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Mali

Mali: simboli nazionali
Bandiera nazionale Stemma nazionale

Il Mali si trova nell’Africa nord occidentale.
Privo di accessi al mare, prevalentemente pianeggiante,
con il deserto a nord e la savana al sud.

Storia

Mali in breve
Denominazione ufficiale: Repubblica di Mali
Republique du Mali
Capitale: Bamako
Abitanti: 11.800.000 (stima 2001)
Superficie: 1.240.142 km²
Forma di governo: Repubblica presidenziale
Lingua ufficiale: francese
Valuta: Franco CFA
Continente: Africa
Festa nazionale: 22 settembre
Sigla automobilistica: RMM
Fuso orario: UTC+0
Prefisso telefonico: +223
Cod. intern. internet: .ml
Membro dell’ONU dal 1960
Membro dell’ECOWAS dal
Membro della FRA dal
Membro della FZ dal
Membro dell’OAU dal
Membro dell’ OIC dal
L'area dell'odierno Mali, era sede di imperi dal 300 a.C. al 1500. Questi imperi, Ghana, Mali e Songhai, erano importanti centri di commercio.
L'impero Ghana durò dal 300 fino al 1200, occupava la parte occidentale del Mali e quella sud-orientale della Mauritania. L'impero Mali fiorì dal 1240 al 1500, copriva gran parte dell'Africa occidentale, Mali compreso. Fu distrutto dai berberi, provenienti da Mauritania e
Marocco. Nel XIII sec., Sundiata Keita, capo dell'etnia mandinka, fece convertire il suo popolo all'Islam, ottenendo il monopolio del commercio di oro e sale.
L'impero Songhai inizio probabilmente nel 300, raggiunse il suo apice a metà del 1400 ed includeva parte dell'odierno Mali, il Niger e il Burkina Faso. La sua capitale era Gao. Il Marocco invase questo regno nel 1591, ma non fu in grado di controllarlo e si spezzò in tanti piccoli regni.

La Francia entro nel Mali nella metà del 1800, ma incontrò una forte resistenza anticoloniale; fra il 1850 e il 1890, El Hadj Omar e Samory combatterono i francesi, ma non riuscirono a fermarli, si creò così la colonia del Sudan. Il Mali divenne territorio della Comunità Francese nel 1946.
Nel 1958 diviene Repubblica del Sudan, una repubblica semiautonoma sempre all'interno della Comunità Francese.
Nel 1959 si unì al Senegal, creando la Federazione del Mali, divenendo indipendente nel 1960, ma, nell'agosto dello stesso anno, la federazione si sciolse, il 22 settembre 1960, la Repubblica del Sudan, divenne la Repubblica del Mali, con presidente Modibo Keita.

Keita tentò di sviluppare l'economia del paese, cercando di staccarsi dal controllo economico francese nel 1962. Ma questo porto il Mali ad un forte indebitamento. Nel 1968, il potere di Keita fu rovesciato da un golpe militare, [[Moussa Traoreé], prese il potere alla testa di un comitato politico militare.

Manifestazioni per la democrazia iniziano nel 1990, e l’anno successivo (1991), Traoré viene arrestato dalle forze guidate dal luogotente colonnello Amadou Toumani Touré, che diede il controllo del paese ad un civile, Soumana Sacko, arrivando a libere elezioni multipartitiche nel 1992, con l'elezione a presidente di Alpha Konaré.
Le elezioni del 1997 portano alla rielezione di Konaré, ma creano discussioni e boicottaggi da parte dell’opposizione.

Geografia

Confini: Senegal e Mauritania a ovest, Algeria a nord, Niger a est, Burkina Faso, Costa d'Avorio e Guinea a sud.

