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Annali del Caffaro

Importanti documenti storici, costituiscono la storia delle origini comunali della città di Genova dal 1099 al 1163; in essi, come in ogni grande tradizione, tale storia trova la sua fondatezza. Gli Annali, o Annales (dal latino in cui furono scritti), prendono il nome dal loro iniziatore, Caffaro da Caschifellone, storico e console della Repubblica di Genova ma anche marinario e diplomatico, originario della Val Polcevera.


Dalla "Compagna Communis"
nasce il Comune


L'organizzazione territoriale della Genova antica fu, sul piano strettamente giuridico, assai complessa, almeno fino all'anno 958, quando un diploma concesso da re Berengario II dette piena libertà giuridica alla collettività, garantendo il possedimento delle proprie terre in forma di signorie fondiarie. È l'avvio del processo che porterà, alla fine dell'XI secolo alla costituzione della Compagna communis, in un certo senso la prima cellula comunale. In principio le libere associazioni erano tre, diverse tra loro: le Compagnae, appunto, le Coniurationes e le rassae. Alla fine fu la prima forma di aggregazione dei cittadini genovesi ad avere la meglio.

Caffaro annota con dovizia di particolari nel 1099 nei suoi "Annali" come si giunse alla nascita - della Compagna Communis, un patto federativo che unisce tutte le Compagne nelle quali si era fino ad allora suddiviso topograficamente e demograficamnente l’insieme del territorio, compreso tra le zone dette del Castello e del Borgo

.La Compagna è un patto che si rivelerà fondamentale quale strumento di espansione e consolidamento territoriale, anche in funzione dei rapporti allora nascenti tra la l'Arcidiocesi e le potenti famiglie viscontili che fino ad allora avevano agito da funzionari imperiali ma che sarebbero poi divenute feudatarie dello stesso vescovo.

Tuttora è attiva a Genova l'associazione A Compagna, istituzione culturale che si fa carico di mantenere vive le tradizioni e la storia del capoluogo ligure.

Gli annali del Caffaro furono conservati per volere dei Consoli che reggevano la città in un archivio pubblico; la sua opera fu poi proseguita da vari cronisti fino alla conclusione di Jacopo Doria che riferisce degli eventi a tutto il 1293.

Fra cronaca e storia

Gli Annali, vera e propria cronistoria cittadina, iniziarono con il racconto delle vicende personali di Caffaro in Terrasanta, e solo nel 1152 ebbero una loro ufficialità, con l'approvazione da parte dei consoli.

Nati per testimoniare, oltre alle imprese del Caffaro stesso, anche i successi della città - costretta, data la sua posizione strategica nel Mediterraneo, ad avere rapporti con culture, religioni e uomini di diverse etnie - gli annali riportano la prima notizia che si ha (1098) della costituzione a Genova di una sorta di Comune retto da consoli.

Un periodo storico in cui alla formazione di un Comune forte e potente, ugualmente interessati erano i contadini, i quali nel frattempo si erano avvicinati alla città, e le ricche famiglie di mercanti già allora presenti sul territorio.

Importanza storica e valore letterario

La fondazione della Compagna Comunis era coincisa con i successi militari dei genovesi alla prima Crociata, e nel Tirreno contro i Mori, e tutti questi eventi, uniti evidentemente ad altri, erano in grado di agire da stimolo per un'operazione che alla fine si rivelerà più interessante dal punto di vista storico che da quello strettamente letterario, peraltro di rilievo non indifferente.

    

Annales, traduzione mai pagata

Una traduzione dal latino degli "Annales" del Caffaro venne ordinata nel 1908 dal comune di Genova al poeta ligure Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, che curiosamente abitava in via Caffaro, strada cittadina intitolata all'importante storico; questa commissione tuttavia non sarebbe mai stata pagata.

Il Caffaro, persona di stimata rettitudine, scrisse nei suoi Annali solo di cose di cui sapeva e che pare abbia vissuto in prima persona essendo stato egli stesso console e per questo grande conoscitore dei meccanismi politici e commerciali della sua città, così come conosceva evidentemente altrettanto bene quelle di altri stati amici o avversari.

Epoca irripetibile

Caffaro ha avuto il grande pregio di sviluppare nei suoi scritti il carattere e le diversità di Genova e dei genovesi (quelle genti diverse cantate da Dante nella Commedia. E lo scopo principale non fu solo quello di porre tali diversità a confronto con le caratteristiche di altre Città-Stato alleate della Superba (con cui condividevano politica e commercio), ma anche quello di tentare di conservare la memoria storica di un periodo - ma questo Caffaro probabilmente non poteva prevederlo - unico e irripetibile.

Caffaro scrisse anche una "Storia della presa di Almeria e Tortosa" e un volume su "La liberazione delle città di Oriente", imprese alle quali partecipò egli stesso.

Link e bibliografia

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