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Cyrano de Bergerac (teatro)

Attenzione, questo articolo contiene una trama
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"Amante - non per sé - molto eloquente
Qui riposa Cirano
Ercole Saviniano
Signor di Bergerac
Che in vita sua fu tutto e non fu niente!"

"Io me ne vo ... Scusate: non può essa aspettarmi.
Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi"


(E.Rostand, Cyrano de Bergerac)

Cyrano de Bergerac è una celebre opera letteraria e teatrale pubblicata nel 1897 dallo scrittore francese Edmond Rostand (1868-1918) ed ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese.

Il "Cyrano" di Rostand fu rappresentato per la prima volta il 28 dicembre di quello stesso 1897 al Théàtre de la Porte-Sain-Martin di Parigi, con protagonista un celebre attore del tempo, Constant Coquelin, lo stesso che glielo aveva commissionato. Rostand lo scrisse a cinque anni di distanza dalla clamorosa bocciatura, avvenuta appunto nel 1892, di un suo precedente (e primo in assoluto) lavoro in versi scritto espressamente per la Comédie française, "Le deux Pierrots".

Grazie all'eccezionale trionfo di pubblico e critica che salutò questo dramma post-romantico - vera propria summa delle potenzialità espressive riguardo la sfera dei sentimenti e delle passioni umane - Rostand (anch'egli attori a sua volta, sebbene di scarso successo) venne poi insignito della Legion d'onore ed eletto membro dell'Acadèmie Francaise.

Table of contents
1 Trama
2 La figura "teatrale" di Cyrano
3 Cyrano per il cinema
4 Cyrano e la musica
5 Voci correlate

Trama

Cyrano de Bergerac (o anche Cirano di Bergerac in Italia) è uno scontroso spadaccino dal lunghissimo naso, scrittore e poeta in bolletta dalla irresistibile vitalità. Leggendaria la sua abilità con la spada, almeno quanto la sua passione per la poesia e per i giochi di parole, con i quali ama mettere in ridicolo i suoi nemici, sempre più numerosi grazie al suo carattere poco incline al compromesso e al suo disprezzo verso potenti e prepotenti.

Spaventoso e inarrestabile con una spada in mano, egli però segretamente nutre un candido ed impossibile amore per la bella Rossana, sua cugina.

Quando Cristiano, un giovane cadetto, senza nulla sospettare gli chiede aiuto per conquistare proprio il cuore di Rossana, Cirano inaspettatamente si improvvisa suggeritore per l'altrui passione, scrivendo lettere e poesie per conto dell'amico.

L'unione tra i due giovani è però osteggiata dal potente di turno, invaghitosi della bella. La guerra costituisce dunque una perfetta occasione per allontanare i due innamorati: Cristiano assieme a Cirano finiranno con la loro compagnia al fronte...

Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cirano oserà confessare pudicamente all'amata il suo sentimento.

La figura "teatrale" di Cyrano

L'opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all'insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, costi quel che costi, ne fanno un autentico eroe romantico ed assieme un personaggio straordinariamente moderno. Tanto che il singolare spadaccino guascone continua con successo a calcare le scene teatrali.

Per il teatro italiano memorabili sono rimasti, nella classica traduzione in versi sciolti di Mario Giobbe, gli allestimenti del 1953 (portato in scena dal regista francese Raymond Rouleau), con l'attore Gino Cervi nel ruolo del titolo, e del 1977 (per la regia di Maurizio Scaparro, che si avvalse di una nuova traduzione in prosa ad opera di Franco Cuomo), con protagonista nel ruolo dello spadaccino-poeta Pino Micol affiancato da un'esordiente Evelina Nazzari quale Rossana.

Sempre per il palcoscenico celebri Cyrano sono stati Gigi Proietti, Franco Branciaroli e, in chiave musicale, Domenico Modugno.

Cyrano per il cinema

Il cinema si è ispirato alla figura dello spadaccino guascone per numerose pellicole, tra le quali il film del 1950 di Michael Gordon, che valse al suo interprete José Ferrer il premio Oscar, una versione in francese del 1990 diretta da Jean-Paul Rappeneau ed interpretata da Gerard Depardieu - Cyrano de Bergerac - ed una commedia hollywoodiana, Roxanne, con Steve Martin, regia di Fred Schepisi, che al popolare personaggio si richiama in maniera evidente.

Cyrano e la musica

Neppure la musica poteva non occuparsi di una figura eclatante come quella del guascone spadaccino. Così Cyrano è stato cantato anche da Francesco Guccini in una sua canzone contenuta nell'albo D'amore di morte e d'altre sciocchezze: anche in questo caso si è davanti ad un personaggio agguerrito e pronto ad esprimersi senza mezzi termini contro l'ipocrisia e il perbenismo consolidato; tanto che il Cyrano del cantautore modenese apostrofa così - è proprio il caso di dire - certi intellettuali sempre pronti a dettare tempi ed usi dei costumi: "Venite pure avanti / voi con il naso corto / signori imbellettati / io più non vi sopporto ...".

Voci correlate


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