Geografia fisica

Morfologia

Territorialmente il Mali si estende tra i primi rilievi dell'Africa guineana e i massicci del Sahara centrale. Nella sessione intermedia comprende ampie pianure e una caratteristica area depressionaria, che ha attratto il corso del Niger, dando origine all'ampio delta interno del fiume. Questa è la regione storica del paese, la più caratteristica, il Macina.
Strutturalmente si è formata per subsidenza, cioè per fenomeni di cedimento crustale caratteristici della massa africana, ed è stata poi colmata dalle alluvioni del Niger e del suo maggior affluente, il Bani.
Nella sezione centrale del paese, posta a meno di 350m, predominano coltri alluvionali recenti e pleistoceniche, che formano una piatta e distesa pianura, pur essendo presenti affioramenti di rocce, antichi inselberge, che emergono anche nello stesso delta.
Le formazioni rocciose che costituiscono le sezioni settentrionali e meridionali del Mali, alte in media 400-800m., sono varie. Sono in prevalenza sedimentarie e risalgano al Paleozoico, al Mesozoico e al Cenozoico, ere in cui il territorio africano fu sommerso, in varie riprese, dal mare, un mare epicontinentale che nel Cenozoico era un immenso lago.

Le coperture sedimentarie obliterano il substrato archeozoico, un tavolato rigido di rocce cristalline e scistose che affiora sia a nord nel massiccio dell'Adras des Iforas, sia a sud sui rilievi che proseguono quelli guineani. Nelle stesse zone si hanno formazioni granitiche, intrusive, e formazioni effusive connesse ai perturbamenti crustali che avvengono con la nascita della perturbazione interna.

In rapporto a questa costituzione, il territorio maliano presenta una certa varietà di forme legate alla geologia, anche se strutturalmente povero di articolazioni.

Idrografia

Bacino del Niger. Il sud è un unico versante di debole pendenza rotto da scarpate rocciose e dalle vallate del Niger e dei suoi affluenti. L'area centrale, la vasta pianura costituita dal fiume, è ricca di elementi propri della morfologia fluviale; presenta un delta fossile e un delta vivo, che all'epoca delle piogge è regolarmente inondato dalle piene del Niger; è un ambiente anfibio, reso mutevole dalla formazione di isole sabbiose instabili, cui contribuisce l'apporto eolico del Sahara. Il bacino occupa un quarto del territorio, ma occorre tenere presente che molte zone del nord sono assolutamente areiche.
Il
fiume nasce in territorio guineano da un ampio versante montuoso dove esso irradia i suoi numerosi rami sorgentiferi; principale affluente è il Bani, che origina nella Costa d'Avorio, e scorre parallelamente per centinaia di chilometri prima di raggiungere il Niger già nella zona del delta, la cui superficie inondabile è pari a 54.000 km².
Le inondazioni si verificano tra luglio e gennaio, quando cioè si hanno le piene determinate dalle piogge estive sulla fascia guineana, piogge che interessano anche una vasta fascia del paese. Con gennaio inizia la fase del ritiro e allora si scoprono ampie distese erbose, che subito diventano pascolo per migliaia di bovini, i quali si alimentano con una caratteristica graminacea anfibia, il bourgou. Le inondazioni sono fenomeni legati al processo di colmamento alluvionale della depressione e si spiegano col fatto che la pianura attraversata dal fiume ha pendenze debolissime: tra Koulikoro e Kabara, cioè per circa 1000 km, il dislivello è di appena pochi metri.
Il delta comprende numerosi laghi (Niangay, Faguibine, Korienzé, Débo, ecc.) e bracci morti, meandri fossili, e si presenta come un ambiente difficile, benché in alcune zone in parte bonificato. Il ritmo stagionale delle inondazioni è molto marcato e le portate variano in maniera fortissima: a Koulikoro sono stati registrati minimi di 45 m³/sec. (primi di maggio) e massimi di 9.700 m³/sec. (primi di agosto). Il delta è delimitato a nord dai primi tavolati sahariani, che il Niger ha intagliato trovandosi uno sbocco verso est e poi verso sud, dando origine alla grande caratteristica ansa, la boucle, che ne fa un fiume dal corso singolare.
Dopo Tombouctou (Timbuctù) il Niger scorre tra sponde rocciose, lungo le quali il vento del deserto accumula dune di sabbia. La sezione settentrionale sahariana del paese è dominata dall'Adras des Iforas, che non supera i 1000m. di altezza, e da altri rilievi; vallate che rappresentano antichi fiumi sahariani segnano tutta la regione, confluendo nel Niger, cui però oggi non danno più alcun tributo d'acqua.
Il Niger scorre per poco meno di 1800 km (sui complessivi 4.160) in territorio maliano ed è quasi interamente navigabile.

