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Israele

Israele: simboli nazionali
Bandiera nazionale Stemma nazionale

Lo Stato d'Israele č una nazione nell’Asia, nel Medio Oriente, con popolazione predominante di ebrei, sulla costa del Mare Mediterraneo.

È un paese geograficamente piccolo, ma ha una popolazione di oltre sei milioni di abitanti. Israele fu fondata nel 1948 e la sua esistenza fu ed č tuttora, fonte di molti conflitti con i relativi paesi limitrofi, Siria, Libano, Giordania ed Egitto. Israele ha anche problemi politici per le richieste d’indipendenza da parte della Palestina.

Confina con Egitto, Giordania, Siria, Libano, Mare Mediterraneo.

Table of contents
1 Storia
2 Geografia
3 Cultura
4 Politica
5 Politica estera
6 Bibliografia
7 Link
8 Altre voci
9 Vedi anche:

Storia

Le prime tracce di popolamento risalgono al Paleolitico medio (Uomo di Neandertal, sede anche delle piů antiche civiltĂ  agricole e urbane che si conoscano (Neolitico, 8000-6000 a.C.).

L’arrivo dei popoli semiti comincia nel 3000 a.C. . Gli Ebrei, sovrappostisi ai Cananei, giunsero alla metà del secondo millennio a.C., in un periodo di aridità, che spingeva molte popolazioni a cercare nuovi territori per vivere. Fondarono centri di vita urbana e religiosa.

Israele in breve
Denominazione ufficiale: Stato di Israele
Medinat Yisra’el
Capitale: Gerusalemme (non internazionalmente riconosciuta)
Abitanti: 6.700.000 (stime 2003)
Superficie: 20.330 km²
Inno nazionale: Hatikvah
Forma di governo: Repubblica parlamentare
Lingua ufficiale: ebraico
Valuta: Nuovo Shegel = 100 agorot
Continente: Asia
Festa nazionale: 12 maggio
Sigla automobilistica: IL
Fuso orario: UTC+2
Prefisso telefonico: +972
Cod. intern. internet: .il
Membro ONU dal 1949
Membro Banca Europea Ricostr. e Sviluppo dal
Membro Ag. Int. Atomica e Energetica dal
Membro Banca Int. Ricostr. e Sviluppo dal
Membro Org. Mond. Commercio dal

Uno stato ebreo esisteva nella regione prima della destituzione da parte dell’Impero Romano nel II secolo. I territori erano conosciuti col nome di Palestina e furono conquistati e tolti ai Romani da Califata nel VII secolo, venendo popolate da arabi.

La creazione dello stato dell'Israele nel 1948 č stata preceduta da piů di 50 anni di sforzi dei leader sionisti per creare una nazione sovrana come patria per gli ebrei. Il desiderio degli ebrei a ritornare a quella che consideravano la loro patria fu per la prima volta espresso durante l’esilio di Babilonia e si č trasformato in un tema ebreo universale dopo la distruzione di Gerusalemme da parte Impero Romano nel 70 e la dispersione che ne č derivata.

La dichiarazione di Balfour del 1917 asserÏ il sostegno britannico alla creazione di una patria ebrea in Palestina. Questa dichiarazione fu sostenuta da un certo numero di altri paesi, compreso gli USA e divenne concreta con la prima guerra mondiale, quando la Società delle Nazioni assegnò un mandato sulla Palestina alla Gran Bretagna.

L’immigrazione ebrea crebbe lentamente negli anni ’20, incrementandosi sostanzialmente negli anni ’30 a causa della confusione politica in Europa e alla persecuzione nazista, fino a che non vennero imposte delle restrizioni dalla Gran Bretagna nel 1939.

Dopo la seconda guerra mondiale, la scoperta dello sterminio nazista sugli ebrei, indusse i britanni a togliere ogni restrizione all’afflusso di ebrei in Palestina. Con la fine della guerra, la Gran Bretagna annunciò la propria intenzione a rinunciare al mandato sulla Palestina. L’assemblea generale dell’ONU (1947), propose la separazione in due stati, uno arabo ed uno ebreo, con Gerusalemme sotto amministrazione dell’ONU. La maggioranza degli ebrei accettò la risoluzione, che non venne accettata dagli arabi. Gli stati arabi in seno all’ONU, proposero uno stato palestinese con governi Arabi ed Ebrei separati, con una costituzione come quella degli USA.

