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Ontologia

Nella filosofia, l'ontologia, la branca più fondamentale della metafisica, è lo studio dell'essere o dell'esistenza nonché delle sue categorie fondamentali.

Table of contents
1 Dalla teologia alla filosofia
2 Soggetto, relazione, oggetto
3 Corpo, opportunità, ambiente
4 Essere
5 La descrizione aristotelica
6 Alcune questioni fondamentali
7 Alcuni concetti
8 Ontologia fondamentale della scienza
9 Che me ne importa?
10 Difesa ontologica
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Dalla teologia alla filosofia

Il concetto di ontologia deriva dalla teologia, in particolare da alcune questioni fondamentali relative a Dio, ad esempio "Dio esiste?", alcune delle quali sembravano applicabili più in generale ad altri tipi di esseri.

Soggetto, relazione, oggetto

"Cosa esiste", "Cosa è", "Cosa sono io", "Cosa mi sta descrivendo ciò", sono tutti esempi di questioni relative all'essere, e sottolineano il problema più fondamentale dell'ontologia: trovare un soggetto, una relazione, ed un oggetto di cui parlare. Durante l'Illuminismo il punto di vista di Cartesio che "cogito ergo sum" (oppure "penso dunque sono") avva generalmente prevalso, anche se lo stesso Cartesio non riteneva la questione degna di indagini approfondite. I teorici successivi avrebbero fatto notare l'esistenza dell'"Altro Cartesiano" - chiedendo "chi legge quella frase sul pensiero e sull'essere?" - concludendo generalmente che doveva essere Dio. Cartesio non era ateo.

Questa risposta, in ogni caso, divenne sempre più insoddisfacente nel XX secolo, quando la filosofia della matematica, la filosofia della scienza e persino la fisica delle particelle esplorarono alcune delle barriere più fondamentali alla conoscenza riguardante l'essere.

Corpo, opportunità, ambiente

Scuole soggettiviste, oggettiviste e relazioniste erano esistite in diversi momemti del XX secolo, ed i postmoderni ed i filosofi del corpo cercarono di riformulare tutte queste questioni in termini di corpi che compiono una qualche azione specifica in un ambiente. Ciò faceva soprattutto affidamento sull'intuizione degli scienziati sugli animali che compiono azioni istintive in ambienti naturali ed artificiali - come studiato dalla biologia, dall'ecologia e dalla scienza cognitiva.

Una teoria chiave fu quella di (J. J. Gibson, 1977) che sosteneva che l'animale (soggetto) non percepiva altri elementi (oggetti) del suo ambiente direttamente, ma piuttosto, strettamente in termini di opportunità o potenziali ("affordances"), rilevanti per la propria nicchia ecologica all'interno di quell'ambiente.

I processi mediante i quali i corpi si relazionavano agli ambienti divennero di grande interesse, e la stessa idea di essere divenne difficile da definire realmente. Cosa voleva dire la gente quando diceva "A è B", "A deve essere B", "A era B"...? Alcuni linguisti proposero di abbandonare il verbo "essere", rimanendo con una lingua presumibilmente meno incline a cattive astrazioni. Altri, soprattutto filosofi, cercarono di scavare in questa parola:

Essere

Un essere e soprattutto lo stato più fondamentale dell'Esistenza. E' tutto ciò di cui si può dire che 'è' nei diversi sensi della parola 'essere'. Il verbo essere ha molti significati diversi è può quindi essere piuttosto ambiguo. Poiché "essere" ha tanti significati diversi, ci sono, di conseguenza, molti diversi modi di essere.

La descrizione aristotelica

Aristotele descrisse l'ontologia come "la scienza dell'essere in quanto essere". La parola 'in quanto' vuol dire 'riguardo all'aspetto di'. Secondo questa teoria, quindi, l'ontologia è la scienza dell'essere riguardo all'aspetto dell'essere, o lo studio degli esseri nella misura in cui questi esistono. Per la precisione, l'ontologia si interessa di determinare quali categorie dell'essere sono fondamentali, e si chiede se, ed in che senso, si può dire che gli elementi di queste categorie "esistono".