Meno importante per il Mali è il Senegal, che attraversa per 600 km la sezione sud-occidentale del paese, con i due rami sorgentiferi, Bafing e Bakoye.

Clima

Il Mali è interessato da un clima a due stagioni, il cui meccanismo è determinato dal flusso alternato, di tipo monsonico, delle masse marittime tropicali provenienti da sud-ovest e dalle masse continentali sahariane.
Queste prevalgono su gran parte del Mali, dove, specialmente d'
inverno, durante il lungo periodo asciutto, spira il vento caldo del deserto, l'harmattan.
Data la posizione geografica all'interno del continente, il Mali ha temperature elevate tutto l'anno, con medie di 20-25°C. in gennaio e di 27-32°C. in luglio. Assai forti sono le differenze nei valori massimi, specie al nord, dove d'estate nelle ore diurne si possono superare i 50°C. e d'inverno, durante la notte, toccare gli zero gradi.

Le precipitazioni decrescono via via da sud verso nord, e con esse si riduce anche la stagione piovosa, che nella fascia saheliana non supera i tre mesi. Sulla base delle precipitazioni si hanno diverse caratteristiche fasce zonali nelle quali però le precipitazioni hanno variazioni annuali molto sensibili, con spostamenti di isoiete che, anche negli anni più recenti, hanno lasciato inaridito il sahel e la stessa fascia più meridionale, con conseguenze climatiche per la vita delle popolazioni locali.
Ma prescindendo da queste annate eccezionali, si riconosce a sud la fascia più piovosa, con precipitazioni che superano i 1000 mm. annui (a Bamako 1100 mm.). Nella sezione centrale del delta le precipitazioni oscillano sui 500 mm. Oltre alla isoieta dei 250 mm. inizia l'ambiente desertico, tutta l'appendice settentrionale del paese è inclusa nel Sahara, registrando precipitazioni che non raggiungono i 25 mm annui.

Temperatura e precipitazioni

Mali
http://en2.wikipedia.org/upload/5/5d/Mali_Clima.jpg
Temperature e precipitazioni mensili

Geografia umana

Popolazione

Densità: 9,5 per km²
Oggi la complessiva popolazione del Mali ha segnato un cospicuo aumento rispetto alla prima valutazione fatta nel paese in epoca coloniale, nel
1935, che aveva dato 3 milioni di abitanti. Negli ultimi decenni, specialmente, l'incremento demografico è stato sensibile, dell'ordine dell'1,8% annuo (1985- 90). Ma l'indice di mortalità è rimasto elevato, specie nel delta, dove sono frequenti la malaria e altre malattie legate all'ambiente anfibio. Difficile sono le condizioni in tutto il sahel, dove anche la siccità, con la conseguente malnutrizione, contribuisce a diffondere le malattie. Demograficamente quindi il Mali non è un paese molto vitale, almeno rispetto ad altri stati africani. Inoltre miseria e mancanza di lavoro inducono molti maliani all'emigrazione nei paesi vicini, specie nella Costa d'Avorio; alcuni si spingono anche in Europa . La maggior parte della popolazione si raccoglie nel sud del paese, più piovoso, e quindi più adatto all'agricoltura; popolate sono molte zone del delta; il nord è invece semidesertico. La media generale è di 9,5 ab./km², cioè una delle più basse d'Africa. La stragrande maggioranza della popolazione vive in villaggi, la cui organizzazione varia sensibilmente da gruppo a gruppo, oltre che da zona a zona. Nel nord e nel delta del Niger si usano capanne di fango e un generale influsso dei modi di vita islamici; nella fascia sudanese meridionale prevalgono le capanne di paglia e consuetudini più tipicamente africane.

