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Maratona (sport)

Anche se con il termine maratona si indica talvolta un qualsiasi evento atletico che richieda grande resistenza, il termine fa riferimento preciso a una gara di corsa dell'atletica leggera che si disputa sulla distanza di 42,195 km.

Il nome trae origine da un episodio citato da Erodoto (libro IV, 105), in cui Filippide, un soldato greco, corse dalla città di Maratona ad Atene, per annunciare che i persiani erano stati sconfitti, morendo poco dopo stremato dalla fatica. Il Comitato Olimpico Internazionale stima che percorse una distanza di 34,5 km [1].

Distanza

Anno Distanza (km)
1896 40
1900 40,26
1904 40
1906 41,86
1908 42,195
1912 40,2
1920 42,75
Dal 1924 42,195
La distanza della maratona non venne subito standardizzata, poiché l'importante era che tutti gli atleti corressero sullo stesso percorso. La lunghezza della maratona olimpica variava a seconda per percorso stabilito per ogni edizione dei
Giochi Olimpici. Nei primi anni la distanza della maratona era di circa 40 km, la distanza tra Maratona ed Atene.

La maratona olimpica del 1908, svolta a Londra, era prevista originariamente per partire dal Castello di Windsor e finire allo Stadio Olimpico, ma gli organizzatori aggiunsero 385 yarde, in modo da porre la linea di arrivo davanti al palco reale. La distanza divenne così di 42,195 km. Una fonte riporta 6 variazioni della distanza, comprese 2 successive a quella del 1908.

La distanza fissa di 42,195 km venne adottata nel 1921 dalla International Amateur Athletic Federation (IAAF) come distanza ufficiale della maratona.

Storia

L'idea di organizzare la gara venne a Michel Bréal;, che voleva inserire l'evento nel programma della prima Olimpiade moderna, svoltasi ad Atene nel 1896. Questa idea venne fortemente appoggiata da Pierre de Coubertin, il fondatore dei moderni Giochi Olimpici, così come dai greci. Questi ultimi organizzarono una gara di selezione per la maratona olimpica, che venne vinta da Charilaos Vasilakos con il tempo di 3 ore e 18 minuti.

Spiridon "Spiros" Louis giunse quinto in questa gara, ma vinse quella olimpica con il tempo di 2 ore, 58 minuti e 50 secondi, comprensivi di una pausa per bere un bicchiere di vino in un osteria lungo il tragitto.

Record del mondo e "miglior tempo mondiale"

I record del mondo nella maratona non vennero riconosciuti ufficialmente dalla IAAF fino al 1 gennaio 2004; in precedenza, si parlava invece di 'miglior tempo mondiale'. I tracciati devono rispettare degli standard stabiliti dalla IAAF perché il record possa essere omologato. Ad ogni modo, i tracciati della maratona possono variare molto come dislivello, percorso e superficie, rendendo impossibile una comparazione diretta. Tipicamente, i tempi migliori vengono ottenuti su tracciati relativamente pianeggianti posti vicino al livello del mare, con buone condizioni climatiche e con l'aiuto di atleti che impstano il ritmo della gara.

Il record del mondo della maratona maschile è di 2 ore 4 minuti e 55 secondi, stbilito nella Maratona di Berlino da Paul Tergat, il 28 settembre 2003 (omologato dalla IAAF il 1 gennaio 2004), un tempo inferiore di 20 minuti e 44 seconi rispetto al 1947. Il record del mondo femminile venne stabilito da Paula Radcliffe nella Maratona di Londra il 13 aprile 2003, nel tempo di 2 ore 15 minuti e 25 secondi.

Tradizione Olimpica

Fin dalla fondazione dei moderni Giochi Olimpici, è diventata tradizone che la maratona maschile sia l'ultimo evento del programma di atletica leggera, con l'arrivo posto all'interno dello stadio olimpico. Spesso viene disputata a poche ore dalla cerimonia di chiusura.

Questa tradizione verrà sostituita da una molto più antica in occasione delle Olimpiadi del 2004, quando il percorso da Maratona ad Atene terminerà allo Stadio Panathinaiko, dove si svolsero le Olimpiadi del 1896.

