che ripudiava la monarchia, e per questo suo atto fu costretto a fuggire quando Napoleone venne sconfitto a Waterloo (1815).
Si rifugiò in Svizzera prima di stabilirsi a Bruxelles, nel 1816, dove trascorse gli ultimi dieci anni di vita.

Ricevette una generosa offerta dal re di Prussica, che lo invitò ad assumere la carica di direttore delle Belle Arti a Berlino, con un ottimo salario, ma rifiutò non avendo più alcuna ambizione artistica o di carriera.
Venne anche a sapere che le autorità francesi sarebbero state felici di porgergli le scuse se si fosse unito a loro, ma non accettò, troppo orgoglioso per recedere dalle sue scelte.

David trascorse gli ultimi anni dipingendo ritratti o dipinti di soggetto mitologico.
Nel febbraio del 1824 venne investito da una carrozza mentre tornava a casa da teatro e, ormai sessantaseienne, non riuscì più a riprendersi.
L'anno successivo fu vittima di un attacco apoplettico che lo condusse alla morte il 29 dicembre.
Il suo fedele allievo Gros cercò di riportare il suo corpo in Francia, ma il permesso gli venne negato, per cui venne sepolto nella chiesa di Sainte Gudule a Bruxelles.

Attività artistica

Per creare il linguaggio pittorico della Rivoluzione, David combinò la rigida moralità dell'arte classica con i principi essenziale del naturalismo. Anche se in seguito realizzò opere di stile e soggetti diversi, deve la sua fama soprattutto ai dipinti epici del Neoclassicismo.

David trattò poco i temi religiosi e la maggior parte degli esempi conosciuti sono stati realizzati nel primo periodo della sua attività. Anche in questo prima fase, lo stile del pittore mostra un’eviente fusione di tradizione ed invenzione.

Jacques-Louis fu uno dei più grandi ritrattisti dell'epoca e ricevette una serie di importanti commissioni. Questo genere di lavoro, considerato dall’artista un’attività secondaria, di scarso profitto, ne sottolinea la grande varietà dello stile.

David fu sempre molto meticoloso nella preparazione delle opere più importanti, facendo un lavoro preliminare approfondito ed uno studio dettagliato di ogni figura del dipinto.
La posa del corpo e i particolari del viso venivano spesso trattati separatamente: la prima era studiata osservando i modelli nudi del suo studio, i secondi erano raffigurati in un momento successivo.
Questa pratica richiedeva molto tempo soprattutto quanto la composizione era enorme e piane di figure.

Molti suoi quadri rappresentano la storia classica, dell'antica grecia e romana; soprattutto i giuramenti, le scene sul letto di morte e le battaglie campali.
Ma si dedicò anche alla storia modera, infatti operò durante il periodo più turbolento della storia francese e ne diventò quasi un cronista. Raffigurò i principali protagonisti di quegli anni come la regina Maria Antonietta, i rivoluzionari Marat e Robespierre oppure Napoleone.

Trattò anche i temi mitologici durante tutta la sua carriera e in particolar modo agli inizi e nell’ultimo periodo dell'esilio.
I primi dipinti si ispirano principalmente ad episodi della guerra di Troia.
Le mitologie più tarde consistono principalmente in allegri nudi erotici, realizzati forse per compiacere alcuni dei suoi allievi, in particolare Ingres e Girodet.

Opere

Musei


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