Centri urbani. Nel delta c'è anche il segno di una presenza urbana, promossa da traffici commerciali ed attività artigianali; per molti aspetti l'urbanesimo della regione del Niger, con le città di Djenné, Mopti, Ségou, Tombouctou, Gao, ecc., assume caratteri peculiari e assai suggestivi, benché influenzato da quello del Maghreb. Ma queste città sono ora in parte prive delle giustificazioni passate, tranne Mopti e Ségou nella zona del delta e Gao, capolinea di una delle più battute transahariane.
L'urbanesimo che oggi conta è quello di Bamako, la capitale, potenziata dai francesi con la costruzione della ferrovia che la unisce a Dakar. Modesto villaggio all'inizio del secolo, conta oggi 646.000 abitanti circa; è il centro del Mali, favorita dalla sua posizione sul Niger, e quindi in contatto con tutte le parti del paese.
Valorizzato dalla stessa ferrovia ma anche porto fluviale sul Senegal, è Kayes, nodo della comunicazioni con il vicino paese, mentre nell'estremo sud principale centro è Sikasso.

Etnie

Il delta del Niger forma un'area conservativa e ospita oggi quelle popolazioni (i pescatori Bozo dai tratti negroidi) che si possono considerare come il substrato etnico del paese. Esse formano però una minoranza numerica, mentre la maggior parte dei maliani è costituita da sudanesi, al cui interno quali si riconosce una notevole varietà di gruppi in rapporto al diverso grado di "berbericità", di sangue "bianco" che essi presentano.
Il Mali è infatti un'area di incontro tra vera e propria Africa (il Sudan) e Africa bianca; è un paese di incroci etnici, iniziati sin dall'inaridimento del Sahara, che portò molte popolazioni insediate nelle regioni a spostarsi verso sud per inseguire condizioni ambientali meno difficili.
Il mescolamento continuo in epoca islamica, quando il Niger divenne l'asse dei grandi traffici tra Africa nera e Maghreb. E' l'epoca in cui la regione solcata dal Niger assume una importanza di rilievo nel contesto dell'Africa occidentale, diventando lo sfondo di civiltà che espressero anche un urbanesimo non effimero, soprattutto sotto l'impero del Mali e del Songhai.
Numerose cittadine del Mali portano tuttora le tracce di questo urbanesimo che presupponeva una organizzazione territoriale precisa. Le odierne popolazioni sono legate a quel passato e i gruppi più numerosi sono diretti eredi di quelli che diedero vita ai vari regni.

Il gruppo numericamente più rilevante è quello dei Bambara (32%), affine ai Malinke (popolo del grande gruppo mande, rappresentato nel Mali da circa 200.000 individui) e ai Marka (280.000), eredi dell'impero del Mali, tradizionalmente coltivatori di miglio; secondo alcuni autori, sarebbero stati i primi a introdurre l'agricoltura in Africa.
Il secondo gruppo per importanza numerica (14%) è quello dei Fulbe (o Peul o Fulani) che nel XVIII sec. fondarono un regno nel delta; sono allevatori di bovini e le loro mandrie sfruttano le vaste praterie che vengono allo scoperto nelle stagioni di magra del fiume.
Circa il 7% sono i Songhai, eredi dell'omonimo impero, sudanesi fortemente berbericizzati e con costumi per molti aspetti simili ai Tuaregh.
Nelle zone della fascia sudanese al confine con il Burkina Faso e la Costa d'Avorio sono stanziate diverse popolazioni di agricoltori, tra cui i Mossi e i Senufo (12%), mentre la sezione sud-coccidentale ospita i Sarakollé o Sarakolé, agricoltori ma anche buoni commercianti, fortemente islamizzati.
Hanno invece conservato i ricchi patrimoni della loro cultura d'origine negra i Dogon (240.000), che popolano una zona montagnosa all'interno dell'ansa del Niger.
Il Mali settentrionale è abitato da Tuaregh (250.000) e da gruppi mauri e arabi che vivono nelle oasi, con popolazioni nere, un tempo loro schiavi, i Bellah.

Religione

Musulmani (80%, in maggioranza sunniti), animisti (18%), cristiani (1%), altri (1%).