Correre una maratona

Completare una maratona è spesso considerato come uno sforzo supremo, ma molti allenatori ritengono che sia alla portata di chiunque sia disposto a dedicare tempo e impegno per la preparazione. Molte persone che completano una maratona camminano per tutto o parte del percorso.

Il glicogeno e "il muro"

I carboidrati che una persona assimila con il cibo vengono convertiti dal fegato e dai muscoli in glicogeno che viene immagazzinato. Il glicogeno brucia rapidamente rendendo disponibile energia. I corridori possono immagazzinare circa 2.000 kcal di glicogeno nei loro corpi, sufficenti per circa 32 km di corsa. Molti corridori indicano che la corsa diventa notevolmente più difficoltosa a questo punto. Quando le scorte di glicogeno si assottigliano, il corpo deve bruciare i grassi immagazzinati per ottenere energia, ma questi non bruciano in maniera così efficente. Quando questo accade, il corridore sperimenta una terribile fatica. questo fenomeno viene detto bonking o sbattere contro il muro. Lo scopo dell'allenamento per la maratona, secondo molti allenatori, è di massimizzare lo sfruttamento della limitata disponibilità di glicogeno.

Allenamento

Per molti corridori, la maratona è la distanza più lunga che essi corrono. Molti allenatori ritengono che l'elemento più importante dell'allenamento per la maratona sia la corsa per lunghe distanze. Normalmente gli amatori cercano di raggiungere un massimo di 30/32 km in una sola volta, e di circa 65 km a settimana, quando si allenano per la maratona. Maratoneti più esperti possono correre per distanze superiori, e percorrere più chilometri in una settimana.

Un buon programma di allenamento dura cinque o sei mesi, con un graduale incremento della distanza percorsa ogni settimana.

Durante l'allenamento per la maratona, è importante dare al proprio fisico un adeguato tempo di recupero. Se si sente fatica o dolore, si deve riposare per due giorni e lasciare che il corpo si riprenda.

Prima della gara

Nelle due o tre settimane che precedono la maratona, i corridori normalmente riducono il loro allenamento settimanale (di solito del 50%-75% rispetto alla distanza di punta) e si prendono almeno due giorni di riposo completo per recuperare dagli sforzi compiuti. Molti maratoneti aumentano l'assunzione di carboidrati nella settimana precedente la maratona, per permettere all'organismo di incamerare più glicogeno.

Immediatamente prima della gara, molti corridori si astengono dal mangiare cibo solido per evitare problemi digestivi. Si assicurano di essere pienamente idratati e si scaricano prima della partenza. Molte maratone dispongono di bagni lungo il tracciato, ma soprattutto in quelle più affollate le code possono essere lunghe. Un leggero stretching prima della gara aiuta a mantenere i muscoli caldi.

Durante la gara

Gli allenatori raccomandano di provare a mantenere un ritmo il più possiblie costante quando si corre una maratona. Acqua e integratori salini distribuiti lungo il percorso devono essere assunti regolarmente. Dei gel a base di carboidrati sono anch'essi un buon sistema per ottenere più energia, ma questi devono essere diluiti con acqua, altrimenti possono causare nausea e vomito.

Di solito esiste un tempo limite di circa sei ore, dopo il quale il percorso viene riaperto al traffico normale, anche se le marapone più importanti tengono aperto il tracciato più a lungo. Per i corridori amatoriali tempi sotto le quattro ore sono considerati buoni. Avere un obbiettivo di tempo aiuta a mantenere un ritmo costante.

Dopo la maratona

È normale provare dolori muscolari dopo la maratona. La maggior parte dei corridori impiega una settimana per riprendersi dalgli sforzi della gara.

Maratone famose

Molte città in tutto il mondo organizzano annualmente la loro maratona, tra queste troviamo:

Maratona di Berlino
  • Maratona di Boston
  • Maratona di Chicago
  • Maratona di Colonia
  • Maratona di Honolulu
  • Maratona di Londra
  • Maratona del corpo dei Marines
  • Maratona di New York
  • Maratona di Roma
  • Maratona di Stoccolma
  • Maratona di Tokyo
  • Maratona delle città gemelle
  • Maratona del Médoc (Francia)
  • Maratona del sole di mezzanotte


  • GNU Fdl - it.Wikipedia.org




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