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Novi Ligure

Per la redazione di questo articolo, si invita a seguire lo schema suggerito in WikiProject Comuni
Novi Ligure
Paese: Italia
Regione: Piemonte
Provincia: Alessandria di Alessandria  (AL )
Latitudine: 44° 45‘ Nord
Longitudine: 8° 47‘ Est
Altitudine: 197  m s.l.m.
Superficie: 54,22 km2
Popolazione:
 - Totale
 - Densità

27.223
502 ab/km2
Frazioni: Merella, Barbellotta
Comuni limitrofi: Gavi, Tassarolo, Pasturana, Basaluzzo, Francavilla Bisio, Serravalle Scrivia, Pozzolo Formigaro, Cassano Spinola
CAP: 15057
Prefisso telefonico 0143
Codice ISTAT: 006114
Codice fiscale: D944
Abitanti (nome): novesi
Sito istituzionale: comune.noviligure

Novi Ligure un comune piemontese della provincia di Alessandria, situato sulle estreme pendici settentrionali dell'Appennino ligure ai margini della Valle Scrivia.

Vi nacquero Paolo Giacometti, Romualdo Marenco e Costante Girardengo

Table of contents
1 Storia
2 Economia
3 Altro

Storia

Nota come Curtis Nova, probabilmente costituita da una comunità rurale non riunita in un borgo, fu donata prima del 970 da Ottone I al monastero di S. Salvatore di Pavia e divenne castello a cavallo dell’anno mille. Libero comune nei primi decenni del XII secolo, si mantenne in precario equilibrio tra le città di Tortona e Pavia, in lotta tra loro, e Genova, alleata dei pavesi. Entrata nell’orbita tortonese, restò soggetta a questa città anche dopo la pace di Costanza (1157). Ceduta al marchese del Monferrato per un breve periodo (1223-1232), tornò nuovamente a Tortona fino al 1264 per poi passare sotto il dominio di Guglielmo VII Lungaspada. Oggetto di contesa tra il Monferrato e i signori di Milano, fu conquistata da Giovanni Visconti nel 1353, che nel frattempo aveva anche assunto la signoria di Genova. Donata a Genova nel 1392, fu occupata da Facino Cane nel 1409 che la tenne fino alla morte (1412). Tornata nell’orbita milanese, fu infeudata alla famiglia genovese dei Fregoso. Nel 1447 la comunità di Novi decise di sottrarsi alla sfera milanese, dopo la morte del duca Filippo Maria Visconti e si diede a Genova con la sottoscrizione di una convenzione, che non fu mai completamente operativa, in seguito all’avvento degli Sforza. Passata sotto il dominio francese dopo la disfatta di Ludovico il Moro, restò sotto il dominio feudale dei Fregoso, fino all’avvento a Genova di Andrea Doria. La Repubblica di Genova, infatti, abbandonato l’alleato francese e rivolte le proprie attenzioni verso l’imperatore Carlo V, in cambio dell’indipendenza, provvide a ampliare il proprio entroterra conquistandola nel 1529. Da quel momento, Novi passò sotto il dominio diretto di Genova e vi rimase fino al 1805, se si esclude l’occupazione austro-piemontese durante la guerra di successione austriaca (1745-46). Nel 1799 fu teatro di un’aspra battaglia tra gli austriaci di Melas e i francesi comandati da Joubert (che vi trovò la morte). In seguito alla sconfitta i francesi furono costretti a ripiegare su Genova. Entrò quindi a far parte dell’impero francese e nel 1815 fu annessa al regno di Sardegna. Capoluogo di provincia dal 1818, assunse il nome di “Novi Ligure”, in parte per sottolineare un'importante periodo storico della città, in parte per evidenziare l'opinione contraria, in seguito alla riforma amministrativa voluta dal primo ministro U. Rattazzi, che soppresse la provincia, incorporandola in quella di Alessandria.

Economia

Novi Ligure un'importante centro industriale e commerciale della provincia, sul cui territorio hanno sede industrie siderurgiche e metallurgiche, meccaniche e tessili. Importante polo dolciario (lavorazione del cioccolato) e alimentare. Zona vinicola, uno dei centri di produzione del Gavi o Cortese di Gavi.

Altro

Centro di villeggiatura delle ricche famiglie genovesi nel XVII e XVIII secolo, il centro storico della città si caratterizza per la presenza di numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali dalla facciata dipinta. Da notare Palazzo Negroni, con decorazioni del XVIII secolo, con due meridiane, una della quali basata sul calendario rivoluzionario francese. Palazzo Durazzo conserva sul lato del cortile notevoli tracce della decorazione originaria seicentesca. La pieve di S. Maria il pi antico edificio religioso della città (XII sec.). Situata in posizione decentrata, sulla strada per Cassano, ha pianta a tre navata e absidi originali. All'interno, un affresco datato 1474, dipinto da Manfredino Boxilio, raffigura l'allora signora di Novi, Oriana di Campofregoso e alcuni santi (S. Anna, S. Giovanni e S. Margherita) Nell’oratorio di S. Maria Maddalena si conserva un imponente Calvario composto da 21 statue lignee e da due cavalli a grandezza naturale, opera di intagliatore ignoto nonché un Compianto sul Cristo costituito da 8 figure in terracotta, entrambi risalenti alla seconda metà del Cinquecento. Novi conserva ancora un breve tratto delle mura cittadine, erette nel 1447, demolite nel XIX secolo e i resti del castello, smantellato già nel XVIII secolo.


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