Geografia politica

Il mali è suddiviso in 7 regioni, più il distretto della capitale.
Regioni
Regione CapoluogoAbitantiArea km²Abitanti regioneDensità
Gao Gao 30.863321.996461.000 1,4
Kayes Kayes 49.431197.7601.093.0005,5
Koulikoro Koulikoro 16.13489.8331.170.00013
Mopti Mopti 53.88588.7521.416.00015,9
Sègou Sègou 64.89056.1271.316.00023,4
Sikasso Sikasso 47.03076.4801.383.00018,1
TombouctouTombouctou20.483408.927601.0001,5
Bamako distr. Bamako 267863.0003232,2

Geografia economica

Il Mali è uno degli stati più poveri dell'Africa; ha un prodotto lordo annuo, si accompagna, tra i molti fattori socio-economici che non meno drammaticamente attestano l'arretratezza del paese, un analfabetismo valutabile a ben l'83% della sola popolazione in età scolara.

Economia

Prodotto Nazionale Lordo: 260$ pro capite (129° posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: -178 milioni di $.
Inflazione: -0,4%.
Disoccupazione: n.d.

Risorse

Produzione di energia elettrica: 87.000 kw.
Pesca: 133.000 tonnellate.
Petrolio: --
Allevamento: pecore 6 milioni, capre 8,6 milioni, bovini 5,7 milioni, asini 0,6 milioni.
Minerali:
oro, sale, marmo, fosfati, diamanti, tungsteno.

Scarsissime sono le risorse naturali; il territorio è essenzialmente desertico, tanto che l'incolto e improduttivo ne costituisce più del 67%, e anche la presenza delle acque del Niger, che potrebbero rappresentare, ove adeguatamente sfruttate, una fonte di grande ricchezza sia ai fini della creazione di vasti comprensori agricoli sia per un poderoso utilizzo idroelettrico, è ben lungi dall'offrire un valido supporto all'economia del Paese. Ben poco fu attuato dal governo coloniale francese nel Mali, che pure aveva conosciuto in precedenza un periodo di relativa prosperità, quando era stata una importante area di transito tra l'Africa bianca e l'Africa nera. Con l'acquisizione dell'indipendenza, l'economia del Mali subì profonde trasformazioni in omaggio ad una linea di sviluppo allo stesso tempo africana e socialista, volta quindi ad attuare un rapido processo di decolonizzazione economica. Lo stato intervenne praticamente in tutti i settori dell'economia e del commercio, fu abolita la tradizionale autorità del capotribù e fu anche creata una moneta nazionale. Fu una politica che allontanò la Francia e pose il Mali in una situazione economica estremamente difficile nonostante l'aiuto dei paesi comunisti, in primo luogo della Cina e dell'URSS. Lo scontento che serpeggiava nel paese, soprattutto nelle classi mercantili, e l'inflazione inarrestabile portarono nel 1968 ad una radicale svolta politico-economica con la salita al potere di un governo più moderato e più aperto alla collaborazione con la Francia e i paesi occidentali. Ciò ha assicurato cospicui aiuti tecnici e finanziari al Mali, ma non ne ha risolti i gravi problemi interni, accentuandone anzi la gia pesantissima condizione di dipendenza dagli stati industrializzati e in sostanza traducendosi in un vincolo neocoloniale con la Francia.