Le violenze tra le due comunità scoppiarono immediatamente. Verso la fine del mandato britannico, gli ebrei pianificarono una dichiarazione per uno stato separato. Il 14 maggio 1948, le forze britanniche lasciarono la Palestina, e gli ebrei dichiarano la creazione di uno Stato di Israele, come da piano proposto dall’ONU. Lo stesso giorno gli arabi annunciarono il rifiuto del piano di spartizione.

Poco tempo dopo, truppe di Siria, Iraq ed Egitto, invasero Israele. Le forze israeliani respinsero l’attacco ed occuparono gran parte dei territori assegnati dal piano ONU agli arabi, oltre a metà della città di Gerusalemme. Un cessate il fuoco fu firmato da entrambe le parti in guerra, i territori occupati divennero parte integrante del territorio nazionale. Dei territori assegnati agli arabi, rimasero fuori il West Bank, che passò sotto l’amministrazione della Giordania, e la striscia di Gaza, amministrata dall’Egitto.

Nel 1949, fu firmato un armistizio, sotto l’egida dell’ONU, a Rodi (Grecia), tra Israele, Egitto, Giordania, Libano e Siria. Non si arrivò ad un trattato di pace e le violenze lungo il confine continuarono per molti anni.

Il 5 luglio 1950, la Knesset votò la Legge del ritorno, che garantÏ il diritto a tutti gli ebrei di immigrare in Israele.

Nel 1956 il conflitti tra Israele ed Egitto aumentano, con azioni di guerriglia egiziane in territorio israeliano e risposte israeliane con incursioni dell’esercito in territorio egiziano. L’Egitto blocco il Golfo di Aqaba ed impedì l’accesso al Canale di Suez a navi israeliane, inoltre nazionalizzò il canale. Francia e Gran Bretagna, che avevano il controllo del canale, raggiunsero accordi segreti con Israele per riprenderne il controllo. In conseguenza di tali accordi, Israele invase la striscia di Gaza e la Penisola del Sinai nell’ottobre 1956, raggiungendo in breve tempo il canale, seguì l’intervento di Gran Bretagna e Francia, che ripresero possesso del canale, con la scusa di restaurare l’ordine. Gli USA non approvarono la guerra e spinsero sull’ONU per creare un contingente di pace per l’area occupata.

Nel giugno del 1967 scoppia la Guerra dei Sei Giorni; unitĂ  militari arabe vengono ammassate sul confine, Nasser insiste affinchĂŠ le forze ONU abbandonino l’Egitto. Il 5 giugno le forze aeree israeliane attaccano simultaneamente quelle egiziane, giordane e siriane. Re Hussein ordina al proprio esercito di rispondere agli attacca, ma č ormai troppo tardi, le forze arabe sono in rotta e il 6 giugno tutte le parti accettano il cessate il fuoco, ratificato dalle risoluzioni 235 e 236 dell’ONU. Israele annette la striscia di Gaza, la penisola del Sinai, le alture del Golan e la Cisgiordania (West Bank) e la parte orientale della cittĂ  di Gerusalemme.
Il 22 novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza adotta la risoluzione 242 per ristabilire la pace nei territori e per il ritorno ai confini di prima della guerra.

Egitto e Siria attaccano Israele il 6 ottobre 1973 (Guerra del YOM Kippur), dopo tre settimane, gli assalti vengono fermati dalle forze e israeliane e gli invasori respinti, i territori vengono ripresi e viene ricreata una nuova forza di pace ONU.

Nel novembre 1977, il presidente egiziano Anwar Sadat ruppe 30 anni di ostilità visitando Gerusalemme su invito del primo ministro israeliano Menachem Begin. Iniziarono cosÏ reali politiche di pace. Sadat riconobbe ad Israele il diritto di esistere come stato ed iniziarono i negoziati tra Egitto e Israele. Nel settembre 1978 il presidente Jimmy Carter invitò Sadat e Begin per un meeting a Camp David.

La pace viene firma i 26 marzo 1979 tra i due a Camp David. Come da accordi, Israele ritorna il Sinai all’Egitto nell’aprile 1982. Nel 1989, i due governi, si accordano per lo status di Taba, nel Golfo di Aqaba.

