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Pygoscelis adeliae

Pinguino di Adelia
Regno: Animali
Tipo: Cordati
Classe: Uccelli
Ordine: Sfenisciformi
Famiglia: Sfeniscidi
Genere: Pygoscelis
Specie: adeliae
Nomenclatura binomiale
Pygoscelis adeliae
Come si chiama in ...
catalano: Pingüí d'Adlia
ceco: tucnák kroužkový
cinese: 阿德利企鹅
danese: Adeliepingvin
finlandese: jääpingviini
francese: manchot d'Adélie
giapponese: アデリーペンギン (aderi-pengin)
inglese: Adelie penguin
olandese: Adélie-pinguïn
polacco: pingwin bialooki
russo: Пингвин Адели
spagnolo: pingüino de Adelia
Pingüino de ojo blanco
tedesco: Adeliepinguin
Adéliepinguin
:

Table of contents
1 Pinguino di Adelia
2 Aspetti morfologici
3 Habitat
4 Abitudini Generali
5 Voce
6 Cibo ed Alimentazione
7 Riproduzione
8 Spostamenti
9 Relazioni con l’uomo
10 Status e conservazione
11 Bibliografia
12 Link

Pinguino di Adelia

Pinguino di Adelia - Pygoscelis adeliae Hombron & Jacquinot, 1841, Terra di Adelia.

Distribuzione

Circumpolare antartico, ristretto al continente antartico-

Sistematica

Definito da Hombron e Jaquinot come Catarrhactes Adeliae nel 1841.

Può creare una superspecie in unione con Pygoscelis antarctica

Aspetti morfologici

Pygoscelis adeliae

Lunghezza: 71 cm.

Ha dorso e testa di colorazione nera, mentre il petto e il ventre sono bianchi. Gran parte del becco, di colore rosso, ricoperto da penne. Le zampe sono rosate e la coda lunga ed appuntita.
L'occhio ha un'iride scura ed un anello palpebrale bianco.
Giovani. Hanno la gola e il mento bianchi e l’anello palpebrale nero.
Pulcini. Il primo piumino di colore grigio pallido, pi scuro sulla testa. Il secondo bruno scuro.

Habitat

Sono animali marini. Nidificano sulle rocce libere dai ghiacci delle coste, hanno la tendenza ad occupare pi spazio rispetto ai Pygoscelis papua. Le colonia possono essere anche molto lontane dal mare.

Abitudini Generali

Voce

Cibo ed Alimentazione

Si nutrono principalmente di krill (Euphausia superba, Euphausia crystallorophias), con piccole quantità di pesci, antipodi e cefalopodi. Catture le prede sott’acqua e sono state registrati a profondità di 175 m, anche se, normalmente, rimangono al di sopra dei 20 metri. Sono stati riscontrati individui che si nutrivano anche di notte, e sembra che sia una tendenza abbastanza normale.

Riproduzione

Colonia di Pygoscelis adeliae
Le colonie cominciano a formarsi tra
settembre e ottobre e le deposizioni avvengono verso novembre. A volte le colonie sono aggregazioni molto vaste, a volte insieme ad pinguini dello stesso genere, purché in settori separati; i nidi sono molto ravvicinati tra loro.

Il nido formato da una piccola depressione del terreno delimitata con piccoli sassi. Vengono deposte 2 uova; possibile una deposizione di rimpiazzo alla prima andata perduta, ma con un solo uovo.
L’incubazione a carico di entrambi i sessi e dura 30-40 giorni, con turni di covata di 7-23 giorni (di solito le femmine si prendono cura di un primo turno alquanto corto).

I pulcini vengono lasciati nell'asilo nido a 16-19 giorni, abbandonandolo all'età di 50-56 giorni.
La maturità sessuale viene raggiunta a 8 anni, non sono rari casi di precocità (5 anni, molto pi rari a 3).
Il successo riproduttivo varia dal 50% (Capo Royds) al 70-76% (Isola Signy).

Spostamenti

Pygoscelis adeliae

Esistono movimenti dispersivi. Contrariamente agli altri pinguini, non effettuano la muta nella colonia, ma sui ghiacci galleggianti; dopo la nidificazione si spostano verso nord alla ricerca di tratti di mare con maggiore abbondanza di cibo.
Molti immaturi rimangono nelle vicinanze del pack per 2 anni (talvolta anche 3-5), prima di ritornare alla colonia in cui sono nati, restandovi per 2-3 mesi.

Accidentali in America meridionale, isole Falkland, Australia, Nuova Zelanda e diverse isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano.

Relazioni con l’uomo

Status e conservazione

Non globalmente minacciato.
La popolazione mondiale stimata di 2.000.000-2.600.000 coppie, stabili o in leggero incremento.
1.000.000 circa nel settore del Mare di Ross; altre grandi colonie a Capo Adare (280.000 coppie) e Capo Crozier (170-180.000 coppie).
L’installazione di basi scientifiche ha creato notevoli problemi alle colonie, con riduzione dei luoghi adatti alla nidificazione, eccessivo disturbo da parte degli uomini delle basi e da parte degli elicotteri che sorvolano le colonie.

Bibliografia

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Link



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