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Sacro Romano Imperatore

Il Sacro Romano Imperatore fu, con alcune variazioni, il sovrano del Sacro Romano Impero, il predecessore della moderna Germania, durante il suo periodo di esistenza, dal X secolo al suo collasso nel 1806.

La terminologia del titolo è in qualche modo ambigua. Si riteneva che il titolo di "Imperatore" fosse passato dai Romani al Regno Franco quando, nell'800 d.C., Papa Leone III incoronò come imperatore Carlomagno, re dei Franchi, in cambio per la protezione della chiesa. Dopo la divisione del reame franco in tre parti, sancita dal trattato di Verdun dell'843, il titolo rimase inizialmente nel regno centrale di Lotaringia, ma infine passò ad est quando Ottone I il Grande, re dei Franchi orientali, venne incoronato imperatore nel 962. Il trasferimento dell'Impero, nella teoria medioevale, veniva indicato come translatio imperii.

Inizialmente, l'Imperatore si faceva chiamare Imperator Augustus, con riferimento all'Imperatore Romano Augusto. Il titolo di "Sacro Romano Imperatore", cosi come il nome di Sacro Romano Impero, venne usato solamente nei secoli successivi.

Fino al 1508, il Re dei tedeschi, che veniva eletto da un gruppo di Duchi in seguito conosciuti come elettori, diveniva imperatore quando veniva incoronato dal Papa a Roma, in seguito rimase Re (un titolo avente funzioni nella legge feudale). Per contro, il titolo di Imperatore aveva una connotazione più religiosa, che suggeriva il compito di portettore della chiesa. L'esatta relazione tra le due funzioni non fu mai completamente chiata e portò a molti conflitti tra i Duchi tedeschi e il Papa, ad esempio nella controversia sull'investitura dell'XI secolo.

La scelta del Re veniva influenzata da un insieme di fattori complicati. Eletto formalmente, contrariamente a quanto avveniva in Francia, il titolo era parzialmente ereditario, anche se spesso rimase ad una dinastia e fino all'estinzione della stessa. Alcuni studiosi suggeriscono che il compito degli elettori era essenzialmente quello di risolvere i conflitti di successione, quando la sovranità dinastica era incerta. Nonostante ciò, il processo prevedeva che il candidato più probabile facesse delle concessioni ai votanti, le cosidette Wahlkapitulationen (capitolazioni elettorali), che contribuirono al declino del potere centrale in favore dei vari territori imperiali. Il collegio degli elettori venne fissato a sette membri, in base alla Bolla Aurea, dal 1356 al 1623, quando, durante la Guerra dei Trent'Anni, vennero aggiunti altri elettori.

Dopo il 1438, il regno rimase alla casa degli Asburgo, con una sola breve eccezione. Dal 1508, dopo la sua elezione il Re non richiese più l'incoronazione del Papa, ma si considerava Imperatore direttamente.

Quando l'Impero collassò nel 1806, su ordine di Napoleone, l'Imperatore Francesco II si fece chiamare Imperatore d'Austria. L'esclusività del titolo in Europa venne persa quando anche Napoleone si proclamò Imperatore; dopo la formazione dell'Imero Germanico nel 1871, il Re di Prussia si fece nuovamente incoronare Imperatore, in competizione con quello d'Austria.

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