Nel 1981, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) lanciò attacchi contro postazioni militari settentrionali israeliane, al confine con il Libano. Simultaneamente si scontrano contro le forze cristiane libanesi. La risposta di Israele si ebbe 1982, con l’invasione del Libano. Occuparono tutta la parte meridionale del Libano, ma dopo 6 mesi dall’inizio della guerra si ritirano, mantenendo una fascia di 10 miglia lungo il confine, all’interno del territorio libanese (la “fascia di sicurezza”), che mantenne fino al 2000. Gli israeliani continuarono ad occupare una piccola area chiamata "Sheeba Farms", che i libanesi reclamavano come propria, ma che gli israeliani consideravano territorio siriano da loro occupato.

Nel 1987 i palestinesi lanciano l’Intifada, duramente repressa da polizia e militari israeliani, ma che comunque continuò fino al 1991.

Nel 1990, l’Iraq invase il Kuwait (Guerra del Golfo, č cerco d’infiammare l’opinione pubblica araba lanciando attacchi missilistici contro Israele (30 Scud). Sotto la pressione degli USA, Israele non rispose agli attacchi ed accetto l’aiuto degli USA per deviare e neutralizzare gli attacchi. Nello stesso anno, l’URSS permise agli ebrei sovietici di lasciare il paese, emigrando in Israele, allentando le restrittive leggi nazionali. Centinaia di migliaia di ebrei lasciarono l’Unione Sovietica.

Nell’ottobre 1991 si tenne un meeting a Madrid a cui parteciparono i leader di USA, URSS, Israele, Libano, Giordania, Siria e Palestina. Nel settembre [[1993] Israele e 1) firmano una Dichiarazione di Principi a Washington. Nello stesso anno, gli Accordi di Oslo del 1993, danno inizio all’autonomia palestinese a Gaza e a Gerico (4 maggio 1994).

Il 25 luglio 1994 Israele e Giordania firmarono a Washington una dichiarazione d’intenti che pone fine ad una guerra che durava del 1948, il trattato di pace venne siglato il 26 ottobre dello stesso anno, che prevedeva la cessione alla Giordania di una piccola parte di territorio reclamata dalla Giordania, l’inizio di relazioni diplomatiche, la riapertura dei confini e liberi scambi tra i due paesi.

Il primo ministro Rabin viene assassinato il 4 novembre 1995, gli subentra Shimon Peres. L’anno 1996 vede la nomina a primo ministro di Netanyahu (del Likud), eletto a suffragio universale diretto, l’elezione fa vacillare il processo di pace.

Nel 1999, Ehud Barak venne eletto primo ministro, con una coalizione guidata da laburisti, si riapre il processo di pace con Palestina e Siria.

Il 21 marzo 2000 il Papa Giovanni Paolo II visita Israele e Gerusalemme.

Nel maggio del 2000, le forze israeliane si ritirano dalla zona di sicurezza del Libano meridionale, mantenendo le "Sheeba Farms"; tra settembre e dicembre scoppiano violenti scontri tra palestinesi e israeliani.

Nel febbraio 2001, Ariel Sharon (del Likud) viene eletto primo ministro e rieletto il 28 gennaio 2003.

Geografia

Geografia fisica

Morfologia

Il territorio č costituito da una larga porzione della Palestina e dalla regione del Negev, che si amplia nella penisola del Sinai rastremandosi progressivamente verso sud fino a raggiungere il golfo di Aqaba.

La struttura del territorio si andò delineando nel Cenozoico in seguito ai vasti fenomeni di assestamento verificatisi nel Miocene e nel Pliocene, che portarono alla formazione della fossa tettonica palestinese (sezione della fossa siro-africana).
Lo scudo arabo-nubico fu infatti interessato da una duplice serie di fratture parallele, orientate in direzione nord-sud, fra le quali ebbe luogo lo sprofondamento di una lunga zolla relativamente assai ristretta.

La totale emersione della regione si ebbe nel Pliocene; la fossa palestinese rimase pero coperta a lungo da un mare interno molto piů esteso del Mar Morto attuale; successivamente l'azione erosiva degli agenti meteorici, assai piů intensa che ai nostri giorni per le condizioni climatiche notevolmente piů umide, portò al graduale ma al tuttora incompleto alluvionamento della fossa palestinese e alla formazione della pianura costiera mediterranea, che appare perciò ricoperta da potenti strati sedimentari cenozoici e neozoici.