Agricoltura La quasi totalità della popolazione attiva è occupata nell'agricoltura, settore che partecipa per il 46% alla formazione del prodotto nazionale lordo; tuttavia arativo e colture arborescenti ricoprono meno del 2% del territorio. Oltre che per la scarsità di buoni terreni, il livello produttivo è generalmente molto basso per la piovosità insufficiente e comunque fortemente irregolare; si hanno poi ritardi ed errori dovuti alla stessa arcaica organizzazione dell'attività agricola: al momento neppure l'istituzione di un numero abbastanza considerevole di cooperative ha dato esiti consistenti. Per quanto riguarda le coltivazioni tradizionali, destinati all'alimentazione locale e peraltro in larga misura decimate dalle tremende siccità che a più riprese hanno devastato il paese attorno alla meta degli anni settanta, prevalgono il miglio (6,9 milioni di q.), mentre il riso (3,7 milioni di q.), coltivato nelle zone irrigue del delta del Niger, è di introduzione recente, così come il mais. Importanti per l'alimentazione locale sono anche la manioca e la batata, nonché taluni ortaggi e legumi. Nelle zone irrigue si pratica in prevalenza un'agricoltura moderna e commerciale, in parte ad opera delle cooperative di contadini di recente istituzione. Disastrosi sono stati pero i raccolti del 1980, 1982 e 1983 per i danni causati dalla siccità. Fra le colture predomina il cotone (2,4 milioni di q. tra fibra e semi), che è la principale voce dell'esportazione nazionale; seguono l'arachide (1,6 milioni di q.), il , la canna da zucchero. Altri prodotti destinati al commercio sono il tabacco, il karatè o "albero del burro", il kapok, ecc. Le foreste danno oltre 5,5 milioni di m³ di legname, nonché buoni quantitativi di gomma arabica. Da rilevare poi il grave fenomeno del contrabbando di prodotti alimentari, avviati ai più vantaggiosi mercati della Costa d'Avorio, del Burkina Faso e del Senegal.

Allevamento Dispone di un patrimonio zootecnico tra i più cospicui dell'Africa occidentale, anche se le ricorrenti siccità falcidiano le mandrie e debilitano il bestiame sopravissuto; mancano altresì impianti di macellazione e di refrigerazione sufficienti a consentire un'impostazione più commerciale dell'attività zootecnica. Prevalgono nettamente i bovini (5 milioni di capi), in larga parte proprietà dei Peul e delle altre popolazioni pastorali che si spostano lungo il Niger. Numerosi sono anche gli ovini e i caprini (14 milioni complessivi), diffusi sopratutto nel sahel, dove pero le condizioni sono oltremodo precarie, tanto da rendere frequenti le morie del bestiame; si hanno inoltre 22 milioni di volatili da cortile, quindi cavalli e dromedari.

Pesca Una importante risorsa è rappresentata dalla pesca (133.00 t.), praticata nel fiume Niger soprattutto dai Bozo; il pesce viene poi essiccato o affumicato e in certa misura esportato nei paesi vicini.

Risorse minerarie Recenti proiezioni geologiche hanno accertato la presenza di vari minerali, tra cui ferro e petrolio, ma al momento l'attività estrattiva riguarda solo, e in modesta misura, fosfati, oro (3000 kg nel 1989) e uranio, oltre ai depositi di sale del Sahara, da tempo sfruttati.

Industria Modesto è il settore industriale in cui sola ora gli interventi statali cercano in qualche modo di sopperire alla generale inerzia di una pressoché inesistente classe imprenditoriale privata. Manca l'industria di base e l'attività manifatturiera, in buona parte semi-artigianale, è eminentemente basata sulla trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, comprende perciò oleifici, cotonifici, burrifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, concerie; funzionano inoltre piccoli saponifici, cementifici, ecc.

Trasporti

Il generale ritardo dell'economia del Mali è anche dovuto alla mancanza di un efficiente sistema di vie di comunicazione e di trasporti. L'asse prioritario della comunicazione è a tutt'oggi rappresentato dai fiumi, dal Niger principalmente, qui navigabile per circa 1700 km e dal Senegal. Quanto alle ferrovie, il Mali può contare unicamente sulla linea Bamako-Dakar (1286 km, di cui 646 in territorio nazionale), grazie alla quale il paese può accedere al grande porto senegalese. Poche sono anche le buone arterie stradali, benché il settore sia stato abbastanza potenziato e oggi si abbiano 18.000 km di strade in grado di raccordare il Mali con tutti gli stati limitrofi. Rivestono una funzione importante i trasporti aerei, compagnia di bandiera è l'Air Mali, il principale aeroporto è quello di Bamako (Bamako-Senou 39.900 passeggeri l’anno). La rete stradale è di 15.100 km (la guida è a destra), non esistono autostrade. Le rete ferroviaria è di 729 km, esistono vie di navigazione interna per 1815 km. Il Mali non ha una flotta commerciale.

