Pagina iniziale | Navigazione |
Google

Illuminismo

     

L’Illuminismo fu un movimento culturale e filosofico che si diffuse in Europa dall'inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese.

Nel periodo conosciuto come Età dell'Illuminismo, l'Europa del XVIII secolo fu testimone di notevoli cambiamenti culturali, caratterizzati da una perdita della fede nelle tradizionali sorgenti religiose di autorità e dal rivolgersi verso diritti umani, scienza, pensiero razionale e la sostituzione di teocrazia e autocrazia con la repubblica democratica.

Una delle influenze sull'Illuminismo consistete nei resoconti dei preti cattolici in Cina, che servirono come modello per un secolare despota illuminato.

Le sollevazioni dell'Età dei Lumi portarono direttamente alla Rivoluzione Americana così come alla Rivoluzione Francese e influenzarono significativamente la Rivoluzione industriale. Le idee dell'Illuminismo furono anche fortemente influenti nella stesura della Costituzione degli Stati Uniti e di quelle che seguirono, sopratutto negli stati europei.

L'Illuminismo fu anche segnato dal sorgere del capitalismo e dall'ampia disponibilità di materiale stampato. L'Encyclopédie francese, combinava articoli sul libero pensiero con informazione tecnologica.

Un'importante risposta all'Illuminismo all'interno della comunità ebraica europea fu il movimento Haskalah.

Il concetto di un singolo movimento di dimensioni europee può essere certamente sfidato nei dettagli: esso riflette un predominio culturale del pensiero francese. È infatti possibile analizzare diversi movimenti nazionali.

Il termine "illuminismo" era usato dagli scrittori del tempo, convinti di provenire da un'epoca di oscurità e ignoranza e di dirigersi verso una nuova età, segnata dall’emancipazione dell'uomo e dai progressi della scienza sotto la guida dei "lumi" della ragione. L'illuminismo ebbe come principali centri di diffusione l'Inghilterra e la Francia. L’Inghilterra era stato il Paese dove meglio si era affermato l’empirismo, un orientamento di pensiero filosofico che riconduceva la conoscenza all'esperienza dei sensi, negando l'esistenza di idee innate o di un pensiero a priori ("ciò che viene prima" ossia una conoscenza che si acquisisce prescindendo dall'esperienza, cioè mediante il solo ragionamento deduttivo). Tratti comuni alle dottrine empiriste sono l'attenzione per i dati empirici come si presentano nella percezione, l’uso del metodo induttivo rispetto a quello deduttivo, la riduzione dei concetti universali a semplici nomi o rappresentazioni mentali, l'antimetafisica, lo sperimentalismo. Dalla "filosofia sperimentale" dello scienziato inglese Newton gli illuministi assunsero una concezione del pensiero scientifico secondo la quale, la ragione umana, attenendosi all'esame dei fenomeni, procede verso i principi, fino a pervenire, come dimostrava la scoperta della legge della gravitazione universale, a un quadro unitario del mondo fisico. L'illuminismo ebbe per precursori anche pensatori razionalisti come il francese Descartes, del quale i filosofi del XVIII secolo rifiutavano la pretesa di una conoscenza deduttiva derivante da idee innate e da principi noti a priori, ma facevano propria l'esigenza di "chiarezza e distinzione" delle idee, rifiutando il tradizionale principio d'autorità. Molti illuministi, rifiutando la metafisica, cercarono la conferma di una visione naturalistica e atea della realtà, propugnarono la tolleranza e polemizzarono contro le superstizioni e i pregiudizi. Nell'illuminismo si incontrarono aspetti eterogenei, della filosofia e della cultura moderne, dalla rivoluzione scientifica avviata da Copernico e Galilei alle ripercussioni culturali indotte dalle esplorazioni geografiche, dal razionalismo di Descartes all'empirismo di Locke. L'illuminismo fu portavoce del moderno spirito scientifico, che rifiutando l’autorità di Aristotele e della Bibbia rivendicò l'osservazione diretta dei fenomeni e l'uso autonomo della ragione. La fiducia nella ragione, coniugandosi con il modello sperimentale della scienza newtoniana, sembrava rendere possibile scoprire sia le leggi del mondo naturale, sia quelle dello sviluppo sociale. Si pensò allora che, usando saggiamente la ragione, sarebbe stato possibile un progresso indefinito della conoscenza, della tecnica e della morale.