Nelle sue linee generali la morfologia č piuttosto semplice: a ovest si stende la fascia costiera, man mano piů ampia verso sud; immediatamente all'interno si elevano i rilievi prevalentemente tabulari della Galilea, della Samaria e della Giudea, che costituiscono il lembo staccato dello scudo arabo-nubico a cui succedono le basseterre della profonda depressione tettonica palestinese; l'intero settore meridionale, infine, č occupata dai tavolati e dalla dorsale del Negev.

La pianura costiera si affaccia sul mediterraneo con una costa bassa, unita e importuosa, rotta soltanto dal promontorio di Haifa, che rappresenta l'estrema propaggine nord-occidentale del monte Carmelo; piů larga, anzi in aumento, a sud per il costante accumulo dei sedimenti del Nilo, ivi convogliati dalle correnti marine, si restringe progressivamente verso nord, formando le piane di Shefela e di Sharon, fino alla strozzatura provocata dal monte Carmelo, oltre il quale si apre la fertile piana di Esdraelon, naturale saldatura tra la pianura litoranea e la fossa palestinese.

Dalle alte terre centrali, i rilievi della Galilea sono inclusi in territorio israeliano mentre quelli della Samaria e della Giudea rientrano in massima parte nella Cisgiordania; i versanti occidentali scendono con molli ondulazioni, mentre quelli orientali sono assai piů netti, ripidi e di frequente incisi da valli incassate e profonde, che conferiscono un aspetto aspro al paesaggio, strutturalmente tabulare.

Della fossa tettonica palestinese, appartiene ad Israele il settore occidentale dell'alta valle del Giordano con il lago di Tiberiade, la porzione sud-occdentale del Mar Morto e l'intero tratto occidentale dell'uadi 'Araba, lungo solco vallivo tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba.

La valle del Giordano (El Ghor), se si esclude il settore a nord del lago di Tiberiade interessato da ampie colate laviche di tipo basaltico, č interamente coperto da potenti strati alluvionali ed č molto fertile; l'uadi 'Araba invece č una valle squallida e desertica con scarse oasi.

Essa delimita ad est la triangolare regione steppica e desertica del Negev, caratterizzata da strutture tabulari con fianchi spesso assai ripidi; lo sovrastano alcune catene montuose fortemente segnate dall'erosione e con cime che superano anche i 1000 m (Har Ramon 1035 m, Har Saggi 1006 m).

Idrografia

Il fiume principale č il Giordano, ne appartiene ad Israele sono la parte del sorso superiore; ad esso tributano cirsi d’acqua di modeste dimensioni, a regime spiccatamente torrentizio, che tendono a prosciugarsi nella stagione secca..

Altro fiume con portata cospicua č il Yarqon (15 km), che scende nel [Mare Mediterraneo]] vicino a Tel Aviv.

È incluso quasi interamente in territorio nazionale il lago di Tiberiade (Kinneret), mentre il Mar Morto bagna Israele solo il settore sud-occidentale.

Clima

Estati calde e asciutte, da novembre a marzo il clima č umido e la temperatura č mite.

Temperatura e precipitazioni

Israele
http://en.wikipedia.org/upload/7/74/Israele_Clima.jpg
Temperature e precipitazioni mensili

Geografia umana

Popolazione

DensitĂ : 290 per km²

Etnie

Ebrei 82%, altri 18%.

Religione

Ebrei 82%, musulmani 14% (soprattutto sunniti), cristiani 2%, altri 2%.

Geografia politica

Lo stato č diviso in 6 distretti

Distretti di Israele
DistrettoCapoluogoAbitanti capoluogoSuperficie km²Abitanti (stima 1988)DensitĂ 
SettentrionaleNazareth50.6003.325746.500224
HaifaHaifa222.600854605.000708
CentraleRamla44.5001.242949.400764
Tel AvivTel Aviv-Jaffa317.8001701.032.0006072
GerusalemmeGerusalemme493.500557544.200977
MeridionaleBe’er Sheva113.20014.107533.00038

Geografia economica

Prodotto Nazionale Lordo: 16.180$ pro capite (37° posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: -5.000 milioni di $.
Inflazione: 9%.
Disoccupazione: 8%.

Punti di forza. Impegno del governo nelle riforme economiche. Enorme potenziale agricolo, manifatturiero e industriale. Importante settore bancario. Prospettive di pace nella regione. Notevoli aiuti dal governo USA e dalle organizzazioni internazionali.

