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Jurij Gagarin


Col. Gagarin
Jurij Alekseevic Gagarin (in cirillico Юрий Алексеевич Гагарин), colonnello e astronauta sovietico, viene spesso indicato come il "Cristoforo Colombo dello spazio" e l’”Icaro redivivo”; fu il primo uomo a volare nello spazio portando a termine la sua missione. Nato a Gžatsk, un villaggio nella regione di Smolenk, nell'ex Unione Sovietica il 9 marzo 1934, morto il 27 marzo 1968.

Biografia

Nato da padre falegname e madre contadina, cresce in una di quelle collettività aziendali che erano sorte in Russia sul finire della rivoluzione, e si distingue a scuola per la sua spiccata capacità nelle materie scientifiche. Pur tuttavia costretto a interrompere lo studio a causa dell’invasione tedesca, per riprendere poi gli studi a guerra finita frequentando la scuola tecnica di Saratov e conseguendo il diploma di metalmeccanico. E’ appunto a scuola che inizia ad interessarsi al volo e a tutto quello che consente di volare.

Il volo, la sua vita

Nel 1955 si iscrive ad un aeroclub ed appunto qui che sperimenta il primo volo della sua vita. Questa passione lo porta ad iscriversi ad una scuola di aeronautica, distinguendosi come vero e proprio talento. Nello stesso anno entra a far parte dell’aviazione sovietica e si diploma con grande profitto nel 1957 presso l’Accademia Aeronautica Sovietica di Orenburg.

Anche qui le sue doti appaiono subito evidenti e fuori dal comune tanto da guadagnarsi la stima dei superiori che gli accordano fiducia facendogli collaudare sofisticate apparecchiature di volo e approntare test altamente specializzati. La sua passione per il volo lo porterà ad essere scelto nel 1959, insieme ad alcuni colleghi, all’addestramento e al "training" per diventare cosmonauta sovietico.

Orbita storica

Così, dopo un addestramento durato parecchi mesi che si svolge nella città di Zvezdniy, dove sorge un centro specializzato per la preparazione dei cosmonauti, l’allora maggiore Jurij Gagarin, il 12 aprile 1961 alle ore 9,07 di Mosca, all’interno della navicella Vostok1 (Oriente1) del peso di 4,7 tonnellate, parte per il volo spaziale e compie un’intera orbita ellittica attorno alla terra, raggiungendo una massima distanza (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km. e volando ad una velocità di 27.400 km/ora.

Quel pianeta blu

Durante il volo, guardando dalla navicella quello che nessuno aveva mai visto prima, comunica alla base che “la terra blu … bellissima”. Dopo 108 minuti di volo intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella spaziale ma guidato da un computer controllato dalla base, la capsula frena la sua corsa accendendo i retrorazzi in modo da consentire il rientro nell’atmosfera terrestre. Gagarin viene espulso dall’abitacolo e paracadutato a terra. Il volo termina alle 10,20 ora di Mosca, in un campo vicino alla città di Takhtarova.

Eroe nazionale

Migliaia di russi lo attesero al suo ritorno e la sua impresa ebbe una grande eco in tutto il mondo. Gagarin dimostrò che l’uomo era in grado di volare oltre le previsioni diventando a soli 27 anni il primo uomo della storia a orbitare intorno alla terra osservandola dallo spazio. Venne decorato da Nikita Kruscev con l’Ordine di Lenin, la pi grande onorificenza russa, diventando Eroe dell’Unione Sovietica.

In seguito Gagarin collaborò alla preparazione di altre missioni spaziali come quella della Soyuz che portò Valentina Tereshkova, nello spazio, prima donna in assoluto a compiere una tale missione.

La drammatica morte

Gagarin morì il 27 marzo 1968, sette anni dopo la sua grande impresa: diverse – e non sempre concordanti – sono le versioni dell’incidente nel quale perse la vita: quella ufficiale fu che, mentre compiva un volo sperimentale in compagnia di un altro pilota a bordo di un Mig 15, il suo caccia si schiantò al suolo in conseguenza di un guasto; i piloti non ebbero tempo di lanciarsi dal velivolo perché intenti a dirottare l’aereo per evitare che cadesse sopra un centro abitato.

Sposato e padre di due bambine, Gagarin quando morì era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio, ma lo storico volo del 1961 resterà il suo unico viaggio in orbita. Le sue ceneri riposano al Cremlino.

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