Alcune questioni fondamentali

Diversi filosofi compilano liste differenti delle categorie fondamentali dell'essere; una delle questioni fondamentali dell'ontologia è: "Quali sono le categorie fondamentali dell'essere?".

Ciò mette in rilievo uno dei problemi dell'approccio filosofico - dipende dalla continua ricerca di categorie, e non ha un modo evidente di concludere tale ricerca. Mentre, nella teologia, nella classificazione bibliotecaria, e nell'intelligenza artificiale, si adotta tipicamente una ontologia fondamentale relativamente stabile. Ciò riflette una cosmologia più ampia, e probabilmente delle morali, esempi estetici o storie, mediante le quali sono state stabilite delle priorità fondamentali. Nella teologia ciò deriva da una religione e dalle sue dottrine stabili.

Ecco qualche altro esempio di questioni ontologiche:

  1. Cos'è l'esistenza ?
  2. Cosa sono gli oggetti fisici ?
  3. E' possibile dare un resoconto di cosa significa dire che un oggetto fisico esiste?
  4. Cosa sono le proprietà o relazioni di un oggetto, e come sono correlate all'oggetto stesso?
  5. L'esistenza è una proprietà?
  6. Quando si può dire che un oggetto cessa di esistere, invece di cambiare semplicemente?

Alcuni concetti

Alcuni concetti ontologici sono:

  1. Il problema degli universali.
  2. Il problema della sostanza.

Ontologia fondamentale della scienza

Per quanto gli interessi di questo studio possano sembrare astratti, alcune di queste questioni hanno avuto un impatto sulla fisica delle particelle. La fisica anti-riduzionista argomenta che gli oggetti fondamentali non sono "sostanze" ma fasci di proprietà, o collezioni, le cui proprietà emergenti non dipendono da una ontologia fondamentale della fisica delle particelle, ma da un livello superiore di campi o onde. Questi sono un modo ugualmente legittimo di rappresentare i dati empirici che avevano condotto gli scienziati a concludere l'esistenza di particelle (sostanziali).

Altri mettono in dubbio la validità di qualsiasi ontologia fondamentale proveniente dalla scienza, per la ragione che la scienza e la tecnologia non producono necessariamente sempre gli esiti morali preferiti dagli esseri umani - tornando alla teologia contro la filosofia o, come direbbero molti materialisti, "fantasia contro realtà".

Comunque, la maggior parte della gente crede in una qualche spiritualità. Per i cattolici che seguono Papa Giovanni Paolo II, ad esempio, o i buddisti, è molto più probabile vedere un universo eticamente strutturato o fondato - dove queste collezioni o osservazioni o particelle manifestano meramente una qualche realtà più ampia o più profonda.

Che me ne importa?

Lo studio dell'ontologia è sempre più rilevante a causa di sovraccarico informativo, guerra informativa, dipendenza da Internet, guerra asimmetrica, terrorismo e biosicurezza. Generalmente chi ha questi problemi inizia a perdere le tracce di ciò che è "reale" nel senso di effettive minacce al proprio corpo, alla propria famiglia e all'ambiente ed ecologia in cui si vive. Minacce e preoccupazioni proliferano a migliaia, ma anche ciascuna con probabilità sempre minore - diventa difficile vedere le opportunità e fare ciò che va fatto in seguito. Ciò, naturalmente, è quello su cui conta in realtà il terrorista per causare gravi disagi alla vita ed ai pensieri del nemico.

Difesa ontologica

Una comprensione comune e rigorosa di "ciò che esiste", ed un processo comune di indagine per il quale un'intera comunità di persone poste di fronte ad una stessa minaccia sia disposta a vivere o morire, possono aiutarla a scegliere e sostenere azioni comuni.

In effetti, è proprio questo il processo mediante il quale la religione sostiene una comunità - fornendo una comprensione stabile e comune della cosmologia - della propria posizione in essa e delle morali in base alle quali scegliere le proprie azioni.

Anche strumenti apparentemente semplici come un dizionario affidabile accompagnato da una enciclopedia possono essere il minimo punto di partenza verso tale obiettivo.

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