Punti di debolezza.Alta disoccupazione e inflazione. Ampio budget della difesa. La storia di instabilitĂ  della regione e interna blocca gli investimenti esteri. Scarso commercio con i vicini arabi.

Risorse

Produzione di energia elettrica: 4.500.000 kw.
Pesca: 24,289 tonnellate.
Petrolio: 180 b/g, raffinazione 221.000 b/g.
Allevamento: pecore 360.000, bovini 370.000. 168.000 suini.
Minerali: .

Agricoltura Oggi interessa solo il 4,3% della popolazione attiva e nonostante stia riducendosi a un ruolo relativamente marginale, continua ad essere per modernitĂ  e tecniche impiegate e per gli alti livelli di produttivitĂ , una delle piů progredite del mondo. Fra i suoi punti di forza, la ciĂŹonduzione a prevalenza collettivistica e cooperativistica e lo sfruttamento razionale delle acque per l’irrigazione. Per esigenze alimentari interne si coltivano: cereali (soprattutto frumento), patate, prodotti orticoli (pomodori) e frutticoli (mele, prugne, pesche, banane, ananas); in sviluppo anche la coltura del cotone e della barbabietola da zucchero. Importante il concorso all’economia nazionale dell’agrumicoltura (secondo produttore mondiale di pompelmi). Nelle valli di Giudea e di Sharon, vengono coltivate vite e olivo. Colture minori quelle del tabacco, delle arachidi, del sisal e del sesamo.

Allevamento Sviluppato quello bovino e dei volatili da cortile.

Pesca La pesca č praticata sia in mare che nel lago di Tiberiade, ma non č ancora sviluppata sufficientemente per le esigenze del mercato interno.

Risorse minerarie Scarse le risorse minerarie ed energetiche. Modestissima la quantitĂ  di petrolio che si estrae a Helez e a Kokhav, raffinato negli impianti di Haifa e Ashqelon. Altri prodotti minerari: fosfati, rame, potassio e bromo.

Industria

Trasporti

Strade: 15.500 km
Ferrovia: 610 km
Autostrade: 56 km
Compagnia di bandiera č la El Al
Aeroporti:

Porti:
  • Elat
  • Haifa
  • Hashdod

Turismo

1 visitatore all’anno ogni 2,9 abitanti. USA 21%, Gran Bretagna 11%, Germania 11%, Francia 9%, Russia 5%, altri 43%.

Esportazioni

Diamanti lavorati, prodotti chimici, ferro, acciaio, macchinari, agrumi, prodotti ortofrutticoli, prodotti tessili USA 32%, Gran Bretagna 6%, Cina 5%, Belgio-Lussemburgo 5%, Giappone 5%, altri 47%.

Importazioni

Materie prime (diamanti e petrolio in particolare), macchinari. USA 19 %, Belgio – Lussemburgo 12%, Germania 9%, Gran Bretagna 8%, Italia 7%, altri 45%.

Cultura

Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 95%.
Studenti universitari: 198.766.

Istruzione

L'istruzione č a carico del Ministero dell'Educazione Pubblica. L’etĂ  scolare va dai 5 ai 16 anni. L’ordinamento scolastico č diviso in giardini d’infanzia, 6 anni di scuola primaria, 3 anni di scuola secondaria, 3 anni di scuola secondaria superiore. UniversitĂ  con esami di ammissione.

SanitĂ 

Sistema sanitario pubblico.

Ambiente

Lo 15% del territorio č protetto.
Trattati ambientali:

Flora

Fauna

Politica

Il voto spetta a tutti i cittadini israeliani che abbiano compiuto il diciottesimo anno di etĂ .

Il presidente č eletto con suffragio diretto, il parlamento (Knesset) con il sistema proporzionale, in carica per 5 anni. Il potere legislativo spetta al Parlamento (Knesset). Il potere esecutivo spetta al gabinetto, con a capo il Primo ministro.

Presidente: Moshe Katzav. Primo Ministro: Ariel Sharon Assemblea nazionale: 120 membri (in carica per 4 anni).

Israele non ha una Costituzione, le sue funzioni sono sostituite dalla Dichiarazione d’Indipendenza (1948), dalle Leggi base della Knesset e dalle comuni leggi israeliane.

Politica estera

Israele č tecnicamente in guerra con tutti gli stati arabi, esclusi Giordania ed Egitto.

Bibliografia

Link

Altre voci

Vedi anche:

Israele
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Mappa geografica


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