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M. C. Escher


Autoritratto, 1943¹
Maurits Cornelis Escher (17 giugno 1898 - 27 marzo 1972) fu un artista olandese, conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte, che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme completamente differenti.

Table of contents
1 La gioventù di Escher
2 Matrimonio ed età adulta
3 Opere
4 Vedi anche
5 Collegamenti esterni
6 Nota

La gioventù di Escher

Maurits Cornelis, o Mauk come venne soprannominato, nacque a Leeuwarden, nei Paesi Bassi. Era il figlio minore di un ingegnere idraulico, George Arnold Escher, e della sua seconda moglie, Sarah Gleichman. Nel 1903, la famiglia si spostò ad Arnhem, dove egli prese lezioni di carpenteria e piano fino all'età di tredici anni.

Dal 1912 al 1918, frequentò la scuola secondaria; anche se eccelleva in disegno, i suoi voti erano generalmente bassi, e dovette ripetere la seconda classe. Più tardi, dal 1919, Escher frequentò la Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem; studiò architettura per un breve periodo, ma quindi passò alle arti decorative, studiando sotto Samuel Jesserun de Mesquita, un artista con cui sarebbe rimasto in contatto, fino a quando de Mesquita, sua moglie e suo figlio vennero assassinati dai nazisti agli inizi del 1944. Nel 1922, Escher, avendo ottenuto una certa esperienza nel disegno e in particolare nell'incidere il legno, lasciò la scuola.

Matrimonio ed età adulta

Escher viaggiò regolarmente in Italia negli anni seguenti, e fu qui che incontrò per la prima volta Jetta Umiker, la donna che sarebbe diventata sua moglie nel 1924. La giovane coppia si stabilì a Roma dopo il matrimonio e vi restò fino al 1935. Quando il clima politico sotto Mussolini divenne insopportabile, la famiglia si trasferì a Château-d'Oex;, in Svizzera, dove rimase per due anni.

Escher, comunque, che traeva ispirazione e adorava i paesaggi dell'Italia, era decisamente infelice in Svizzera, così si mosse nuovamente, questa volta a Uccle, una piccola cittadina vicino a Bruxelles, in Belgio. La seconda guerra mondiale li costrinse a spostarsi un ultima volta, nel gennaio 1941, a Baarn, in Olanda, dove Escher visse fino al 1970.

La maggior parte dei dipinti più famosi di Escher risalgono a questo periodo di tempo; il freddo, nuvoloso, umido clima olandese gli permise di concentrarsi interamente sul suo lavoro, e solo nel 1962, quando dovette subire un intervento chirurgico, ci fu un periodo in cui non creò nuove immagini.

Escher si spostò nel 1970 nella Casa Rosa-Spier di Laren nell'Olanda settentrionale, una casa di riposo per artisti dove poteva avere uno studio tutto per se, e li vi morì il 27 marzo 1972.

Opere

Esempi famosi del suo lavoro includono le Mani che disegnano (1948), un opera che raffigura due mani che si disegnano l'un l'altra, Cielo e acqua I (1938) nella quale giochi di luce e ombra convertono dei pesci nell'acqua in uccelli nel cielo, e Salita e discesa (1960), nel quale file di persone salgono o scendono una scala chiusa in un ciclo infinito, su una costruzione che è impossibile da costruire, ma che è possiblie disegnare solo avvalendosi di stranezze della percezione e della prospettiva.
 
Le opere di Escher hanno una forte componente matematica, e molti dei mondi che ha disegnato sono costruiti attorno a oggetti impossibili come il Cubo di Necker e il Triangolo di Penrose. Molti dei disegni di Escher impiegano "tessere" ripetute, chiamate tassellati. Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, specialmente i matematici che apprezzano il suo uso di
poliedri e distorsioni geometriche. Ad esempio in "Gravità", dove dei dinosauri multicolori sporgono le loro teste da un dodecaedro stellato. I suoi lavori sono stati citati da Matt Groening, l'autore dei Simpsons, nel suo fumetto Life in Hell. Nella parodia di Groening della Relatività (1953), conigli di cartone cadono dalle scale con angoli impossibili.

Vedi anche

  • Gödel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter
  • tecniche di stampa

Collegamenti esterni

Nota

  1. "Autoritratto" di M. C. Escher © 2003 Cordon Art - Paesi Bassi. Tutti i diritti riservati. Usato per gentile concessione.


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