Sebbene la Chiesa fosse vista come la principale responsabile della limitazione della ragione umana nel passato e la religione fosse individuata come causa della superstizione e del fanatismo, molti pensatori illuministi non rinunciarono totalmente alla religione, optando per una forma di deismo che rifiutava la teologia cristiana. Altri filosofi illuministi, soprattutto in Francia, si volsero a forme di pensiero materialistico e furono espressamente atei. Più che un pensiero sistematico, l'illuminismo contrassegnò uno stile intellettuale e un metodo d'indagine, nacque il desiderio di porre in discussione concetti e valori acquisiti, di indagare in direzioni molteplici. Molti illuministi non furono filosofi, bensì divulgatori impegnati nel consapevole tentativo di battaglia culturale e di diffusione delle nuove idee. Pur nella eterogeneità degli indirizzi, alcuni temi furono comuni a tutti i pensatori illuministi: un atteggiamento antitradizionalista, nutrito dalla convinzione che il passato, soprattutto medievale, fosse l'età dell'ingiustizia, del sopruso, della superstizione e dell'ignoranza; l'avversione nei confronti della metafisica; l’adozione del metodo sperimentale, che privilegia l'analisi dei fenomeni; il rifiuto dei principi a priori; la convinzione che tutto ciò che è conoscibile è relativo ai fenomeni e all'esperienza sensibile; la fiducia nel progresso, poi ereditata dal positivismo ottocentesco.

L’illuminismo si diffuse rapidamente in Europa e nelle colonie nordamericane, ma la Francia enumerò molti spiriti eminenti. Il giurista e filosofo della politica Charles de Montesquieu, uno dei primi esponenti del movimento, esordì pubblicando scritti satirici contro le istituzioni contemporaneamente ad uno studio sulle istituzioni politiche, Lo spirito delle leggi (1748). A Parigi Denis Diderot, autore di numerosi trattati filosofici, incominciò la pubblicazione dell'Encyclopédie nel 1750, avvalendosi della collaborazione del matematico D'Alembert. Tale opera fu, non solo un compendio di conoscenze, ma anche un mezzo di diffusione dell’illuminismo e di critica degli oppositori. Il più rappresentativo tra gli scrittori illuministi francesi fu Voltaire, che iniziò la sua carriera come drammaturgo e poeta e fu autore di pamphlets (opuscoli satirici e polemici), saggi, satire e racconti brevi nei quali divulgò la scienza e la filosofia della sua epoca. Il filosofo intrattenne inoltre una voluminosa corrispondenza con scrittori e sovrani europei. Gli scritti di Jean-Jacques Rousseau, come Il contratto sociale (1762), l'Emilio (1762) e le Confessioni (1782), esercitarono una profonda influenza sulle teorie politiche e pedagogiche del secolo seguente e diedero impulso al romanticismo ottocentesco. L'illuminismo fu anche un movimento profondamente cosmopolita: pensatori di nazionalità diverse si sentirono accomunati da una profonda unità d’intenti, mantenendo stretti contatti epistolari fra loro. Furono illuministi italiani Pietro Verri e Cesare Beccaria in Italia, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson nelle colonie americane. Durante la prima metà del XVIII secolo, molti tra i principali esponenti dell'illuminismo furono perseguitati per i loro scritti o furono messi a tacere dalla censura governativa e dagli attacchi della Chiesa, ma negli ultimi decenni del secolo, il movimento si affermò in Europa ed ispirò la rivoluzione americana. Il successo delle nuove idee, sorretto dalla pubblicazione di riviste e libri e da nuovi esperimenti scientifici inaugurò una moda diffusa persino tra i nobili e il clero. Alcuni sovrani europei adottarono le idee e il linguaggio dell'illuminismo. Voltaire e altri illuministi, attratti dal concetto di filosofo-re che illumina il popolo dall'alto, guardarono con favore alla politica dei cosiddetti despoti illuminati, come Federico II di Prussia, Caterina di Russia e Giuseppe II d'Austria. La Rivoluzione francese pose fine alla diffusione pacifica, ma talvolta anche solo elitaria, dell’illuminismo e, per i suoi episodi più sanguinosi, gettò discredito sull'illuminismo. La polemica romantica, agli inizi del XIX secolo, avversò la sottovalutazione delle tradizioni e della storia, la propensione per l'ateismo, indiscriminata esaltazione della razionalità. L’illuminismo si diffuse fra ampi strati della popolazione preparando l’avvento dell’età contemporanea.

Precursori dell'Illuminismo:

  • Polish brethren

Alcune figure importanti dell'Illuminismo: Vedi anche: Illuminismo italiano - Materialismo francese - Riforma protestante - assolutismo illuminato - Illuminismo scozzese - Contro-illuminismo.

(Vedi: Portale Filosofia | Progetto Filosofia)


GNU Fdl - it.Wikipedia.org




Google | 

Enciclopedia |  La Divina Commedia di Dante |  Mappa | : A |  B |  C |  D |  E |  F |  G |  H |  I |  J |  K |  L |  M |  N |  O |  P |  Q |  R |  S |  T |  U |  V |  W |  X |  Y |  Z |