Turismo

In via di sviluppo il turismo (28.000 presenze nel 1983). Concentrato sul safari, importanti città storiche sono Djénné, Gao e Mopti, sulle sponde del fiume Niger.

Esportazioni

Gli scambi con l'estero Italia (21%), Thailandia (17%), Taiwan (12%), Cina (9%), Brasile (5%), altri (36%).; il Mali esporta soprattutto cotone (fibra e tessuti), arachidi e capi di bestiame

Importazioni

Importa in prevalenza veicoli e macchinari, generi alimentari, prodotti petroliferi e manufatti vari. Costa d’Avorio (19%), Francia (17%), Gran Bretagna (4%), Belgio-Lussemburgo (4%), Senegal (3%), altri (53%). L'interscambio registra sempre un passivo elevatissimo: le esportazioni coprono in media appena la metà delle importazioni.

Cultura

Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 36%
Studenti universitari: 6.073.

Istruzione

In questa repubblica sono ancora in vigore molti degli ordinamenti scolastici francesi, anche se adattati alle attuali esigenze economiche del paese. La scuola dell'obbligo ha durata di 9 anni e comprende due cicli, il primo di 6 anni, il secondo di 3. I licei classici, moderni e i collegi che preparano al baccellierato forniscono l'istruzione secondaria. Per far fronte alle cresciute esigenze di preparazione nel campo dell'agricoltura è stato istituito (1965) l'istituto politecnico rurale di Katibugu. Nel Mali non esistono università, ma recentemente sono sorti numerosi istituti che impartiscono l'educazione superiore soprattutto nel settore degli studi tecnici. L’istruzione è gratuita ed ufficialmente obbligatoria fino a 16 anni, ma i livelli di iscrizione sono tra i più bassi del mondo.

Sanità

Non esiste un sistema sanitario pubblico, le cure mediche sono scarse, la mortalità infantile è del 118 per mille, l’aspettativa di vita media è di 55 anni.

Ambiente

Lo 4% del territorio è parzialmente protetto.
La siccità del
1983 ha distrutto le greggi e accelerato desertificazione e deforestazione. La diga di Se lingue, influenza notevolmente il livello del fiume Niger.
Il Parco Nazionale di Baoule, situato 130 km a nord-ovest di Bamako, è l'unica zona verde nel paese: qui vivono leoni, giraffe, bufali e ippopotami.

Flora

A sud l'ambiente sudanese delle savane disseminate di alberi con lembi forestali sempreverdi lungo il corso dei fiumi. Nella sezione centrale del delta si ha una savana rada che da sud a nord passa nel sahel, il quale inizia là dove gli ultimi baobab dominano le formazioni arbustive, che poi trapassano in superfici erbose o di radi e bassi arbusti spinosi. Oltre alla isoieta dei 250 mm. inizia l'ambiente desertico, la vegetazione di acacie ed altre specie xerofile assume dimensioni nane e si raccoglie intorno agli uidian. Tutta l'appendice settentrionale del paese è inclusa nel Sahara, dove la vegetazione è praticamente assente.

Fauna

Politica

Ordinamento: dopo essere stato soggetto a dittatura, si è dato istituzioni democratiche con la Costituzione, approvata con il referendum del 1992, che instaura una repubblica presidenziale.
L’Assemblea nazionale è composta da 147 membri.

Politica estera

Il Mali concentra i suoi sforzi di politica estera mantenendo buoni rapporti con i paesi dell’ECOWAS, buoni i rapporti con gli USA e gli altri paesi occidentali. Difficili, invece, quelli con la Libia, accusata di fomentare rivolte dei tuareg.

Bibliografia

Link

Mali
http://www.wikipedia.org/upload/5/54/Mali_sm03.jpg
Mappa geografica

Altre voci

nessuno

nessuna

  • Siti archeologici.
    • Terhazza.

  • Illustri del Mali

  • Aziende del Mali


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